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SINDACATI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - BELLISSIMA (SEGR.GEN.UILP): "NO AD OPPOSIZIONE GOVERNO MA DOPO MANCATO DIALOGO E INDICIZZAZIONE PENSIONI NON RINUNCIAMO A DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA. FLAT TAX ENORME INGIUSTIZIA"

(2019-01-08)

  Il grande, evidente, consenso popolare ricevuto dall'attuale maggioranza di Governo aveva fatto sì che il  mondo sindacale aprisse un'apertura di credito verso l'attuale Governo, perlomeno l 'auspicio che vi fosse un cambiamento  nelle politiche previdenziali del nostro Paese a sostegno dell'elettorato, magari di quello più debole.

Reduce dalle disillusioni  incontrate prima con il Governo Berlusconi, a fronte delle favorevoli promesse nei confronti dei pensionati italiani, poi l'affossamento del principio dei diritti acquisiti in una realtà innegabilmente devastante offerta dal Governo Monti ed il  muro di Berlino eretto dal primo Governo Renzi riguardo a tutto il mondo sindacale, nel quale i sindacati dei pensionati insieme ai vertici delle confederazioni sindacali erano riusciti ad aprire una breccia sia sul fronte del dialogo che sul  merito delle problemi  avanzati dai pensionati. Ricordate il faticoso avvio dei  tavoli di lavoro ?  Poi le elezioni e l'affermazione della linea popolare, cui si è aggiunta la compagine sovranista,  per il "Governo del cambiamento".  Ed alla possibilità che tale cambiamento si realizzasse concretamente  hanno guardato con attenzione i pensionati d'Italia.

    "Come pensionati abbiamo sperato davvero tanto che si realizzasse un cambiamento nel paese. I pensionati più degli altri si aspettano un cambiamento nei loro riguardi, perché tutti i governi che si sono succeduti hanno sempre messo le mani in tasca ai pensionati, con tagli dell'indicizzazione delle pensioni, con il blocco delle indicizzazioni delle pensioni, con l'alta tassazione delle pensioni. Lo sa che gli italiani  pagano il doppio delle tasse della media europea, quindi i pensionati italiani sono tartassati." afferma il Segretario Generale dei Pensionati della UILp, Romano Bellissima, in una breve intervista ad Italian Network /Italialavorotv in attesa di raggiungere a Torino gli altri Segretari Generali dei pensionati  dei sindacati Confederali per partecipare al Congresso dello SPI, il sindacato dei pensionati della CGIL.

Dopo il Governo,  Berlusconi, il Governo Monti che è stato ancora più pesante,ed il Governo Renzi almeno nella prima fase, da questo Governo ci aspettavamo il cambiamento, invece non lo vediamo perché si ripetono esattamente le stesse cose. Ed ora  e questo governo taglia l'indicizzazione delle pensioni.

A questo punto ci domandiamo cosa possiamo fare dal momento che manca un confronto con il governo se non scendere in piazza e far sentire la nostra voce!. Ed è quello che stiamo cercando di fare, ma  purtroppo il governo considera probabilmente  i sindacati la sua opposizione, mentre non è così. Il sindacato è il sindacato, guarda il merito, non il colore dei governi. E  noi vorremmo un confronto sul merito delle scelte che propone su quota 100. Su come si realizza, chi ne potrà usufruire, sul perché l'ulteriore blocco dell'indicizzazione delle pensioni nonostante ci fosse un accordo con il governo precedente, per il quale  dal primo gennaio avrebbe dovuto ripartire la tutela del potere d'acquisto delle pensioni in modo totale e concreto.
Ecco, sono queste le cose che non comprendiamo e che finiscono con il discreditare l'attenzione dei pensionati verso la politica. Se  non possiamo fare un accordo perché cambia il governo e quello che viene dopo non rispetta gli impegni precedenti in che paese viviamo ! Alla giornata? Non c'è certezza di nulla ! Mentre noi vogliamo costruire un sistema in cui ci siano elementi di certezza nel paese".

In buona sostanza, ritira il sindacato quell'apertura nei confronti di questo Governo ?

"Noi, ripeto, non siamo l'opposizione del governo. Rispettiamo tutti i governi che sono eletti dal voto dei cittadini. E questo  governo l'hanno scelto gli elettori e con questo governo vorremmo dialogare, perché noi non rinunciamo ad avere una democrazia partecipativa, dove si possano quantomeno esprimere le opinioni. Poi, il governo sarà libero di fare le sue scelte, così come il sindacato deve essere libero di mettere in moto i meccanismi democratici per cercare di farcambiare idea quando queste sono sbagliate, quando soprattutto i nostri rappresentati ce lo chiedono", riponde Bellissima.

Un domanda sulla "flat tax". Cosa ne pensa ?

"E'  una cosa ingiusta, almeno  così come sembra emergere in questo momento" afferma Romano Bellissima. E', infatti,  impensabile che ad un cittadino che ha un reddito di 60.000 euro si  applichi la flat tax del 15% mentre ad un lavoratore che ha 27.000 euro di reddito gli si faccia pagare il 27% di tasse. Mi sembra un'ingiustizia enorme. Spero che la Corte Costituzionale faccia il suo dover,  almeno in questo caso!" conclude il Segretario Generale della UILP, ricordando la bocciatura della Corte La Corte costituzionale che respinse i ricorsi contro il decreto Poletti,c he il  Governo Renzi  varò dopo la sentenza con cui la Consulta aveva bocciato, nell’aprile 2015, la norma Fornero che aveva bloccato per gli anni 2012-2013 la perequazione automatica delle pensioni con importo mensile di tre volte superiore al minimo Inps (circa 1.450 euro lordi). Mentre La "nuova e temporanea disciplina" prevista dal decreto Poletti - argomentò  la Corte costituzionale - "diversamente dalle disposizioni del ’Salva Italià annullate nel 2015", realizzava "un bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica".(08/01/2019-M.F.-ITL/ITNET)

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