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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PICCININI (INCA):" NASCE ITACA" ASSOCIAZIONE TRANSNAZIONALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE IN MOBILITA'....ERRATA VALUTAZIONE RIFORME: FUGA GIOVANI ALL'ESTERO."

(2017-01-11)

  Primi giorni del nuovo anno:  è  tempo di bilanci ! A  consuntivo di un anno a dir poco "battagliato" su molti fronti ed in  previsione delle nuove sfide che attendono gli italiani, in Italia ed all'estero, in un 2017 i cui primi annunci non depongono a favore di un sostanziale miglioramento sul piano economico-finanziario ed occupazionale, indubbiamente fra le principali priorità di questo Paese. .

  Com'è, d'altra parte, evidente l'avanzare di un impegno sempre piu' consistente delle forze sociali, dai sindacati all'associazionismo, nel mondo della cultura, dell'economia, dei servizi, quale surgery di uno Stato che stenta a dare risposte multivalenti al moltiplicarsi delle esigenze di una società "liquida", come Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco deceduto nei giorni scorsi, l'ha definita nel suo volume "Modernità liquida" (Laterza, 2002).

In tale contesto la nascita di un'iniziativa dai risvolti transnazionali, promossa dal Patronato della CGIL che la sua Presidente Morena Piccinini, anticipa nel corso di un'intervista rilasciata ad Italiannetwork/Italialavorotv, in cui traccia una riflessione a tutto campo sullo statu quo di un Paese che vede una netta ripresa dell'"emigrazione".

Un'emigrazione, nella maggioranza dei casi "obbligata", che coinvolge soprattutto le giovani generazioni di italiani alla ricerca di opportunita' di lavoro.  Anche se, talvolta, purtroppo, in un mondo sconvolto dal terrorismo internazionale, che mette a rischio la pace di interi popoli, finiscono per trovare loro malgrado un drammatico punto di non ritorno, come è accaduto alla veneta Valeria Solesin e all'abruzzese Fabrizia Di Lorenzo."

Ed è appunto con un pensiero di cordoglio rivolto ai giovani, in particolare, alle due giovani italiane, ed a tutte le vittime del terrorismo, richiamando l'appello inviato dal Comitato Direttivo della CGIL alle autorità internazionali  "per un'azione internazionale che riconduca alla pace nel mondo", che la Presidente del Patronato della CGIL Morena Piccinini apre l'intervista con ITALIANNNETWORK/ITALIALAVOROTV , soffermandosi sul fenomeno  'gravissimo' dei tanti italiani giovani, e non solo, che hanno ripreso la via dell'estero - con molta più frequenza rispetto al passato -  per cercare lavoro.

  "Questa è la dimostrazione - stigmatizza la Presidente del Patronato INCA - che tutti i tentativi fatti in Italia per trovare forme agevolate di occupazione hanno fallito il loro obiettivo. Nell'insieme delle cosiddette riforme di questo recente governo, tralasciando quelle che sono state  abbattute o dal voto dei cittadini o dalla Corte Costituzionale,  accanitasi  abbastanza rispetto alle recenti riforme di questo governo - o dallo stesso Governo (vedi la riforma della scuola),  l'unica che pare essere rimasta in piedi è il jobs act. Una riforma che, tuttavia, commenta Piccinini,  dimostra tutta la sua fallacità. Ed  è davvero molto triste che i nostri giovani siano costretti ad andare all'estero perché le cosiddette riforme, in Italia,  hanno prodotto l'effetto contrario di quello dichiarato".

Per Piccinini non c'è alcun dubbio: "non si tratta più di una scelta individuale da parte dei giovani. Non è più la curiosità dello studio,  delle nuove esperienze, è, invece,  una drammatica necessità, e dietro ad essa c'è l'incapacità del nostro paese di far valere quelle che sono le potenzialità dei nostri giovani" (mm.4,49)

  Ed allora, Presidente, come vede il futuro dell'Italia ?

