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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - CONFSAL UNSA ESTERI " CONTRATTI PERSONALE CON CONTRATTO ITALIANO ABBANDONATI. NOI NON CI ARRENDIAMO"

(2018-01-22)

Il 23 dicembre 2017 veniva sottoscritta l'Ipotesi di CCNL, Funzioni Centrali, 2016-2018 grazie ad una  sentenza ottenuta dalla CONFSAL UNSA presso la Corte Costituzionale, che sanciva, dopo ben 7 anni di attesa, lo sblocco della contrattazione nel pubblico impiego.

Il nuovo CCNL, che riguarda 247.000 dipendenti pubblici, tra cui circa 600 colleghi con contratto regolato dalla legge italiana, comprende, tra l’altro:
- nuove relazioni sindacali e nuovi istituti contrattuali con una maggiore partecipazione dei  lavoratori;
- maggiore flessibilità sull’orario di lavoro e migliore tutela in caso di patologie gravi;
- diritto allo studio (150 ore), stanziamenti minimi dalla massa salariale per la formazione;
- stabilizzazione delle risorse e semplificazione nella loro determinazione in merito ai fondi per il
trattamento accessorio;
- congedi e aspettative per donne vittime di violenze;
- aumento medio dello stipendio di Euro 85 e maggiore protezione economica per i redditi più bassi.
E' vero che è poco. Si registra però almeno un lieve movimento di una bara fatta completamente arenare da un governo dopo l'altro per sette anni.

Ed è soprattutto per questo motivo che, come Sindacato, diamo una valutazione fondamentalmente positiva dei risultati finora raggiunti, anche se gli 85 Euro non andranno mai a compensare le gravi perdite economiche subite dai dipendenti pubblici in questi anni bui di congelamento contrattuale.

Valutazione positiva, dunque ma indignazione - aggiunge il sindacato Confsal UNSA Esteri - per l'esclusione voluta e sancita da CGIL, CISL E UIL, di oltre 600 dipendente della Farnesina da questa tornata contrattuale.

Si tratta dei soliti figli di nessuno: impiegati con contratto italiano del Ministero degli Affari Esteri che, ad avvio di trattativa, erano stati addirittura inclusi da MEF e Funzione Pubblica nellaquantificazione della spesa complessiva destinata alla contrattazione collettiva !
I Confederali, in sede di trattativa, hanno disposto che i contenuti dell'art. 34 del CCNL 2007 scomparissero dal testo del CCNL in discussione. Di conseguenza, non sono state previste le integrazioni al Fondo FUA di questo personale, contrariamente a quanto disposto in ogni singolo CCNL Comparto Ministeri sottoscritto dal 2003 ad oggi.

Inoltre, nonostante la CONFSAL UNSA avesse chiesto espressamente di trattare al tavolo centrale anche l'applicazione degli istituti contrattuali previsti dal CCNL a detti dipendenti, ARAN e Confederali hanno argomentato con la complessità dell'argomento e con la necessità di prevedere trattative ad hoc, che il nostro sindacato – ahinoi - sta purtroppo attendendo alla Farnesina esattamente DA 17 ANNI. 17… LA DISGRAZIA SINDACALE!

Occorre evidenziare che proprio a seguito delle integrazioni FUA effettuate con i CCNL 2003 e 2007, gli Organi di controllo del MAECI hanno sempre e sistematicamente respinto le richieste d adeguamenti salariali del personale con contratto italiano, anche laddove sussistevano i parametri dettati dall’art. 157 del DPR 18/67 e, addirittura, anche laddove queste retribuzioni risultavano perfettamente allineate a quelle del personale a legge locale, per i quali gli adeguamenti venivano
invece disposti. Quindi, oltre al danno, la beffa!

MA NON CI ARRENDIAMO! È infatti già partita la richiesta d’incontro con il Ministro Madia, affinché vengano stipulati al più presto possibili accordi integrativi per il personale abbandonato in alto mare" conclude la Segretaria generale della Confsal Unsa Esteri Iris Lauriola.(22/01/2018-ITL/ITNET)

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