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LAVORO - FORMAZIONE - ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO - ASSESS.DONAZZAN "BOLLINO BLU AL VENETO: OLTRE 2000 AZIENDE PRONTE AD ACCOGLIERE STUDENTI. 6 MILIONI DI FONDI REGIONALI INVESTITI

(2017-02-22)

“’Bollino blu’ al Veneto per i risultati conseguiti nell’alternanza scuola-lavoro. ma se il governo ci avesse ascoltato, si sarebbe potuto fare di più e meglio”. Così l’assessore alla scuola, formazione e lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, commenta i dati diffusi oggi dal maggior quotidiano economico nazionale sull’esito dell’alternanza scuola-lavoro, una delle principali novità introdotte dalla legge107 del 2015, la cosiddetta “Buona scuola”. In Veneto quasi 22 mila aziende  sono già disponibili ad ospitare studenti per progetti formativi ‘on the job’. Il Veneto è quindi la seconda regione d’Italia, dopo la Lombardia, per numero di imprese coinvolte nell’alternanza tra scuola e lavoro: 400 ore in azienda per gli istituti tecnici e professionali, 200 ore per i licei.

“La riforma della ‘Buona scuola’  - dichiara l’assessore – ha introdotto l’obbligo dell’alternanza scuola lavoro per 1,5 milioni di studenti del triennio superiore, abbozzando una versione tricolore del sistema duale tedesco, a doppio binario tra scuola e azienda. Ma ha dimenticato di guardare ‘ in casa’ alle ‘buone pratiche’ già sperimentate. Come in Veneto, dove l’alternanza scuola-lavoro è già realtà dal 1992 e sostenuta con finanziamenti regionali dal 2011. Dal 2011 al 2015 la Regione ha investito circa 5 milioni di euro  in 418 progetti di 260 ore di alternanza scuola-lavoro, in orario extrascolastico, coinvolgendo 15 mila studenti, per un totale di 94 mila ore di formazione, tra simulazione di impresa, orientamento, laboratori ad alto  potenziale tecnologico, lezioni in lingua inglese. Nel 2016 la Regione ha stanziato risorse ulteriori per 1,5 milioni di euro, per sostenere percorsi di formazione ‘duale’ all’estero, in modo di aiutare i nostri studenti ad ampliare i propri orizzonti e ad essere ancor più competitivi”.

“Se quest’anno 21.119 imprese venete hanno aperto le loro porte alle scuole e agli studenti per percorsi di alternanza, facendo così del Veneto la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per disponibilità d’impresa – commenta l’assessore veneto -  significa che la Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e le associazioni di categoria, ha svolto un buon lavoro di coordinamento e progettazione e ha offerto ai giovani una valida opportunità formativa e di orientamento al lavoro”.

“La legge sulla ‘Buona scuola’, invece, a differenza di quanto sperimentato sinora in Veneto – appunta l’assessore Donazzan – si rivela improvvisata e quantomeno pasticciata.  I percorsi di alternanza finanziati dalla Regione Veneto negli anni scorsi sono stati realizzati sempre fuori orario scolastico, per evitare che gli studenti perdessero ore di lezione. L’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro introdotto dal governo Renzi  sta creando, invece, diverse difficoltà alle scuole, non ultima l’orario di svolgimento delle attività. Molti dirigenti scolastici hanno rifiutato il modello suggerito dal Ministero di svolgere l’attività in orario scolastico: gli studenti non sono impegnati contemporaneamente, ma si assentano dalle lezioni alternativamente e a seconda delle opportunità offerte dalle imprese. Ogni studente, quindi, perde contenuti diversi da quelli del proprio compagno di banco. Si pensi ad un liceale che in quinta deve sostenere gli esami di stato e si ritrova a fare l’usciere in un museo o la commessa in una farmacia, o ancora la hostess in un aeroporto. Mentre, nel frattempo, i compagni di classe vanno avanti con il programma ministeriale”.

“L’alternanza – conclude l’assessore - andrebbe organizzata diversamente. Qui in Veneto le idee e le esperienze collaudate non mancano”. (22/02/2017-ITL/ITNET)

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