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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - SPAGNA - 1968. L'EREDITA' DELL'UTOPIA" CONFERENZA A ROMA PROMOSSA DA AMBASCIATA DI SPAGNA PER 50.mo DEL '68 IN ITALIA E SPAGNA
(2018-10-16)
Conferenza “1968. L’eredità dell’utopia” promossa dall'Ufficio Culturale dell'Ambasciata di Spagna in Italia, nell'ambito del programma “Pop y Protesta”. Alla conferenza parteciperà il prossimo 19 ottobre Antonio Elorza, che analizzerà il cambiamento culturale e le conseguenze dei diversi movimenti esplosi nel ’68, con un focus speciale sull’utopia.
L'iniziativa organizzata per il 50° anniversario del ‘68 in Italia e Spagna 2018 vedrà numerose manifestazioni, a partire dal mese di ottobre a Roma, Milano, Napoli, Salerno e Torino
"Con “Pop y Protesta 1968-2018” - spiega l'ufficio Culturale dell'Ambasciata - ci uniamo alle commemorazioni per il 50° anniversario del ‘68 che si sono svolte nel corso del 2018, celebrando e approfondendo l’impatto di questo simbolico anno nelle diverse forme politiche, culturali e sociali in Italia, Spagna e America Latina.
Da una parte si analizzerà “il ‘68” come apice delle proteste studentesche e operaie degli anni ‘60. Oltre al Maggio francese, le contestazioni giovanili prendono forma in Italia e in Spagna, dove insorgono le prime rivolte contro il regime di Franco. Si esaminerà inoltre il caso messicano.
Dall’altra si approfondirà il ‘68 come anno emblematico per il fenomeno “Pop”, la cui cultura, proveniente diret tamente dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna della Swinging London, contribuisce a dar vita a nuovi movimenti sociali come la Dolce Vita a Roma e alle canzoni di protesta e di stile “Pop” in Spagna.
Per analizzare i diversi aspetti del ‘68, gli scambi tra il mondo ispanico e l’Italia e studiare l’influenza di questi movimenti e la loro percezione negli ultimi cinquant’anni, verranno svolte una serie di attività -conferenze, esposizioni, cicli cinematografici, club di lettura e dibattiti ognuna delle quali propone un focus sul ‘68 nel suo ambito italo-spagnolo.
"Nel 1968, o meglio nei diversi Sessantotto, - culminano i cambiamenti culturali e ideologici che avevano segnato i “felici ‘60” con l’aumento del tenore di vita, il protagonismo crescente della gioventù, la libertà sessuale e l’entrata in gioco delle crescenti aspettative di cambiamento politico.
Sono trascorsi oltre vent’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e, di fronte agli schieramenti che vanno consolidandosi con la Guerra Fredda, ovunque sembra necessario e possibile intraprendere una rivoluzione.
Da qui il salto all’utopia, che finirà per imporsi sugli stili di vita ma che a livello politico registrerà una serie di fallimenti nei quali svolgono un ruolo decisivo il maoismo e il conservatorismo: da Nixon a Brèžnev, dalla Democrazia Cristiana in Italia alla Spagna franchista, le realtà politiche infliggeranno un duro colpo alle utopie.
Antonio Elorza è Professore Emerito presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociologia della Universidad Complutense de Madrid. Inizialmente si è occupato di liberalismo, con la tesi L’ideologia liberale dell’Illuminismo spagnolo e Ragione e ombra. Una lettura politica di Ortega y Gasset (Anagrama Essay Prize), ha poi pubblicato una ricerca sull’ anarchismo, il comunismo, Nazionalismo basco e Islam. Collaboratore di El País, ha ricevuto nel 2016 il premio “El Correo”. Il suo ultimo libro è Utopías del ‘68 (Barcellona, passato e presente).
L’evento avrà luogo venerdì 19 ottobre presso la Escuela de Historia y Arqueologia-CSIC (Via di S. Eufemia, 13, 00187) alle ore 17.00.
Il programma è stato organizzato e coordinato dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia,dall’Instituto Cervantes, dalla Real Academia de España en Roma e dalla Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma – CSIC, con la coproduzione della Fondazione Musica per Roma, della redazione di Spagna Contemporanea e dell’ Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino, e con il patrocinio di Acción Cultural Española (AC/E) e Mahou-San Miguel (16/10/2018-ITL/ITNET)
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