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DIRITTI DEI CITTADINI - SALUTE - IN PIEMONTE INSEDIATA CONFERENZA REGIONALE SPERIMENTAZIONI CLINICHE MENTRE VA AVANTI PROGETTO INIZIATIVA COMITATO STRATEGICO AMIANTO

(2017-05-23)

  Si è insediata questa mattina presso l’assessorato regionale alla Sanità la nuova Conferenza per le sperimentazioni cliniche, l’organismo che riunisce i comitati etici delle aziende ospedaliere e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico del Piemonte. All’insediamento ha partecipato l’assessore regionale alla Sanità: nel corso della seduta il professor Mario Eandi, ordinario di Farmacologia dell’Università degli Studi di Torino, è stato confermato presidente anche per il prossimo triennio.

La Conferenza è composta da un pool di 13 esperti, in particolare medici, magistrati e docenti universitari, con il compito di vigilare sulla sperimentazione farmacologica, sulla ricerca e sull’equità dell’accesso alle cure. Ne fanno parte i presidenti dei comitati etici - Marcello Maddalena per la Città della Salute di Torino, Paolo Tofanini per il SS. Antonio e Biagio di Alessandria, Gian Carlo Avanzi per il Maggiore della Carità di Novara, Carlo Luda di Cortemiglia per l’Irccs di Candiolo, Mauro Frascisco per il San Luigi di Orbassano e Luigi Salvatico per il S. Croce di Cuneo, che è stato eletto vicepresidente - e sei nominati dalla Regione insieme al dirigente del settore Farmaceutica dell’assessorato, Loredano Giorni: oltre a Eandi, Alberto Angeli, già ordinario di Medicina interna all’Università di Torino, Pierluigi Baima Bollone, professore emerito di Medicina legale dell’Università di Torino, Antonietta Fenoglio, magistrato, Giorgio Lovera, psicologo, e Antonio Rimedio, esperto in bioetica.

La Conferenza fa seguito ad un'altra "prima" piemontese del Comitato strategico amianto per l'avvio di un progetto di ricerca nazionale ma di respiro europeo sul mesotelioma.

Avviare un progetto di respiro nazionale e europeo, che funga da modello per lo studio del mesotelioma, attraverso investimenti sulla ricerca pre-clinica che permettano di conoscere le cause della malattia e individuare nuovi farmaci e nuove terapie. Con questo obiettivo si è riunito oggi pomeriggio presso l’assessorato regionale alla Sanità il Comitato strategico amianto. Presenti all’incontro l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, l’assessore regionale all’Ambiente Alberto Valmaggia, il direttore dell’azienda ospedaliera di Alessandria Giovanna Baraldi, il direttore dell’Asl di Alessandria Gilberto Gentili, il responsabile del Centro sanitario amianto del Piemonte Massimo D’Angelo, il sindaco di Casale Titti Palazzetti in qualità di presidente, i rappresentanti delle associazioni delle vittime dell’amianto, dell’Arpa e dei sindacati.

Il progetto voluto dall’Associazione familiari vittime amianto, che può contare su un finanziamento di 3,8 milioni di euro e sarà gestito dall’azienda ospedaliera di Alessandria come capofila, vedrà il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Torino e in particolare del dipartimento di Oncologia di cui fanno parte gli istituti di ricerca del San Luigi di Orbassano, di Candiolo e delle Molinette. L’Università di Torino affiancherà le istituzioni già coinvolte, l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, l’Istituto scientifico romagnolo per la studio e la cura dei tumori, il dipartimento di Medicina traslazionale e il dipartimento di Scienze della salute dell’Università del Piemonte orientale. All’interno di questa revisione del piano, la Regione individuerà un garante scientifico della ricerca, con il compito di assicurare la funzionalità e la coerenza di tutte le attività.

“Stiamo mettendo in campo le migliori competenze a disposizione, per far sì che l’attività sia di livello altissimo e sia in grado di fungere da modello sul piano nazionale e non soltanto in ambito locale – ha spiegato l’assessore Saitta -. Gli enti coinvolti saranno considerati “alla pari”, e ognuno contribuirà con le proprie conoscenze e capacità. Come Regione ci attrezziamo per garantire la realizzazione di questi obiettivi”.

“L’attività sarà di ampio respiro ma continuerà ad avere come riferimento l’azienda ospedaliera e i presidi di Casale e Alessandria attraverso l’Ufim, che sarà rafforzata per garantirne l’operatività nel tempo – ha sottolineato il direttore Baraldi -. In questo contesto rivestirà particolare importanza l’individuazione del responsabile scientifico, come figura di garanzia, unitarietà e fattibilità”. (23/05/2017-ITL/ITNET)





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