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ITALIANI ALL'ESTERO -LIBIA - DE PALO (CTIM):" ALLA LIBIA MANCA UN PROGETTO ARMONICO DI PROSPETTIVA"

(2017-02-24)

"Che Libia avremo nel 2020? Gli errori politici sul binomio mai realmente armonizzato, Serraj-Haftar, in Libia stanno producendo destabilizzazione e scontri a fuoco, con innocenti ancora a pagare il dazio più caro". Così il reggente del Ctim Libia, Francesco De Palo, in un post apparso sul blog Rete Libia in cui analizza lo scenario all'indomani dell'ennesimo episodio di sangue.

E osserva: "Ci sono intere famiglie tra i feriti civili dopo gli scontri scoppiati nel quartiere Abu Salim, a Tripoli. Si combatte e non si scorge un barlume di speranza in questa terra martoriata dal caos del post Gheddafi, dove tutte le ricette applicate non sono risultate corrette, né tantomeno caratterizzate da una visione".

"Alla Libia manca un progetto armonico e di prospettiva, anche a causa di attori protagonisti che non possono dirsi soddisfacenti, per nomi avanzati e idee applicate. Troppo tempo si è perso con l’ex commissario Onu Bernardino Leon, di cui nessuno (davvero?) aveva intuito le mire carrieristiche emiratine. Tra l’altro i critici di Leon, negli ultimi tre anni, sono stati troppo facilmente relegati a scomode Cassandre, salvo poi scoprire che avevano ragione in toto".

"L’avvento poi del tedesco Martin Kobler, che è stato preferito ad un’eventuale candidatura italiana che era nello stato delle cose, nonostante le resistenze del blocco centroeuropeo, ha portato in dote il nome di Serraj, che però non è riuscito a intrecciarsi con chi, gioco forza, andrà coinvolto seriamente in un discorso relativo alla stabilizzazione istituzionale del paese. Il generale Haftar è un interlocutore regionale preciso di cui non si può fare a meno".

E conclude: "E’chiaro che senza una decisa progettazione del caso Libia e con le incertezze della nuova amministrazione americana che sul Mediterraneo ha già fatto trapelare un netto disimpegno, se ciò che resta dell’Ue non metterà in campo un intervento netto e credibile, sorgerà solo altro caos e altra morte. Con i civili a pagare (ancora) pegno per le deficienze strutturali della politica". (24/02/2017-ITL/ITNET)


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