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ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA - PRESENTE ANCHE IL GOVERNO CON IL PREMIER GENTILONI

INTERVENTO CARLA NESPOLO, PRES. ANPI

(2018-02-24)

  "ECCO FINALMENTE L’ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA
TUTTA UNITA IN QUESTA PIAZZA.
Siete venuti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, con treni,
autobus, navi, e soprattutto con grande impegno e passione e io vi
saluto, di vero cuore, a nome dell’Anpi e a nome di tutte le 23
associazioni, sindacati, partiti e movimenti che hanno proposto
l’appello “MAI PIU’FASCISMI - MAI PIU’ RAZZISMI”

Oggi, nel bellissimo corteo che si è snodato per le strade di Roma e
QUI, ORA, sta avvenendo una cosa importante: la voce del popolo,
delle cittadine e dei cittadini, delle donne e degli uomini, dei giovani
e degli anziani, dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti e di tanti
altri, si è alzata, alta e forte, per difendere la Democrazia, la Repub
blica, la Costituzione nata dalla Resistenza e per chiedere che
venga messa sempre più in pratica una CARTA COSTITUZIONALE,
troppe volte disattesa.
Per dire, in una frase sola: NO AL FASCISMO E AL RAZZISMO.
Lo diciamo con la RAGIONE, perché c’è un pericolo, qui ed ora, per
la democrazia e la convivenza civile E QUEL PERICOLO SI CHIAMA
FASCISMO.

Così Carla Nespolo , presidente dell'ANPI a conclusione della manifestazione
promossa dall'Anpi e da altre 22  organizzazioni sociali, sindacali e politiche
promotrici dell'appello "Mai più fascismi" dalle Acli all' Aned, Anpi, Anppia, Arci,
Ars, Articolo 21, Cgil, Cisl, Comitati Dossetti, Coordinamento democrazia
costituzionale, Fiap, Fivl, Istituto Alcide Cervi, L'altra Europa con Tsipras,
Libera, Liberi  e uguali, Libertà e giustizia, Pci, Pd, Prc, Uil e Uisp).

A presentare la manifestazione l’attore Giulio Scarpati, con il coinvolgimento
di numerosi studenti che hanno letto lettere di partigiane e partigiani, oltre
alla testimonianza di una giovane migrante, ed  il messaggio  video della
Senatrice a vita Liliana Segre.

Tante le adesioni alla manifestazione, tra cui quelle dell’Ucei (Unione delle
comunità ebraiche italiane), dell’Unione degli universitari, della Rete degli
studenti medi, della Rete della conoscenza e della rete No Bavaglio.

Hanno preso parte all'iniziativa sfilando in Corteo anche il Presidente del
Consiglio  Gentiloni e numerosi esponenti del Governo e delle alte cariche
dello Stato.

NO AL FASCISMO E AL RAZZISMO.
"Lo diciamo con il SENTIMENTO, perché l’antifascismo è anche aver
cura della memoria della nostra comunità e del mondo.
Per Eusebio e Laila e Italiano, e Piero le cui parole sono risuonate su
questa piazza con la voce di altri giovani che ne raccolgono il
testimone.
Per i partigiani caduti in combattimento, o fucilati, o vittime delle
inenarrabili torture dei nazisti e dei fascisti.

Per il popolo che li ha aiutati e sostenuti, per le centinaia di migliaia
d’italiani e per le decine di milioni di donne e uomini uccisi durante la
seconda guerra mondiale, voluta dal fuhrer e dal duce.

Per le vittime delle orribili leggi razziali.

Per i caduti delle stragi fasciste del dopoguerra, da Piazza Fontana
a Piazza della Loggia e a Bologna.

Per le vittime sul lavoro.

Per i nostri fratelli e sorelle, vittime di pregiudizio, razzismo, e
violenza.

PER TUTTI LORO NOI OGGI SIAMO QUI.
Per ricordarli e ricordare.
Non solo per il dovere che abbiamo verso chi ha lottato, si è
sacrificato ed è anche caduto, per darci democrazia e libertà ma
anche per noi stessi. Perché, come ha scritto George Santayana, chi
non conosce la storia è condannato a ripeterla.
Noi non vogliamo, ASSOLUTAMENTE che si ripetano le tragedie del
fascismo e del razzismo.
No, non abbiamo paura dei fascisti. Abbiamo paura dell’indifferenza,
della superficialità, dell’ignoranza.
Penso, ad esempio, che molti dei ragazzi che hanno schernito Anna
Frank in uno stadio romano o che fanno scritte con le svastiche
imbrattando cippi e lapidi, non sappiano neppure che cosa stanno
facendo o scrivendo. Con loro vogliamo, dobbiamo parlare. Leggere
libri e ascoltare testimonianze. Portarli a visitare un campo di
concentramento o un luogo di strage come Marzabotto, Sant’Anna di
Stazzema, la Benedicta o tanti altri.

