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FORMAZIONE - LAVORO GIOVANI -XXX° SEMINARIO EUROPA- CONFINDUSTRIA, COLDIRETTI..: "E' IL MOMENTO DI TORNARE AD ASSUMERE , MA NON SI RIESCONO A REPERIRE FIGURE PROFESSIONALI RICHIESTE

(2018-09-20)

É il momento di tornare ad assumere, su questo aspetto positivo concordano Confindustria e Coldiretti: però le imprese chiedono figure che non si riescono a reperire. Occorre una mappatura delle specifiche esigenze sul territorio, perché l’Italia è un Paese di distretti tutti diversi ma ricchi di talenti e potenzialità. È questo nelle parole di Ermanno Rondi, presidente Gruppo Tecnico Formazione Confindustria e Augusto Pivanti, responsabile formazione e sviluppo di Coldiretti Veneto, intervenuti oggi a Roma alla seconda giornata del XXX Seminario Europa del Ciofs-Fp.

In ballo c’è il futuro occupazionale dei giovani del nostro Paese e la necessità che siano in linea con gli standard degli altri Paesi europei. Manuele Crispolti INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche) porta ad esempio L’esperienza positiva della Lombardia con la creazione di un Atlante dei Mestieri.

A riportare l’attenzione sul focus del Seminario Europa è Mara Brugia, direttore di Cedefop (European Centre for the Development of Vocation Training): “Promuoviamo già da tempo la necessità che venga realizzata una governance permanente tra Istituzioni, enti locali, aziende e rete della formazione, anche guardando a Paesi come la Germania, il Lussemburgo e la Svezia, best practices, sia pure con modelli diversi”.

Augusto Pivanti di Coldiretti - responsabile formazione e sviluppo di Coldiretti Veneto - pone l'attenzione sul cambiamento radicale, ad esempio, del mondo dell'agricoltura oggi. Un settore che ha radicalmente cambiato il suo profilo.

" Non facciamo solo più produzione, trasformiamo le materie prime, le certifichiamo, le promuoviamo. In quest’ottica abbiamo bisogno di figure professionali nuove che accompagnino anche l’eccellenza dell’enogastronomia difendendola. Faccio alcuni esempi limitati alla mia esperienza diretta: abbiamo fatto partire i primi corsi di alta formazione su professionalità innovativa nell’anno scolastico 2016-2017: tre corsi per 116 allievi. Già l’anno successivo abbiamo attivato 5 corsi per 147 allievi ampliando le tematiche anche al marketing e agli aspetti di commercio estero. Sono tutti corsi con una certezza occupazionale futura.”

Ermanno Rondi – Presidente Gruppo Tecnico Form. Prof. Alternanza di Confindustria stigmatizza:
“La formazione professionale è l’asse portante del cambiamento, dello sviluppo e dell’occupazione nel nostro Paese. I cicli
formativi sono orientati alla flessibilità e all’interazione tra testa e mani, mente e corpo, conoscenza. Come Confindustria
stiamo lavorando a livello associativo per dar vita ad iniziative formative direttamente all’interno delle aziende ad esempio.
Sono favorevole anche ad un incremento degli ITS: il percorso di Formazione Terziaria Professionalizzante distinto rispetto
dalle Università, con un inserimento più veloce nel mondo del mondo del lavoro, sfruttando la flessibilità didattica, orientata
ai fabbisogni dei singoli territori, certamente in accordo con le politiche attive del lavoro e dello sviluppo economico. Gli ITS
meriterebbero un capitolo a sé visti i risultati di rilievo ottenuti: 81% di occupabilità in media nazionale. Vorrei chiudere il
mio intervento con una nota positiva: le imprese hanno nuovamente bisogno di addetti, le mancate assunzioni negli anni di
crisi, i pensionamenti, e finalmente una cauta ripresa, hanno lasciato posti vacanti e ora dobbiamo assumere.”

Manuele Crispolti INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche)
“Per obiettività devo dire che negli ultimi anni sono successe molte cose: l’avvio del duale e la revisione del principio di
sussidiarietà sono tra queste. Certo però abbiamo sulle spalle una forte crisi che sul fronte occupazionale non esito a valutare ancora molto preoccupante. Certamente concordo con quanto dice Mara Brugia nel sollecitarci ad una governance che aiuti a far incontrare domanda e offerta sulla base delle necessità che l’evoluzione del mondo del lavoro ci indica. Ritengo che il processo decisionale, certamente spetti allo Stato ed alle Regioni, ma non può esser calato dall’alto.

Ma vorrei riflettere su alcune cose che riguardano la formazione professionale di cui stiamo parlando, infatti qual’è oggi il
quadro dei processi decisionali sul sistema IeFP? Di fatto non è attivo oggi uno specifico tavolo di regia della filiera o
dell’insieme delle filiere professionalizzanti, richiede al tempo stesso una sua specificità, in relazione alle particolarità del
Sistema. Questo è un aspetto chiave. Un altro aspetto strettamente collegato è conoscere i territori in cui si opera a questo
proposito cito e invito a studiare l’Atlante dei Mestieri che ha realizzato la Lombardia. Regione che come ben sappiamo
eccelle in fatto formazione professionale e politiche per il lavoro.”

Mara Brugia - direttore di CEDEFOP (European Centre for the Development of Vocation Training)
“In CEDEFOP, l’Ente Europeo che rappresento, siedono rappresentanti dei governi, dei sindacati e dei datori di lavoro di
tutti gli stati membri, e non a caso; infatti questa confluenza di punti di vista e interessi diversi consente una reale governance che indirizza le scelte per l’istruzione e la formazione professionale. È l’unico modo per ottenere risultati a beneficio dei cittadini e delle imprese. Venendo alla situazione dell’Italia, bene la partenza del sistema duale, l’apprendistato deve esseruno strumento da implementare.

Il raccordo con l’innovazione del mondo del lavoro è da porre al centro dell’attenzione per gli aggiornamenti dei percorsi di studio, l’alternanza scuola lavoro e la progettazione di corsi specifici per specifiche richieste. Mi preme anche dire che ci si augura che i tempi dell’attuazione del decreto interministeriale che dovrebbe definire i criteri e le modalità per l’organizzazione e il funzionamento della Rete rispettino l’urgenza di queste priorità per il bene del Paese.

L’Italia, così come la stessa Europa, si trova in un momento di profondo cambiamento dovuto a rapide trasformazioni
tecnologiche, demografiche, sociali, una nuova “grande trasformazione” che avrà un impatto importante sulla creazione e sul cambiamento del lavoro, sulle competenze richieste, e sul modo stesso in cui lavoriamo. In fasi come questa non possiamo permetterci uno scollamento tra mondo della formazione e mercato del lavoro, visto anche l’alto numero di i giovani che non studiano e non lavorano”.

Per Manuela Robazza - Presidente nazionale Ciofs-Fp “La giornata di oggi è stata ricca di spunti. Sono stati evidenziati aspetti diversi, anche apparentemente conflittuali o critici, ma utili a noi addetti ai lavori per capire come si muove il mondo reale e come altri Paesi stanno operando con successo.

Sicuramente a seguito di questi tre giorni avremo molto lavoro da fare per migliorare l’offerta formativa e soddisfare le
esigenze in fieri.” (20/09/2018-ITL/ITNET)

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