"Ha tantissime potenzialità - ammette la Presidente Piccinini  - e ci vorrebbe davvero tanto poco per  mettere in moto un po' di leve che portino allo sviluppo.
Come sindacato abbiamo fatto in alcune regioni  un'indagine sulle aree interne, in Abruzzo, in Umbria. I dati drammatici del terremoto, poi,  dimostrano che c'è una incuria nella coltivazione del nostro territorio che ha bisogno di essere sanata. Eppure da queste ricerche emerge che non sarebbero necessarie le grandi opere, ma tanti piccoli interventi che mettano di nuovo in circolo la piccola impresa, l'artigianato diffuso. Che  i piccoli comuni  possano avere più risorse per gestire le piccole opere facendole diventare una grande azione di risanamento.  Ma per fare tutto questo, prima ancora delle risorse, occorre un disegno comune. Occorre una volontà comune, ma questa non c'è. E non c'è a partire dalla politica".

Il dato del referendum, esemplifica la Presidente del Patronato, è stato letto immediatamente come un potente grido di allarme da parte dei cittadini  che chiedono altro". Ebbene, questo tema - sottolinea Piccinini è stato su tutti i giornali e nelle attenzioni della politica per due/ tre giorni, poi si è riprecipitati sul come sarà la legge elettorale, sul giorno delle prossime elezioni, e non si parla d'altro. E questo significa che hanno tutti la testa proiettata da un'altra parte.  Ecco perché io dico che non occorrerebbe moltissimo".

"Certo - prosegue la Presidente dell'INCA - le risorse vanno dedicate a cio' che è stato deciso, piuttosto che alle regalie distribuite anche in questa legge di bilancio, soprattutto, alle grandi imprese. Però al di là delle risorse, occorrerebbe davvero determinazione nel dire: "abbiamo capito, ci muoviamo in quella direzione, e lì chiediamo la partecipazione di tutti, ovvero de mondo delle imprese, piccole e grandi, delle parti sociali.

Poi  Piccinini aggiunge - "Noi avevamo salutato positivamente la proposta di progetto Italia, proprio perché permette di  ridare valore al territorio, occuparsi delle zone più a rischio del nostro Paese,  salvarlo dal punto di vista geomorfologico, ma anche per creare nuova occupazione, in tutti gli ambiti, dalla progettazione alla esecuzione, fino alla parte dei lavori manuali che ne conseguono.  Ma tutto  è rimasto sulla carta: il governo  Renzi ha dato le dimissioni, ed è rimasto sulla carta perché di fatto nessuno se ne sta occupando. E questo - afferma la Presidente del Patronato INCA -  è un grande problema.
Ed il messaggio che stiamo dando ai giovani e meno giovani è "arrangiatevi perché non stiamo occupandoci di voi".

"Per questo  - spiega Piccinini - sono rimasta sbigottita quando ho  sentito il ministro del lavoro banalizzare la gravità dei Voucher, e il fatto che l'unica occasione di lavoro per milioni di persone sia solo questa. E contemporaneamente parlare dei giovani all'estero come di persone che possono rimanere dove sono " perché non abbiamo più bisogno di loro." Vede al  di là della banalizzazione della frase, iil senso è: "ne abbiamo già abbastanza qui di problemi." Ma questo non è possibile ! Il nostro Paese ha sempre pensato a come costruire  una prospettiva per il ritorno.Certo, ognuno fa le sue sce lte, ma i processi di migrazione hanno sempre contemplato nella politica del paese anche una condizione di possibile ritorno, sia nella legislazione che afferisce alla cittadinanza, quanto ai diritti civili, sia nelle agevolazioni per chi è italiano all'estero o perché è italiano e vuole ritornare dall'estero in Italia. Ed invece Lo schiaffo morale che è stato dato è  davvero drammatico da questo punto di vista."  (mm.10,41)

Presidente, sempre a proposito del Patronato all'estero, talvolta unico ente italiano organizzato sul territorio, quale aiuto può dare proprio a queste giovani generazioni. In buona sostanza, come si è evoluto in questi ultimi anni ?