E’ un lavoro prezioso, che devono fare la scuola, le famiglie, le
Associazioni e le singole persone.
Troppo silenzio c’è stato intorno a questi temi, troppa distrazione,
troppo indifferenza.
Oltre al ruolo primario della scuola è fondamentale quello
dell’informazione: dai giornali, al web, alla televisione e così via. Lo
dico a tutti, ma soprattutto ai giovani: è utile e indispensabile leggere
i libri di storia, la letteratura e le testimonianze. Ascoltare buona
musica, come quella che abbiamo sentito oggi nel corteo e qui sul
palco. Musica di lotta e di libertà. Quella che cantavano e anche
componevano i partigiani.
Non dimentichiamolo, i partigiani, mentre lottavano per la libertà,
leggevano, studiavano e insegnavano a leggere e persino a scrivere.
La lotta di Liberazione fu anche una straordinaria occasione di
alfabetizzazione e di conoscenza.

IL FASCISMO E’ NEMICO DELLA CONOSCENZA.

Sono con noi i Sindaci di tante città, con i loro gonfaloni. Quei Sindaci
che, numerosi, hanno assunto la delibera di vietare gli spazi pubblici
ai fascisti e che portano con onore, sui loro gonfaloni, la medaglia
d’oro della Resistenza. Essi si sono uniti ai gonfaloni delle Regioni e
delle Provincie qui presenti. Non posso citarli tutti e me ne scuso,
ma tutti saluto e ringrazio, di vero cuore.
Per tutti ringrazio il Comune di Roma che ci ospita.
Il ruolo degli Enti Locali, cosi come previsto dalla nostra Costituzione,
è fondamentale per la vita di una società democratica, vicina ai
cittadini, alle loro esigenze e deve essere sostegno per i loro progetti
di vita e di futuro.

Siamo in questa piazza anche per quel meraviglioso art. 1 della
Costituzione che definisce l’Italia come una “…Repubblica
democratica fondata sul lavoro...” ma spesso per tanti giovani il
lavoro non c’è o è precario e instabile.
Non dimentichiamo che il lavoro libero, sicuro e rispettato è un
cardine della democrazia.

IL FASCISMO E’ NEMICO DELLA DEMOCRAZIA.

Siamo in questa piazza per chiedere e pretendere maggiore giustizia
sociale e una vita più libera e felice. In cui le nostre tante differenze
non siano un ostacolo, ma anzi un’occasione per riconoscerci tutti
nella nostra Umanità. Come diceva sempre il mio caro amico Don
Gallo che, se fosse ancora tra noi, ora sarebbe certamente qui. E
così i tanti maestri di vita e di morale che ab
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Una cosa possiamo ribadiamo con forza: essere diversi “differenti”
appunto, non solo non è un male, ma è un bene, una risorsa per una
convivenza pacifica e civile.
Ce lo hanno insegnato i partigiani, che hanno saputo nei terribili 20
mesi della guerra di Liberazione, e anche prima, stare insieme
fraternamente: comunisti, socialisti, cattolici, anarchici, liberali,
monarchici e persone che non avevano un credo politico definito, ma
un solo ideale: la Libertà.
Ce lo hanno insegnato le donne, che nel corso di tutto il Novecento
hanno fatto dell’emancipazione e della differenza, la cifra della loro
lotta e dei loro progetti di futuro.

IL FASCISMO È NEMICO DELLE DONNE.

- dopo la Liberazione che le donne ebbero il diritto di voto il 2 giugno
1946 e anche oggi guardate cosa vorrebbero i cosiddetti fascisti del
terzo millennio: vietare il lavoro alle donne, cancellare la legge
sull’aborto e così via.
I diritti delle donne sono il grande spartiacque tra dittatura e
democrazia e mentre noi antifascisti ribadiamo con forza LA

FUNZIONE DI LIBERAZIONE DELLE PRATICHE NON VIOLENTE.

Denunciamo, con sgomento e orrore, la violenza che troppe volte,
nelle società ricche come in quelle povere, subiscono le donne.
Siamo al loro fianco, sempre.
La Costituzione Italiana all’articolo tre, stabilisce che: “Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali”.
E’ un articolo che molti conoscono, ma è sempre bene ricordarlo e
ribadire che il vero pericolo per la nostra convivenza civile, la vera
causa e origine del fascismo e del nazismo, è il razzismo.

Esso è violenza, ma anche inganno, perché fa credere al povero che
il più povero di lui è il suo nemico. Mentre il suoi nemici sono altri: la
guerra, lo sfruttamento delle donne e degli uomini, l’inquinamento del
nostro pianeta.
Lottiamo contro il rischio fascista in Italia, ma anche in Europa. Non
dimentichiamo che dalle ceneri dell’Europa oppressa sotto il tallone
del terzo reich, è nata l’Europa di oggi.

ESSA O È ANTIFASCISTA O NON È.

Non lo diciamo solo noi; non lo diciamo solo da oggi.
Lo dicevano gli autori del “Manifesto di Ventotene”: Altiero Spinelli,
Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann che lo scrissero
al confino nell’agosto del 1941. Con straordinaria lungimiranza quel
Manifesto pone al centro della costruzione dell’Europa, l’umanità e la
dignità di donne e uomini.

