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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - ITALIA/AUSTRALIA - A PADOVA SCUOLA ESTIVA DI CULTURA ITALIANA COINVOLTI STUDENTI AUSTRALIANI PER UN’ESPERIENZA IMMERSIVA

(2020-06-29)

  Il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Padova non hanno ceduto alla morsa del Covid-19 e hanno deciso di proporre anche quest’anno la Scuola estiva di cultura italiana in collaborazione con l’Università di Sydney che parte oggi e durerà fino al 10 luglio.

La Scuola estiva di cultura italiana è attiva da tre anni: il primo anno con 14 studenti, il secondo 67, quest’anno gli iscritti erano già 112 iscritti prima dell’emergenza pandemia. Con la formula a distanza sono 53 i ragazzi che hanno aderito, un ottimo numero considerando che è venuta meno l’attrattiva del viaggiare per venire in Italia.

Anche nel 2020 quindi oltre cinquanta studenti australiani avranno la possibilità di vivere un’esperienza immersiva nella nostra cultura, di visitare – seppure virtualmente – alcune città del Veneto e di conoscere – benché con la formula a distanza – coetanei italiani. Certo, la soluzione della Scuola estiva da remoto sarà diversa rispetto a quella in presenza che si era svolta nei due anni precedenti ma le premesse per far vivere un’esperienza di qualità ci sono tutte.

Coordinatori della Scuola sono Francesca Gambino, docente di Filologia romanza, e Fabio Magro che insegna Letteratura italiana contemporanea. Coinvolti nell’iniziativa anche vari docenti del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari e del Dipartimento di Beni Culturali oltre che il Centro Linguistico di Ateneo con i suoi docenti di lingua italiana e un buon numero di studenti, che assumeranno il ruolo di tutor, contribuiranno a rendere questa scuola un’occasione non solo di apprendimento ma anche di costruzione di relazioni.

Il diverso fuso orario ha comportato la gestione di alcune criticità: quando a Padova sono le 8 di mattina a Sydney sono già le 16. Gli studenti australiani avranno quindi a disposizione alcune lezioni videoregistrate da poter fruire negli orari che per loro sono più comodi e poi potranno seguire vari seminari interattivi, con possibilità di dialogare direttamente con i docenti e di scambiare opinioni con gli studenti.

Le Scuole estive sono offerte dall’Università di Sydney ai propri studenti per numerose lingue, ma quest’anno solo l’Università di Padova ha proposto la formula a distanza dopo l’emergenza Covid. E l’università di Sydney considera ora il programma dei prossimi giorni come un progetto pilota da monitorare con grande curiosità in vista anche del futuro.

Secondo gli organizzatori, la Scuola estiva di cultura italiana proposta quest’anno sarà diversa da quella degli anni precedenti e da quelle degli anni a venire ma avrà comunque una forte carica attrattiva nei confronti di studenti che per la prima volta si accostano al nostro Paese. L’obiettivo? Che in futuro, quando potranno tornare a viaggiare, gli studenti australiani appassionandosi della nostra cultura diventino ambasciatori dell’Italia dall’altra parte del mondo.

«Una proposta rivolta agli studenti dell’Università di Sydney che potranno vivere un’esperienza immersiva nella nostra cultura. Agli iscritti australiani che hanno aderito alla nostra Scuola garantiamo lezioni accademiche su cultura, cinema, teatro ma anche gite, incontri, serate, insomma occasioni per socializzare con persone che vivono qui e che frequentano a vario titolo l’Università. Sarà comunque un’esperienza coinvolgente e completa. Agli studenti vengono proposte lezioni frontali videoregistrate che possono seguire la mattina, poi webinar in collegamento diretto quando da loro è pomeriggio, perché gestiamo anche la questione del fuso orario diverso. Poi lanciamo occasioni per creare relazioni di valore tra le persone - dice Francesca Gambino -.
Ad esempio, gli studenti-tutor italiani insegneranno come si fa uno spritz e lo berremo tutti insieme, benché ciascuno nel proprio Paese. Poi faranno scoprire il territorio, sia con video sia visitando alcune città del Veneto, collegandosi in diretta con l’Australia e rispondendo alle domande degli studenti di Sydney. Le occasioni di socializzazione saranno numerose.

I docenti hanno registrato alcuni video, propongono momenti di confronto per rispondere alle domande, gestiscono alcuni seminari web per affrontare i temi di interesse. Gli studenti - continua Gambino - dall’altro lato sono incuriositi e sperano di avere un assaggio della cultura italiana. Inoltre vogliono conoscere alcuni loro coetanei italiani, seppure a distanza. Pochissimi conoscono la lingua italiana, sono tutti principianti.

Provengono da tutte le facoltà di Sydney. È un progetto che a Sydney esiste per tutte le lingue ma quest’anno siamo gli unici ad aver proposto la formula a distanza vista l’emergenza Covid. A Sydney ci considerano un progetto pilota da monitorare con grande curiosità in vista anche del futuro. Non solo - conclude Francesca Gambino - sono coinvolti anche degli studenti tutor italiani che entrano in contatto con gli studenti australiani, faranno vedere ad esempio come si cucina una cena italiana o cosa ha significato la movida al tempo della Covid. Con gli studenti dell’altra parte del mondo dialogheranno, entreranno in relazione, renderanno più fresca, immediata e autentica l’iniziativa. Era questa la cifra della nostra scuola, lo sarà anche nell’edizione a distanza».(29/06/2020-ITL/ITNET)

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