"All'estero i confini si sono allargati moltissimo rispetto alla attività, tradizionalmente, intesa, che finiva per essere soprattutto quella della di relazione  con gli istituti previdenziali italiani, e diciamo che per i più anziani l'assistenza che si sviluppa è ancora prevalentemente di questo tipo. Invece, in relazione alla nuova emigrazione abbiamo moltissime richieste differenziate, perché chi arriva si rivolge a chi conosce o nel nostro caso anche al patronato e gli chiede: come faccio a trovare alloggio, come faccio ad orientarmi sui temi sanitari  per il diritto alla salute, come faccio per trovare un lavoro. Le tre cose, la casa, la salute, il lavoro.

Certo, in un momento successivo chiedono anche "come faccio a far valere o ad ottenere la contribuzione necessaria per la pensione ?"  Ma viene molto dopo.

La terza cosa che chiedono è "come faccio ad orientarmi nella disciplina fiscale.  Quattro capitoli che esulano dall'iniziativa storica e che diventano i nuovi capitoli sui quali è chiesta consulenza, assistenza, una tutela intelligente."

Cosicchè, spiega la Presidente del Patronato INCA CGIL, ci stiamo occupando sempre di più, oltre che del rapporto con la legislazione nazionale, anche e soprattutto del rapporto con la legislazione locale, lavorando con grande rispetto nei confronti delle istituzioni, delle associazioni locali, della dimensione sindacale locale. Vogliamo essere strumenti di integrazione, fluidificatori di rapporti, più che svolgere un ruolo di sostituzione di altri perché non ne siamo interessati. E questo è un nuovo orizzonte che  si apre.

  In alcuni paesi invece abbiamo problemi gravi, nuovi, come quello che abbiamo denunciato  in passato riferito al Belgio dove si verificano  processi di espulsione nei confronti dei cittadini europei e nel nostro caso italiani, perché si reputa non abbiano un reddito sufficiente a permettere loro di usufruire di prestazioni sociali di quel paese. E purtroppo  è un fenomeno che si sta allargando, anche nel Regno Unito come,  in modo subdolo,  in tanti altri paesi con varie modalità.
Ed è paradossale : noi stiamo facendo una battaglia in Italia per allargare sempre di più l'ambito del diritto ai cittadini extracomunitari e proprio avvalendoci delle disposizioni europee, delle normative e della giurisprudenza europea, siamo riusciti ad allargare profondamente  questo ambito di diritto, dimostrando l'ingiustizia di leggi prodotte in Italia che vietavano o comprimevano i diritti dei cittadini extraeuropei.

Ora quella stessa legislazione che noi usiamo per allargare l'ambito dei diritti, viene interpretata in altri paesi europei, per comprimere i diritti dei cittadini europei ed espellerli, ma così  non  può essere. Per questo motivo abbiamo inviato un appello alla CES (Confederazione Europea dei sindacati) e ai parlamentari europei,  rappresentando  questa assurdità e questa inconciliabilità dell'uso della legislazione europea  ed anche della giurisprudenza europea in modo così diametralmente opposto.  Su questa materia la CES, secondo noi,  dovrebbe essere molto più incisiva ed anche i sindacati dei singoli Paesi dovrebbero a nostro parere essere tenaci, determinati, come tenace e determinata è la CGIL.  Purtroppo- segnala Piccinini - abbiamo condotto questa battaglia in solitaria ma in Italia l' abbiamo vinta." (mm.16,50 )

Riuscirete ad avere una maggiore incisività  da parte della CES ?

"Come sindacato abbiamo fatto vari incontri, come sindacato CGIL, in particolare, ci siamo attivati perche si raggiungesse un concreto cambio di passo !"  Inoltre, abbiamo interpellato tutti i parlamentari, abbiamo fatto convegni,. A parole sono tutti d'accordo,  però poi si dimostra che ogni singolo paese si sta chiudendo sempre di più in se stesso. Ci sono  muri che non sono soltanto muri di pietra ma anche  muri culturali di recente costruzione e da questo  punto di vista sono molto preoccupata per questa regressione culturale, sociale e politica in Europa. Paradossalmente molto più di quanto non lo sia per l'Italia, nonostante tutti i problemi che abbiamo.(mm 18,00)

Per quanto riguarda le sedi all'estero, quale sarà il futuro dei Patronati ? Si era parlato di una riforma dei Patronati...?.

