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LAVORO - FRONTALIERI ITALIANI IN SVIZZERA - BRIANZA (LOMBARDIA): INTERREG: PER VIVERE TERRITORI DI CONFINE IN OTTICA POSITIVA" FERMI:"TENSIONI PEGGIORATE PER DECISIONI UNILATERALI"

(2017-02-23)

  "La grande partecipazione a questo incontro, conferma che il messaggio iniziale è passato e che sono state colte le opportunità rappresentate dall'Interreg". Così l'assessore regionale con delega ai Rapporti con la Confederazione Elvetica Francesca Brianza ha aperto il suo intervento a Lariofiere, all'incontro 'Interreg Italia-Svizzera: i prossimi passi. Le opportunità di cooperazione per il territorio lariano'. All'appuntamento, a cui hanno partecipato anche i sottosegretari Daniele Nava (Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione) e Alessandro Fermi (Attuazione del programma e Rapporti istituzionali nazionali), sono stati invitati tutti coloro che hanno presentato la manifestazione d'interesse al Programma di Cooperazione 'Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020'.

"'Interreg è un programma di cooperazione transfrontaliera che contribuisce a conseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020 in linea con i regolamenti comunitari e la nuova politica regionale svizzera (Npr), individuando i bisogni comuni ai due versanti della frontiera. La parte tecnica dell'incontro è stata invece illustrata da Enzo Galbiati (Autorità di gestione Interreg V-A Italia-Svizzera).

  "Avvicinarsi a questi progetti - ha proseguito Brianza - significa vivere i territori di confine, che indubbiamente presentano delle peculiarità rispetto ad altri territori lombardi, in un'ottica positiva, puntando sulle potenzialità che derivano dalla vicinanza con la Svizzera, piuttosto che sulle difficoltà".

  "Il nostro impegno durante questa legislatura - ha chiosato Brianza - è cercare di implementare la collaborazione con i vicini svizzeri, con il Canton Ticino, con il Canton Grigioni, promuovendo il dialogo, al netto delle problematiche che possono nascere nel momento in cui due Stati si interfacciano su un medesimo problema". "Oggi - ha proseguito - vogliamo superare le difficoltà che possono scaturire quando si affrontano argomenti cruciali come frontalieri, Registro imprese artigiane o la delocalizzazione delle nostre aziende verso la Svizzera e puntare su un confine che sia un elemento di forza per questi territori e che permette alla parte italiana e a quella Svizzera, di accedere a finanziamenti importanti che si basano proprio sul concetto di cooperazione, collaborazione e transfrontalierità".

  "La prima fase di questa progettualità, quella della manifestazione di interesse - ha spiegato Brianza - si è conclusa; ora siamo nella seconda fase, ovvero il laboratorio della progettualità: è un momento importante, di confronto, in cui le manifestazioni di interesse iniziali potranno implementarsi, attuarsi ed arricchirsi per poi arrivare, nella terza fase, alla presentazione dei bandi. L'importanza della progettualità si coglie anche dai numeri - ha concluso - perché al 30 settembre 2016, quando si è chiusa la prima fase abbiamo avuto 272 candidature, per potenziali 600 beneficiari, e 402 milioni di euro: dati che indicano chiaramente che i territori hanno compreso la grande opportunità rappresentata da questi bandi".

"Il mio vuole essere un auspicio istituzionale, affinché si possa cogliere questa potenzialità, che non è solo economica - ha dichiarato Alessandro Fermi, sottosegretario all'Attuazione del programma e Rapporti istituzionali nazionali di Regione Lombardia -. Dobbiamo approfittare dell'opportunità rappresentata dal progetto Interreg per rafforzare ancora di più il legame con la Svizzera, col Canton Ticino. Essere territorio di confine - ha proseguito - in particolare per il territorio di Como, ha sempre significato una grande opportunità, a cominciare dal punto di vista occupazionale, anche se questa vicinanza ha provocato anche qualche criticità".

"Le relazioni negli ultimi anni lentamente ma inesorabilmente, sono peggiorate - ha ammesso Fermi -: la tensione tra le zone di confine è aumentata, vari sono i temi che potrei portare ad esempio, anche sul metodo spesso un po' unilaterale, privo di confronto, con il quale vengono prese alcune decisioni da parte del Canton Ticino, e alcuni provvedimenti. Se guardiamo al tema delle imprese, cito il tema della Lia, che è l'ultima delle patate bollenti che ci è stata rifilata, mascherata da una tutela del mondo artigianale, ma che in realtà come è entrata in vigore, ha già dato purtroppo i primi effetti negativi anche sul numero di imprese che sono state vittime di questo nuovo sistema".

  "Come Regione Lombardia siamo intervenuti per mitigare l'iniziale previsione di questo strumento, ma questo non basta: uno degli obiettivi fondamentali è utilizzare il progetto Interreg per migliorare, per abbassare la tensione e anche far capire al Canton Ticino, quanto sia un'opportunità anche per loro essere territorio di confine verso l'Italia".

  "Farlo anche attraverso la disponibilità economica rappresentata da questi progetti che stiamo costruendo - ha chiosato Fermi - è un'occasione storica in un momento in cui abbiamo la necessità di ristabilire un canale di comunicazione che sia meno pieno di tensioni, fraintendimenti, incomprensioni, e che può essere utile sia a noi che alla Svizzera. Ovviamente come rappresentante della Provincia di Como questo interesse è fortissimo per il mondo istituzionale, delle imprese, sia per tutti i cittadini, poi se riusciremo a migliorare l'attrattività economica del nostro territorio, attraverso provvedimento come la ZES, la zona economica speciale, anche quello sarà un canale utile per migliorare ancora di più le relazioni. È un obiettivo per il nostro territorio - ha concluso - ma lo è anche per il territorio cantonale della Svizzera".

"Se noi siamo sicuramente fortunati ad essere dei territori di confine, ad avere come metro di paragone dei Cantoni svizzeri, che pur appartenendo ad una nazione con regole diverse, è però molto simile a noi dal punto di vista sociale e culturale, anche loro, come ha ricordato Alessandro Fermi, sono fortunati ad avere noi come vicini" ha dichiarato Daniele Nava sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione di Regione Lombardia.

"Noi, e per noi intendo questa fascia Pedemontana che abbraccia l'alta Lombardia - ha proseguito Nava - siamo il territorio più evoluto d'Italia e tra i più evoluti d'Europa. Quindi è chiaro che da un punto di vista economico e sociale, ma anche di regole comuni - ha concluso - uno strumento come quello dell'Interreg può e deve essere di grande aiuto ai nostri territori per consentirgli di spiccare il volo verso traguardi ambiziosi ma raggiungibili, superando le tante difficoltà, anche burocratiche, legate ad un Paese che procede a diverse velocità".(23/02/2017-ITL/ITNET)

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