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DONNE - MATERNITA' SURROGATA - CONFRONTO A ROMA: TURCO(PRES.FOND.IOTTI):"CAMBIAMENTO EPOCALE MATERNITA' MA L'UTERO IN AFFITTO E BANALIZZAZIONE LIBERTA' DI SCELTA...INDIGNA"

(2017-02-09)

  - “Il libro di Paola Binetti "maternita' surrogata" (vedi:http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=44386)  è molto importante perché ci obbliga a riflettere su un cambiamento epocale che ci investe senza che ci sia una consapevole discussione. La maternità sta cambiando, da c’è sempre la madre a c’è sempre il padre e la madre scompare”. Così Livia Turco, ex ministro della Salute e presidente della Fondazione Nilde Iotti, porterà le sue riflessioni alla presentazione del libro 'Maternità' surrogata: un figlio a tutti i costi' (Edizioni Magi), di cui ne ha curato la prefazione, domani a Roma.

“La difesa di quella grande scoperta del femminismo per cui la maternità non sia solo un fatto naturalistico, perché il grembo materno non è solo un grembo fisico ma psichico- continua Turco-, è l’argomentazione sulla base della quale il femminismo motivò il suo principio di autodeterminazione nei confronti dell’aborto.

La maternità surrogata cancella questo principio, cancella il principio della differenza femminile, della maternità come scelta pienamente umana e pienamente voluta dalle donne. Cancella dunque quella peculiarità che è tutta delle donne- sottolinea l’ex ministro della Salute-, ovvero della relazione madre-figlio che si forma nel grembo materno e che conferisce autorità alle donne nel dire ‘Io scelgo’. Il legame madre-bambino, già nella gestazione, fa sì che il grembo materno non sia solo un contenitore ma un luogo di relazione, e ciò promuove il benessere del figlio. Perché non dobbiamo dimenticare- avverte l’ex ministro- che la cosa fondamentale è il figlio”.

La maternità surrogata in Italia è vietata dalla legge 40. “Credo nella battaglia culturale più che nei divieti. Lo dico da femminista- precisa Turco- affermare che l’utero in affitto possa essere anche un dono e che il problema sia la libertà di scelta, è sbagliato. È una banalizzazione del tema della libertà di scelta ed è una banalizzazione dell’esperienza della maternità. Indica un ritorno alla maternità come processo naturalistico, per non parlare poi che dietro si nasconde lo sfruttamento bieco delle donne, soprattutto più povere.

Com’è possibile non indignarsi e com’è possibile che tale argomento non diventi il tema fondamentale?”, chiede Turco. “Ammesso che ci sia un dono, esso è solo una minima parte che cela la tragedia e la vergogna di una grande moltitudine di donne che ricorrono a questa pratica per poter sopravvivere. La maternità surrogata è un discorso su cui si deve ragionare con pacatezza ma con la giusta indignazione- conclude- oltre che con lucidità e fermezza nei principi che sono stati conquistati nel femminismo”.

Oltre l'autrice, saranno presenti Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell’età evolutiva e responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), e Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile e futuro presidente della Società Psicoanalitica Italiana (SPI). Modererà il dibattito il fondatore ed editorialista di "Tempi" - Luigi Amicone.(09/02/2017-ITL/ITNET)

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