"Come si è visto è rimasta lettera morta, grandi proclami e niente di più !" é il commento della Presidente del Patronato INCA CGIL, che precisa come tutti sia riassumibile "semplicemente in un atto che dice soltanto in che modo statisticare le pratiche che vengono prodotte degli uffici all'estero !".

Dunque, solo un'operazione di cassa ?

"Diciamo che i tagli sono stati massacranti ! Ci sono decreti che a parole danno moltissime opportunità, in realtà, la maggior parte di queste, riferite all'estero, non sono per nulla utilizzabili, quindi non c'è proprio niente !.  Sicchè, prosegue Morena Piccinini, "nelle nostre sedi continuano a svolgere una grande assistenza fortemente sostenute dalle risorse che dal nostro patronato arrivano in quanto vogliamo accompagnare questo processo di allargamento della tutela cercando di garantire risorse il più possibile al territorio. E, per noi, territorio significa sia lo sportello in Italia che quello all'estero.  E, pertanto, sono state compresse tutte le prerogative anche economiche delle verticalità, per permettere che non vengano chiusi uffici. Ed  è uno sforzo messo in campo molto forte. 

Contemporaneamente - prosegue la Presidente del Patronato della CGIL - si sta lavorando al processo di riorganizzazione degli uffici per cercare di mantenere e/o dislocare gli uffici nei territori dove è presente la nuova emigrazione, mentre in passato gli uffici erano storicamente insediati nelle zone dei grandi complessi industriali, con migliaia di  operai che nel frattempo sono diventati molto anziani, o per la crisi economica  non c'è più l'attività del passato. Sostanzialmente è in atto un processo di riallocazione delle risorse ed un processo di riorganizzazione abbastanza profondo".

Nel frattempo, annuncia la Presidente dell'INCA, coinvolgendo tutte le nostre associazioni all'estero, abbiamo discusso  l' ufficializzazione di un'associazione che ci vedrà partecipi. Un'associazione transnazionale  dal nome ITACA che vuole associare tutti i cittadini che per qualsiasi motivo si trovino a vivere un processo di mobilità territoriale.

  Quindi ITACA non si rivolge  solo agli italiani  nel mondo, ma ai cittadini di ogni nazionalità che intendano partecipare a un progetto di carattere culturale, sociale, associativo, e anche di sostegno alla tutela della mobilità delle persone, ovvero di chi si sposta per lavoro e magari anche per trascorrere la propria vecchiaia  in un clima più favorevole ed in un ambiente meno costoso, ed anche a  chi si sposta per curiosità o per studio.
In buona sostanza, un' associazione per la quale partirà a breve anche l' iscrizione. Per cui  chiediamo a tutti i cittadini mobili di iscriversi e di partecipare con la loro progettualità, con le loro esperienze.

L' associazione si dedicherà a ricerche, studi, alla promozione di progetti per la diffusione dei diritti delle persone migranti,  e sostituirà l'Osservatorio delle Politiche Sociali Europee  che avevamo attivato come CGIL e come INCA a Bruxelles,  privilegiando così una dimensione più ampia dei vari processi dell'emigrazione in tutto il mondo nel quale siamo presenti e con il quale collaboriamo.
  Ma non solo, parteciperanno a questi progetti  singole personalità del mondo della cultura, della comunicazione, della ricerca e  parteciperanno, naturalmente,  le nostre associazioni con le loro iniziative locali".(mm 23,50)

L'elemento cultura entra in gioco in maniera piu' incisiva, piu' forte...

" E, d'altra parte, spiega Morena Piccinini, "sono convinta che gli elementi di chiusura, di razzismo, che ritornano a permeare  anche il nostro sentire comune, insieme ad elementi di intolleranza siano dati in larga misura da politiche sbagliate, ma soprattutto  che  ci sia bisogno di lavorare sul piano culturale, alla integrazione in Italia.

