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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - FRANCIA - A COLLOQUIO CON L'ARTISTA ITALIANO M.CIACCIOFERA E CON S.FAUCON DIRETT. MUSEO DE LA HAUTE-VIENNE CHATEAU DE ROCHECHOUART CHE NE OSPITA UNA COSPICUA RASSEGNA DI OPERE

(2021-03-02)

  Non e’ causale che la prima grande mostra in Francia di Michele Ciacciofera (Nuoro 1969) si tenga al Museo di Arte Contemporanea de la Haute-Vienne Château de Rochechouar, una delle piu’ prestigiose istituzioni museali francesi dedicate all’arte contemporanea che vanta nella sua collezione opere di moltissimi artisti italiani del Ventesimo secolo.
La mostra si inaugura il  dal 5 marzo, con ingresso al pubblico dal 15 marzo e si chiude il 13 settembre 2021.

“Il museo ha un importante numero di lavori di artisti italiani realizzati dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, in modo particolare tante opere riconducibili al movimento dell’Arte Povera. Siamo molto interessati anche all'attuale scena
artistica italiana e questa e’ una delle ragioni per cui ho invitato Michele Ciacciofera ad esporre qui le sue creazioni,” dichiara in un'intervista ad Italian Network Sébastien Faucon, direttore del museo francese e curatore della mostra.

“Inoltre il museo é particolarmente attento ai temi del paesaggio, della storia e della memoria e tutte queste tematiche si ritrovano nel lavoro di Michele. A questo si aggiunge la sua capacita’ di misurarsi con il disegno, la pittura, la scultura, le installazioni: e’ un approccio totale, trasversale, che e’ in linea con la filosofia del museo,” prosegue  il direttore.

E la versatilità di Michele Ciacciofera nel confrontarsi con piu’ mezzi e’ quello che maggiormente colpisce del suo lavoro che, dal 15 marzo al 13 settembre 2021, sara ’ presentato nel museo francese in un’articolata rassegna dal titolo "Senza inizio e senza fine" dedicata agli ultimi dieci anni della sua produzione.
“Non sono un artista monomedia ma multimedia, tendo ad intrecciare i vari mezzi espressivi per arrivare a tessere nuove corrispondenze che mi permettono di attraversare e raccontare temi e mondi diversi, in particolare il mondo e la cultura del Mediterraneo al quale sono particolarmente legato per le mie origini,”  dichiara ad Italian Network lo stesso artista che da dieci anni vive a Parigi. 
Una scelta, quella di trasferirsi all’estero, che un numero crescente di artisti italiani decide di compiere, spesso per la mancanza di opportunita’ nel nostro paese.
"Mi sento molto legato all’Italia e mi interrogo su cosa posso fare per l’Italia da un punto di vista artistico. Pur riconoscendo che il nostro paese fa moltissimo per il suo patrimonio, non si può nascondere che le logiche che governano la creativita’ contemporanea sono carenti. In Francia lavoro piu’ liberamente e c'é una sensibilità maggiore da parte delle istituzioni nei confronti degli artisti. Proprio per questo non conto di tornare a vivere in Italia, forse quando il nostro paese si rendera’ conto dell’importanza dei suoi artisti per il suo futuro potro’ pensarci,” spiega Ciacciofera
che per il suo debutto oltralpe ha invaso con le sue opere concettuali, materiche ed impegnate tutto il Castello di Rochechouar, sede del museo. 
“Da un punto di vista quantitativo, e’ una delle retrospettive piu’ rilevanti mai dedicate ad un artista italiano in un museo francese,” puntualizza Ciacciofera.

Lungo il percorso saranno infatti presentate centinaia di creazioni, lavori in cui materiali organici vengono accostati a quelli inorganici, frammenti di stoffa si combinano con fossili, segni d'ispirazione cuneiforme si incontrano con dei suoni, totem dalle linee magiche convivono con griglie metalliche. Opere diversissime unite tra loro da un fil rouge, prima ancora che tematico, costruttivo.
"Tutti i miei lavori rivelano un’attenzione al riciclo. Nella maggior parte di questi ho inserito infatti degli "objets trouvés’, oggetti che sarebbero stati buttati e che invece ho recuperato,” precisa l’artista.