Questa è oggi l’Europa che vogliamo. Nel vuoto di valori, crescono
come un cancro il nazismo, il fascismo e il razzismo. Essi sono presenti
in Italia, come in Polonia, in Ungheria, come in Austria, nella vicina Ucraina
e in altri Paesi. Si appropriano in modo falso e fraudolento della parola
popolo che è inclusiva, pacifica e accogliente. Cercano di mettere in
opposizione un popolo contro altri popoli, rifiutando e perseguitando
chiunque (sia migrante o rom o ebreo o omosessuale o islamico o
partigiano) che non la pensi come loro. Per i fascisti “l’altro” è il nemico.
Per noi “l’altro” è il fratello e il compagno. Oggi vogliamo ribadire con
forza che lo ius soli è un diritto e non una concessione. Si vergogni chi
non votando la legge se l’è presa con i bambini.

Inoltre, l’Europa deve misurarsi con l’irreversibile fenomeno
migratorio, concordando una comune politica di accoglienza,
contrastando vecchi e nuovi razzismi che incitano alla guerra dei
poveri contro i più poveri.
I MURI non sono una difesa, ma anzi sono una delle cause
dell’insicurezza e della paura.

Noi, antifascisti e perciò europeisti, questo chiediamo all’Unione
Europea: un’Europa sociale e non solo della moneta. Un’Europa di
popoli uniti e fraternamente vicini ad altri popoli. Questa è utopia?
Tutto il contrario. Siamo quanto mai realisti. Cosa c’è di più folle della
schiavitù, della guerra, della barbarie? E non è forse proprio questa
la vocazione di tutti i fascismi, i nazismi e i razzismi?

Certo che c’è un problema di sicurezza e lo Stato deve garantire la
sicurezza di tutti i cittadini. Per questo, e giustamente, deve avere il
monopolio della difesa dell’ordine pubblico. Vi è chi ha paura, è
comprensibile, ma essa si supera cambiando sul serio il Paese, e
cioè riportando la persona umana – e perciò i temi dell’eguaglianza
e della libertà – al centro della scena. La sicurezza dei cittadini si
ottiene prima di tutto con una forte risposta sociale, contrastando
ogni situazione che generi degrado, emarginazione e povertà e
combattendo ogni illegalità, a cominciare dalla grande criminalità
organizzata, come la mafia e la camorra. Come ci insegna ogni
giorno don Ciotti con l’impegno di “Libera” e, permettetemi in questo
momento, di esprimere grande solidarietà a FEDERICA ANGELI,
coraggiosa giornalista sotto scorta perché più volte minacciata dalla
mafia di Ostia, e a tutti coloro che hanno il coraggio della
testimonianza. I fatti purtroppo ce lo dimostrano quotidianamente:
non è mai esistito né mai esisterà un fascismo senza violenza. La
storia ci ha amaramente dimostrato che lo strumento principale del
fascismo è la violenza in ogni sua forma, fino all’apoteosi della
“guerra igiene del mondo”.

Noi, firmatari dell’appello “MAI PIU’ FASCISMI – MAI PIU’ RAZZISMI”,

ribadiamo, da questa piazza, con forza, la richiesta dello scioglimento
immediato delle organizzazioni neofasciste per realizzare finalmente la
XII disposizione della Costituzione, che vieta la “riorganizzazione sotto
qualsiasi forma del partito fascista”.
L’escalation di violenza a cui stiamo assistendo in questi giorni nasce
anche da un ritardo di risposta su questo tema.
Tale scioglimento è necessario per garantire l’ordine democratico e
repubblicano.

Da questa piazza si alza, alta e forte questa richiesta:

MAI PIU’ FASCISMI, MAI PIU’ RAZZISMI.

Lo chiederemo anche al prossimo Governo, qualsiasi esso sia.
Insisteremo, non ci fermeremo con oggi.

La nostra voce di oggi, come quella delle tante manifestazioni che
dal 28 di ottobre dello scorso anno, hanno segnato il cammino
dell’antifascismo italiano è un momento importante ma non è un
momento conclusivo. Andremo avanti, tutti insieme, con la forza
preziosa della nostra unità e del nostro impegno non violento.
L’antifascismo è nonviolento. O non è. Lo dico con forza anche in
relazione ai fatti di questi giorni.

Quello che è certo è che fascismo e razzismo costituiscono un
pericolo per la democrazia, che dobbiamo sventare tutti insieme, Le
Partigiane e i Partigiani hanno combattuto anche per questo, per un
mondo di pace, di solidarietà e di fraternità

E dunque a presto cari amici Antifascisti che tornerete (anche sotto
questa pioggia che non vi ha fermato) alle vostre città e arrivederci
al 25 aprile Festa della Liberazione e della Democrazia; arrivederci
al 2 giugno per onorare tutti insieme il 70° anniversario dell’entrata in
vigore della Costituzione italiana; arrivederci dunque.
Viva la Costituzione, la Democrazia, la Pace.
Viva l’Italia antifascista. (24/02/2018-ITL/ITNET)

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