La prima fase della migrazione verso il nostro paese personalmente l'ho gestita e seguita in prima persona fin dalla primissima sanatoria dell'86,  in cui  riuscimmo a gestirla positivamente - e quando intendo noi intendo il paese, la politica, le istituzioni, le organizzazioni sindacali, perché in primo luogo si è lavorato su una integrazione fatta di atti concreti  ma anche di una grande capacità e volontà di parlare con le persone per spiegare che cosa significa il fatto che la gente si muova, che si hanno usi e costumi diversi dai nostri. Il che non vuol dire che si tratti di malfattori. Oggi vanno anche distinti dai processi che afferiscono alla delinquenza da un lato ed il  terrorismo dall'altro. Due cose che vanno tenute completamente distinte. Per cui dobbiamo  garantire i diritti ai primi, attraverso occasioni di integrazione e  occasioni di lavoro ai primi. Cioè a chi si muove in buona fede ed aiuta anche ad arginare le devianze che derivano da chi ha idee non positive.

Ebbene, credo che riprendere a fare cultura serva, anche alla luce di episodi come quello di Gorino.  Perché se neghi l'accoglienza a uno sparuto numero di persone composto prevalentemente da donne e bambini piccoli vuol dire che siamo da un'altra parte, e questo vale in Italia, ma vale anche all'estero. Quindi  questo è il motivo per cui riteniamo sia necessario aprire un fronte molto più ampio."(mm.26,50)

Ma non ritiene che la  nascita di associazione promossa dal Patronato con la partecipazione degli operatori di Patronato possa sollecitare critiche nei confronti patronato, come elemento portante di interessi politici ?

"No, non lo temo  perché qualora ci fossero critiche di questo tipo, sarebbero decisamente speculative, strumentali, il nostro obiettivo non è quello di stare in campo come soggetto politico" ferma la risposta della Presidente del Patronato INCA, che ribadisce l'obiettivo di ITACA "fare ricerca, cultura, sollecitare i diversi paesi a  costruire condizioni per la miglior tutela" Ed ancora "non siamo interessati a sponsorizzare nessuna forza politica, in particolare, né tantomeno metterci in proprio come qualcuno potrebbe supporre. Assolutamente no. Proprio non ci passa neanche per l'anticamera del cervello né ci appartiene come cultura e come natura !."

"Certo, devo dirlo in anticipo, prosegue l'esponente dell'INCA CGIL, avendo la nostra organizzazione, la CGIL, promosso la "carta dei diritti del lavoro" ed avendo promosso i tre referendum che sono già stati accolti dalla Corte di Cassazione e che saranno in discussione alla Corte Costituzionale, qualora approvati ed accettati dalla Corte Costituzionale (intervista realizzata prima della pronuncia della Corte Costituzionale. ndr.) e calendarizzati per il voto che presumiamo possa essere in primavera, bene, allora  chiederemo a tutte le strutture dell'INCA di promuovere i referendum, e la partecipazione al voto, perché è una battaglia di diritto e di sostegno del lavoro. Ma questo - conclude - non vuol dire essere soggetto politico in termini di propensione partitica. No, questa è una iniziativa della nostra organizzazione che, come patronato, sosterremo politicamente, a cui  parteciperemo e cercheremo di convincere le persone a recarsi alle urne, sia in Italia che all'estero"

Dunque, si apre un nuovo Anno con la nascita...

"di una nuova associazione, di una nuova entità che, appena saremo in condizioni di rendere pubblica con la ufficialità  chei è dovuta, provvederemo naturalmente a diffondere.  Quella che in questo momento sto dando è  un'anticipazione  di quello che abbiamo già discussa al nostro interno. ITACA  sarà un'associazione che vorrà interloquire con il mondo associativo e non solo, per promuovere davvero i diritti delle persone. Quindi anche con le istanze istituzionali locali all'estero. Avrà i propri organi, avrà la propria rappresentanza e quindi interloquirà come soggetto autonomo, ma collegato come idealità  ovviamente al Patronato INCA, anche se  progressivamente dovrà avere una vita autonoma perché è dotato di una propria identità" (11/01/2017/ITL/ITNET)

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