Disposte in ordine tematico, le opere sono state allestite nei diversi piani dell'edificio, ognuno dei quali corrisponde ad una precisa area di ricerca affrontata dall’artista.
Al primo piano, troviamo cosi’ i lavori riconducibili alla morfogenesi, alla natura, almondo animale ed umano; al secondo piano creazioni che esplorano la dimensione politica mentre nella terza sezione, al terzo piano, opere legate alla memoria e all’archeologia.

"Nella prima sezione esploro la metamorfosi del mondo vegetale, animale e umano. Dimensioni diverse che si uniscono in un dialogo e che racconto attraverso acquerelli, disegni, ceramiche e sculture in vetro soffiato, queste ultime realizzate presso il laboratorio della famiglia Seguso a Venezia.
Vi sono anche installazioni che alludono alla vita dalle origini sino alle attuali catastrofi ecologiche che ci pongono davanti alle nostre responsabilita’” afferma l’artista.

“Al secondo piano, vi e’ invece il mondo dei segni. Qui e’ stata allestita la ‘biblioteca che ho iniziato a creare recuperando mattoni antichi sui quali scrivo o dipingo e che alla fine smalto. Qui presento anche un lavoro realizzato
appositamente per questa mostra, un ‘çapitolo’ della biblioteca, creato con mattoni provenienti da una casa locale forniti da un collaboratore del museo",  prosegue l’artista.
"E sempre in questa sezione, si trova un grande dipinto contraddistinto da depositi di calcare, ottenuti attraverso un particolare procedimento, che concettualmente ricordano le sedimentazioni culturali. Nella torre, troviamo invece 18 totem verticali disposti a emiciclo che sembrano attendere i visitatori: un’installazione, con accompagnamento sonoro, che vuole essere una riflessione sulla presenza totemica nella società attuale. Inoltre, nella sala successiva altri totem realizzati con grandi rami secchi: frammenti di alberi con cui celebro l’imponenza della natura e attraverso i quali alludo ai cambiamenti climatici,” puntualizza Ciacciofera sottolineando la presenza in questa sezione anche del lavoro "The Density of the Transparent Wind" esposto a Documenta (n.d.r.-una delle più importanti manifestazioni internazionali d'arte contemporanea europee)  un’opera sul rapporto tra l’uomo e il mare Mediterraneo che ha definito i confini geografici e le forme di socializzazione in questa area".

“L’ultima parte del percorso e’ infine dedicata alla memoria, alla dimensione archeologica, alle scoperte, alla tendenza umana a cercare in profondita’. Tra le diverse opere qui esposte, voglio ricordare un’installazione formata da quattro
vecchi tavoli su cui sono stati poggiati una serie di oggetti che alludono ad un mondo fantastico e ad alcune grotte neolitiche della Sardegna,” precisa Ciacciofera.

"Un nucleo ricchissimo di opere in grado dunque di rievocare il passato e, al contempo, di farci riflettere sul presente e sul futuro, creazioni come sottolinea Sébastien Faucon "poetiche e politiche allo stesso tempo che sapranno coinvolgere e sorprendere i visitatori".
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Nato in Sardegna e cresciuto in Sicilia, Michele Ciacciofera ha preso parte alla 57.ma Biennale di Venezia e a Documenta 14 (Atene e Kassel) nel 2017.
Nel 2015 ha ottenuto the Civitella Ranieri NYC Foundation Visual Arts Fellowship.
Suoi lavori sono stati esposti al White Box (New York), Casas Riegner (Bogota'),  Savi Contemporary (Berlino), Museo MAN (Nuoro), CAFA Museum (Pechino), Summerhall (Edinburgo), Fondazione Sambuca (Palermo), Light of Creativity
(Miami), IMMA Museum (Dublino), Istituto Italiano di Cultura (New York), Aghmat archaeological site/Voice Gallery (Marrakesh). (02/03/2021-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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