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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - FASE 2: PREVIDENZA - PROPOSTA UNITARIA SINDACATI CGIL, CISL E UIL A MIN.LAVORO

(2017-09-20)

  Fra pochi giorni sindacati e Ministro del lavoro  si ritroveranno al tavolo di confronto per una concreta messa a punto della fase 2 sulla previdenza , sulla quale negli ultimi tre incontri avuti a fine agosto inizio settembre non sono stati raggiunti i risultati attesi dai rappresentanti dei lavoratori.

Nel frattempo Cgil, Cisl e Uil hanno presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali una proposta unitaria con la quale  intendono superare le attuali rigidità e favorire il turn over generazionale per rendere più equo l’attuale sistema previdenziale.

Affermano nel documento:

"Il confronto avviato lo scorso anno fra Cgil, Cisl e Uil ed il Governo in materia di pensioni, sulla base della Piattaforma unitaria “Riformare le pensioni, dare lavoro ai giovani”, ha permesso di giungere alla sottoscrizione del Verbale di sintesi del 28 settembre 2016 e all’emanazione di importanti misure che hanno introdotto un principio di flessibilità di accesso alla pensione, come la pensione anticipata per i lavoratori precoci, l’ape sociale, il cumulo contributvo gratuito e la semplificazione della normatva per i lavoratori usuranti. Inoltre, per i pensionati, l’estensione della quattordicesima e della no tax area.

Il confronto in corso sulla “fase due”, pur avendo fatto registrare alcuni, parziali, elementi di avanzamento, al momento sta evidenziando significative distanze, anche su elementi partcolarmente rilevanti, distanze che il proseguimento del negoziato ci auguriamo possa far superare.

L’obiettivo delle organizzazioni sindacali nella “fase due” è quello di determinare risultati concreti sui punti fissati nel Verbale di sintesi, che vadano nella direzione indicata dalla piattaforma sindacale, che rimane il riferimento del sindacato per una riforma organica del sistema
previdenziale nel nostro Paese

I punti più significativi che i Sindacati propongono:

In buona sostanza Cgil, Cisl e Uil chiedono il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita, previsto per il prossimo 2019, e che al contempo si avvii un tavolo di studio per individuare un nuovo criterio che rispetti le diversità e le peculiarità di tutti i lavori.

Per sostenere le future pensioni dei giovani, i sindacati propongono l’utilizzo di uno strumento che, valorizzando la storia contributiva dei lavoratori, ne sostenga il futuro reddito previdenziale e, contemporaneamente, che si superino gli attuali criteri previsti nel sistema contributivo, una vera e propria penalizzazione per i lavoratori con redditi più bassi.

È necessario porre fine alle disparità di genere che ancora penalizzano le donne nel nostro Paese. Un intervento sul solo meccanismo dell’Ape sociale è riduttivo, occorre una misura più ampia con il riconoscimento di un anno di anticipo per ogni figlio, fino a un massimo di tre, e il riconoscimento di un bonus contributivo per i lavori di cura, al fine di migliorare le pensioni delle donne.

È fondamentale il rilancio delle adesioni della previdenza complementare estendendo la fiscalità incentivante, prevista per i lavoratori privati, anche a quelli del settore pubblico.

Occorre operare, finalmente, una separazione contabile della spesa previdenziale da quella assistenziale al fine di dimostrare che la spesa per pensioni, in Italia, è sotto la media europea.

Bisogna, poi, varare subito una riforma della governance dell’Inps e dell’Inail per realizzare un sistema efficiente, trasparente e partecipato.

Cgil, Cisl e Uil chiedono, infine, il ripristino della piena indicizzazione delle pensioni introducendo un nuovo paniere e recuperando quanto perso in questi anni.(20/09/2017-ITL/ITNET)

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