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LAVORO - MORTI BIANCHE - VEGA ENGINEERING: A FEBBRAIO 127 DECESSI: ABRUZZO GUIDA CLASSIFICA. INFORTUNI MORTALI AUMENTATI DEL 41,4% RISPETTO 2016

(2017-04-12)

I primi due mesi del nuovo anno contano ben 32 vittime in più rispetto allo stesso periodo del 2016. I mesi di Gennaio e Febbraio 2017 hanno portato al triste esito di ben 127 casi di infortuni sul lavoro con esito mortale: 99 in occasione di lavoro (il 41,4% in più rispetto i primi due mesi del 2016) e 28 in itinere. Un dato particolarmente elevato quello rilevato dall’ultima analisi condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla base di dati INAIL.

L’Abruzzo è la Regione che, anche questo mese, guida la luttuosa classifica con 18 casi, seguita dalla Lombardia con 12 decessi e dal Veneto con 11.

Analizzando la situazione da un punto di vista dell’incidenza sugli occupati, si può riscontrare che la macro area interessata maggiormente è il Sud Italia con un indice di incidenza pari al 9.3 e 32 casi (il 32,3% del totale), seguita dalle Isole con un indice di 5.2 e 10 casi.

La situazione Provinciale è guidata da Pescara con 12 casi registrati e un indice di incidenza pari al 112.5, seguita da L’Aquila con 5 casi e un indice di incidenza pari al 46.1.

I settori “non determinati” rappresentano attualmente il settore economico maggiormente colpito con 47 casi di morte sul lavoro, pari al 47,5 % del totale. Questi sono seguiti dal settore manifatturiero e dal settore delle costruzioni con 10 decessi ciascuno, pari al 10,1% del totale.
                                                                                                             
88 casi, pari all’88,9%, hanno coinvolto cittadini italiani, mentre 11 casi, pari all’11,1%, hanno coinvolto degli stranieri. Una percentuale significativa dell’86,9% pari a 86 casi, viene imputata a morti bianche che hanno coinvolto persone di sesso maschile, mentre 13 sono i casi che hanno interessato persone di sesso femminile (pari al 13,1%).

Due sono le fasce d’età che contano maggiori vittime in questi primi mesi del 2017: quella tra i 55 e 64 anni e quella tra i 45 e 54 anni, rispettivamente con 30 e 29 casi (pari al 30,3% e al 29,3% dei casi totali). Tuttavia, analizzando la situazione e considerando l’indice di incidenza sugli occupati, la fascia d’età maggiormente colpita è quella degli ultra sessantacinquenni (con un indice di incidenza del 15,9). (12/04/2017-ITL/ITNET)

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