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DONNE - OCCUPAZIONE - CONVEGNO SU VANTAGGI "WOMENOMICS" - SABBADINI (ISTAT): "TASSO OCCUPAZIONE DONNE 50%. DONNE OCCUPATE IN CRESCITA "PER ELEVAZIONE ETA' PENSIONABILE". PART TIME "INVOLONTARIO"
(2020-01-14)
Da segnalare l'intervento al convegno "Piu’ donne piu’ Pil" a cui è intervenuta la Min. per le pari opportunita' Bonetti, l’intervento del Direttore Centrale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini che ha evidenziato come la crisi abbia toccato tutti i segmenti ma come le donne siano state colpite meno. Anche perchè “La crisi si è abbattuta particolarmente su settori come l' industria e l’edilizia, settori dove lavorano maggiormente gli uomini.
Attualmente siamo in una situazione in cui abbiamo recuperato l'occupazione complessiva in termini di unita’: circa 300.000 unita’ di occupati in piu’ rispetto all’inizio del 2008. L’occupazione maschile non e’ stata pero’ ancora recuperata: siamo a - 300.000. Al contrario, l’occupazione femminile è arrivata a + 660.000, una crescita registrata soprattutto nei servizi. Tuttavia, siamo ancora ad un tasso di occupazione per le donne intorno al 50% : questa percentuale ci pone ad un livello europeo molto basso” ha affermato Sabbadini precisando al contempo che la crescita e’ avvenuta principalmente per le donne ultra cinquantenni.
“E’ l'unica fascia di eta’, dall’inizio della crisi, che ha visto crescere costantemente il suo tasso di occupazione e questo vale anche per gli uomini. Qui i tassi di occupazione sono aumentati di 14 punti: un dato notevolissimo considerato il tracollo avvenuto. Questo e’ dovuto anche all’elevamento dell'eta’ pensionabile” ha osservato Sabbadini.
"Sul fronte delle giovani, invece, la situazione e’ critica ed altrettanto critica e’ per i giovani maschi: siamo a -8 punti per i 25/34enni rispetto al 2008. Le donne hanno tassi di occupazione piu’ bassi ma hanno un livello di istruzione piu’ elevato. Questo ultimo cresce ma non quanto dovrebbe: l'investimento in formazione e' qualcosa che ancora non passa come chiave fondamentale per l’ingresso nel mercato del lavoro, neanche nelle giovani generazioni. I giovani non investono adeguatamente in formazione, abbiamo una percentuale di laureati e anche di laureate che e’ tra le piu’ basse che ci siano in Europa tra i 30/34enni. E’ passato il messaggio stereotipato che in fondo il titolo di studio non serve per affermarsi professionalmente quando in realtà i dati ci dicono chiaramente che i laureati si sono difesi meglio da un punto di vista quantitativo nella crisi, hanno perso meno occupazione e si sono inseriti meglio” ha precisato Sabbadini sottolineando come il lavoro femminile sia andato meglio in termini quantitativi ma sia peggiorato da un punto di vista qualitativo. “E’ aumentato il part time involontario, arrivato intorno al 65%. Questo vuol dire che il nostro part time non e’ strumento di conciliazione dei tempi di vita: e’ scelto dalle imprese per ridurre i costi. Inoltre e’ peggiorata la conciliazione dei tempi di vita: non si e’ diversificata abbastanza la divisione compiti della coppia” ha aggiunto Sabbadini rilevando come siano aumentate non solo le professioni meno qualificate ma anche, fortunatamente, il numero delle libere professioniste in particolare le avvocate e quelle che operano nelle nuove professioni.
Nel concludere il suo intervento Sabbadini ha evidenziato come una crisi cosi' intensa avrebbe potuto portare ad una disgregazione sociale. “Non abbiamo avuto elementi di disgregazione come, per esempio, l’aumento dei reati violenti. E non abbiamo avuto i gilet gialli. Abbiamo invece avuto prima la Cassa Integrazione che ha protetto i capi famiglia e successivamente le famiglie che hanno dato fondo ai risparmi e si sono indebitate a protezione dei propri figli. Il tessuto ha retto grazie alla famiglie che hanno agito come ammortizzatori sociali. Ma la crisi e’ stata lunga e il tessuto sociale si e’ logorato: i care givers hanno dato tutto quello che potevano considerato anche i tagli alla spesa sociale. E questo crea criticita’: il sistema di welfare ha retto sinora ma non e’ piu’ in condizione di andare avanti” ha concluso Sabbadini. (14/01/2020-ITL/ITNET)
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