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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - CORONAVIRUS : SINERGIE GOVERNO E SINDACATI TUTELA LAVORATORI ZONE ROSSE

(2020-02-24)

  Nella giornata di ieri un primo incontro sollecitato dai sindacati CGIL, CISL e UIL per definire in che forma e in che modo tutelare tutti i lavoratori e le lavoratrici che si trovano nelle zone rosse o sono coinvolte dalle decisioni assunte da Regioni ed enti locali per contenere il contagio. Registrata la disponibilità della Ministra ad un nuovo appuntamento che è stato fissato per martedì prossimo.

Maurizio Landini - si legge in una nota della CGIL -  ha definito il tavolo di oggi importante ma ha anche sottolineato che “è comunque necessario un confronto più ampio con il governo con un coordinamento fattivo tra tutti i ministeri coinvolti. Per questo ribadiamo e confermiamo la richiesta inviata al Presidente del Consiglio nelle scorse ore di convocare un tavolo di questo tipo. Non possiamo permetterci un blocco dell’attività economica del Paese che rischierebbe di avere ricadute pesantissime

Vorremmo quindi discutere, anche in senso più generale, di come affrontare questa situazione. L’obiettivo è tutelare tutte le forme di lavoro attraverso i vari strumenti possibili, ma è necessaria un’azione coordinata. Troviamo inaccettabile, per esempio, quanto sta accadendo in alcuni casi e le speculazioni che già si sono registrate come l’aumento dei prezzi di dispositivi e detergenti sanitari utili a prevenire il contagio. Anche su questo abbiamo sollecitato l’intervento del governo perché forse i prezzi andrebbero, invece, abbassati per permettere a tutte le persone di tutelarsi. Un tema che riguarda anche il rapporto tra noi e il sistema delle imprese a ogni livello. E’ necessario e importante sviluppare un confronto tra le parti per individuare azioni comuni da mettere in campo nei luoghi di lavoro.

Serve un coordinamento vero per evitare che si ingenerino una paura e una preoccupazione generali che rischiano di essere controproducenti. Quello che sta avvenendo si può combattere, il virus si può vincere attraverso coordinamento e trasparenza, se ci si rivolge tutti assieme all’intelligenza delle persone e ai comportamenti responsabili che ognuno di noi può assumere per affrontare al meglio la situazione.”

Dalla CISL:
“Di fronte ad una emergenza sanitaria così ampia non solo il nostro Governo deve mettere in campo risorse straordinarie ma anche l’Europa deve sostenere gli sforzi economici dei paesi per difendere la salute dei cittadini e contrastare gli effetti negativi di questa epidemia sull’economia e sull’occupazione”. Lo ha sostenuto il Segretario confederale della Cisl,  Andrea Cuccello, al tavolo convocato dal Ministro del  Lavoro Catalfo. “Ciascono deve dare il proprio contributo attivo in questo momento di emergenza del paese per prevenire la diffusione del coronavirus  nelle aziende, nei servizi pubblici, nelle scuole, in tutti i luoghi di lavoro. Occorre un piano di informazione e di prevenzione sulla salute in tutti  i luoghi di lavoro, anche per tranquillizzare la popolazione. Ma servono soprattutto ammortizzatori sociali per sostenere le imprese italiane in difficoltà, per contrastare gli effetti negativi del coronovirus sulla nostra economia, sulle produzioni e sull’occupazione. Abbiamo bisogno di provvedimenti straordinari per dare certezza già da domani mattina  ai lavoratori, in particolare delle zone rosse e gialle della Lombardia, come è accaduto in occasione del terremoto o per la caduta del ponte Morandi. Cgil, Cisl e Uil già nei giorni scorsi avevano chiesto un incontro alla Ministra del Lavoro Catalfo per affrontare una serie di tematiche legate agli ammortizzatori sociali, tra le quali le criticità emerse per alcune aziende del manufatturiero, nel proseguire normalmente l’attività per difficoltà di approvvigionamento legate all’emergenza coronavirus. In seguito alle ordinanze che, a causa dei primi casi italiani di contagio, hanno sospeso le attività lavorative in alcune aree e non potendosi altresì escludere che il contagio si allarghi ad altre aree geografiche nei prossimi giorni e settimane, con conseguente ampliamento delle misure cautelative, sarebbe opportuno un tavolo interministeriale con i Ministri del lavoro, della salute, il Mise, l’Inps, per condividere soluzioni adeguate all’emergenza.
Si tratta, in primo luogo, di salvaguardare il reddito dei lavoratori impossibilitati a svolgere la prestazione lavorativa nonché, ove possibile, evitare la sospensione delle attività. Occorrono facilitazioni amministrative alle aziende che dovessero richiedere la cassa integrazione ordinaria a causa di sospensioni lavorative (ad esempio escludendo, tra i requisiti, quello di prevedere una data certa di ripresa dell’attività). Bisogna sostenere le aziende che dovessero richiedere le prestazioni del Fis (il Fondo presso l’Inps che concede prestazioni per sospensioni lavorative ai dipendenti di aziende escluse dalla cassa Integrazione e prive di fondo settoriale). Occorre una verifica della capienza dei fondi settoriali (fondi bilaterali di solidarietà) e trovare una soluzione per il sostegno al reddito dei dipendenti delle aziende con meno di 5 addetti, dei lavoratori stagionali, dei lavoratori autonomi, attualmente esclusi dagli istituti.
Da parte del Governo servono risorse finanziarie adeguate se dovessero verificarsi problemi di capienza  delle gestioni degli istituti. Riteniamo che vadano sollecitate sia nel pubblico impiego e nelle aziende l’utilizzo di modalità  organizzative flessibili  che rendano possibile la continuazione dell’attività lavorative senza compromettere la salute dei lavoratori e dei cittadini, ad esempio razionalizzando eventuali  trasferte ed  utilizzando lo smart working, laddove compatibile con l’attività svolta (es. figure impiegatizie, settore dei servizi), sulla base di accordi aziendali o territoriali.
A sostegno di tali provvedimenti possono immaginarsi misure , quali il potenziamento della connettività di rete, incentivi ad incrementare i servizi di consegna a domicilio di generi di prima necessità, etc, che potrebbero altresì avere  un ruolo di rilievo nell’evitare un ulteriore calo della produzione industriale ed una contrazione dei servizi”.

per la UIL
Potrebbero essere molte le realtà produttive costrette a ridimensionare o a interrompere la propria attività, con inevitabili ripercussioni sull’occupazione. “Il Ministro - ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - ci ha riferito che, per quelle realtà e in tempi rapidi, il Governo intende rafforzare ed espandere gli ammortizzatori sociali, oltre a definire ulteriori provvedimenti utili a far fronte alle difficoltà occupazionali. Noi - ha precisato il leader della Uil - abbiamo sottolineato, in particolare, la necessità di predisporre la cassa integrazione in deroga per tutte le situazioni di sofferenza e, soprattutto, di istituire una cabina di regia che assicuri un’omogeneità degli interventi a tutela di tutti i lavoratori coinvolti in tutte le zone interessate dal contagio. Per i lavoratori del settore pubblico di quelle aree, poi, è urgentissimo un incontro anche con il ministro della Funzione pubblica, per definire tempestivamente i necessari provvedimenti. Infine - ha concluso Barbagallo - l’Europa deve sapere che i costi necessari per questa emergenza devono essere computati al di fuori del fiscal compact”. (24/02/2020-ITL/ITNET)

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