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DIRITTI DEI CITTADINI - RELIGIONI - VISITA PAPA FRANCESCO IN IRAQ: DICHIARAZIONE INTER-RELIGIOSA ORGANIZZAZIONI RELIGIOSE CHE OPERANO IN IRAQ

(2021-03-03)

  La Comunità Papa Giovanni XXIII assieme ad altre organizzazioni religiose in Iraq ha firmato, in occasione della visita di Papa Francesco in Iraq, dal 5 all'8 marzo, ha firmato un appello in cui dichiarano:

“Noi, organizzazioni religiose che lavorano in Iraq accogliamo con favore la visita di Sua Santità Papa Francesco nel luogo di nascita di Abramo, padre nella Fede per tanti”. Inizia così la dichiarazione inter-religiosa congiunta delle organizzazioni che operano in Iraq alla vigilia dello storico viaggio del Papa. Un appello firmato da 29 organizzazioni cattoliche, protestanti, musulmane che operano nel paese martoriato dalla guerra e dall'insicurezza.

“Papa Francesco scrive che le religioni hanno un ruolo importante da svolgere al servizio della fraternità nel nostro mondo — si legge nella dichiarazione —. Come organizzazioni religiose abbracciamo pienamente questo messaggio di fraternità e dialogo che Papa Francesco sta portando in Iraq. Crediamo fermamente che rappresenti una via necessaria per guarire le ferite del passato e costruire un futuro per le diverse comunità del paese. Lavoriamo per aiutare le comunità a riconciliarsi, per ricostruire la pace”.

Tra i firmatari vi sono anche tre organizzazioni italiane che operano del paese: Focsiv, Avsi e la Papa Giovanni XXIII. La Comunità di don Benzi è presente in Iraq dal 2015 al fianco delle persone disabili che sono ancora discriminati da una cultura che li considera scarti.

«Con la nostra vita di condivisione con i più poveri, quasi nel nascondimento, intendiamo testimoniare l'amore di Dio per tutti. Quando la gente ci vede con i ragazzi disabili capisce subito. Ci sono differenze religiose, sopratutto culturali, ma l'amore e la condivisione della vita sono un linguaggio universale», commenta Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.

«Il Papa mostra che si può abbattere la paura per un amore più grande — continua Ramonda —. Sa che negli angoli più bui della terra si trova sempre una profonda spiritualità, dove c'è tanto dolore si trova un desiderio di cambiamento».

«Questo viaggio di Papa Francesco — conclude Ramonda — è un atto di coraggio responsabile di una persona che crede nell'umanità».

di seguito il testo integrale della dichiarazione inter-religiosa:

Noi, sottoscritte organizzazioni religiose che lavorano in Iraq, testimoniando l'appello delle nostre rispettive religioni alla solidarietà umana, accogliamo con favore la visita di Sua Santità Papa Francesco nel luogo di nascita di Abramo, padre nella Fede per tanti.

L'Iraq è la culla della civiltà umana e un bellissimo paese di ricca diversità culturale e religiosa. Per secoli, molte comunità etniche e religiose hanno vissuto fianco a fianco in questa terra. Tuttavia, negli ultimi decenni, l'Iraq ha sofferto a causa della guerra, insicurezza e instabilità e, più recentemente, dell'ascesa dell'ISIS. Una tale sequenza di conflitti ha affaticato profondamente le relazioni tra le comunità e danneggiato il tessuto sociale del Paese.

Oggi, l'Iraq deve ancora affrontare sfide tremende. Tra gli 1,2 milioni di iracheni che continuano a essere sfollati interni e circa 4,8 milioni di rimpatriati, molti hanno un disperato bisogno di aiuto. Nel frattempo, l'aggravarsi della crisi economica, aggravata dalla pandemia COVID-19, sta spingendo molti verso la povertà e sta privando il governo delle risorse necessarie per assistere il proprio popolo.

Nella sua recente lettera enciclica “Fratelli Tutti”, Papa Francesco scrive che le religioni hanno un ruolo importante da svolgere al servizio della fraternità nel nostro mondo. Il Documento di Abu Dhabi sulla Fratellanza Umana spiega inoltre: “La fede porta un credente a vedere nell'altro un fratello o una sorella da sostenere e amare. [...] I credenti sono chiamati a esprimere questa fraternità umana salvaguardando il creato e l'intero universo e sostenendo tutte le persone, soprattutto i più poveri e bisognosi”.

Come organizzazioni religiose abbracciamo pienamente questo messaggio di fraternità e dialogo che Papa Francesco sta portando in Iraq. Crediamo fermamente che rappresenti una via necessaria per guarire le ferite del passato e costruire un futuro per le diverse comunità del paese. Lavoriamo in collaborazione con le autorità nazionali e locali per aiutare le comunità a riconciliarsi, per ricostruire la pace e rivendicare i loro diritti collettivi alla sicurezza, ai servizi e ai mezzi di sussistenza.

Ispirati dall'insegnamento di Papa Francesco sulla fratellanza umana, ci impegniamo a:

• Continuare a servire e responsabilizzare le persone esclusivamente sulla base delle loro necessità, rifiutando ogni forma di discriminazione.

• Rispettare i valori culturali e le convinzioni religiose degli altri mentre continuiamo a rifiutare ogni settarismo e proselitismo nelle nostre azioni e nelle nostre collaborazioni.

• Rafforzare iniziative e approcci inclusivi che promuovano la coesione sociale.

• Intensificare la collaborazione tra di noi al servizio dei bisognosi, mentre viviamo la nostra comune chiamata alla solidarietà.

Infine, esortiamo la comunità internazionale a rimanere impegnata nel sostenere il popolo iracheno per superare le sfide attuali, in un vero spirito di fratellanza umana e solidarietà.

Baghdad, 2 marzo 2021

la dichiarazione è firmata da: Adyan Foundation; Ankawa Humanitarian Committee; Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; Assyrian Aid Society Iraq; Caritas Czech Republic. (03/03/2021-ITL/ITNET)

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