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AMBIENTE - UNIVERSITA': A NAPOLI LE GIORNATE NAZIONALI DEI GIOVANI RICERCATORI GEOMORFOLOGI FRA CAMBIAMENTI CLIMATICI E TERREMOTI: I RISCHI CHE CORRIAMO

(2017-06-15)

Hanno preso il via stamattina a Napoli le Giornate Nazionali dei Giovani Ricercatori Geomorfologi, promosse dall’Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia (AIgeo), presieduta dal prof. Gilberto Pambianchi, docente della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam, nel corso delle quali saranno illustrate le nuove ricerche condotte su frane, cambiamenti climatici in Italia, mutamenti sull’arco Alpino, erosione delle coste.

“Nelle aree terremotate dell’Italia Centrale - ha dichiarato il prof. Pambianchi – aumenti preoccupanti di portata dei fiumi, ma abbiamo anche un rischio di aumento frane in regioni vulcaniche come la Campania. Per dare l’idea di cosa parliamo basterebbe dire che per l’Italia il cambiamento climatico rischia di causare anche un aumento di frane soprattutto in zone con terreni facilmente disgregabili, come quelli collinari e vulcanici e in aree alpine dove si assiste ad un degrado del permafrost (terreno ghiacciato), mettendo soprattutto a rischio gli ecosistemi delle aree mediterranee e limitrofe. Per non parlare degli enormi squilibri creati nelle aree terremotate dell'Italia centrale, con le numerose e grandi frane che si sono riattivate e altre che si attiveranno, e le risorse idriche messe in crisi con scomparse di sorgenti e aumenti preoccupanti di portata dei fiumi".

Pambianchi è uno dei massimi ricercatori internazionali nel campo della geomorfologia, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia che rappresenta la comunità scientifica ed il mondo accademico, docente dell’Università di Camerino, membro del Centro Europeo sui Rischi Geomorfologici che ha sede presso il Parlamento Europeo.

“I cambiamenti climatici colpiranno soprattutto le zone del Mediterraneo e del Sud Europa con duro attacco alla biodiversità.  Il problema comunque sarà di tutti. Negli Stati Uniti - ha proseguito Pambianchi - ben 25 milioni di persone vivono in aree vulnerabili ed in Europa un terzo della popolazione abita appena a 50 Km dalle coste. E’ chiaro che sull’aumento del livello dei mari incidono le emissioni di gas serra ed i mari potranno salire anche di 97 cm, qualora non dovessero essere ridotte le emissioni. A partire dal 1980, gli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici nei Paesi membri dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, hanno generato perdite economiche superiori ai 400 miliardi di euro. Si prevede che i costi dovuti ai danni legati al cambiamento climatico saranno più elevati nella regione del Mediterraneo con duro attacco alla biodiversità e conseguenze importanti sul mutamento della geomorfologia del territorio”. 

L’Italia si sta riscaldando più velocemente rispetto alla media globale; rischio per le aree collinari, alpine e per le regioni vulcaniche. I rischi sono forti per tutte le nazioni. I Cambiamenti climatici potrebbero condurre ad una forte pressione sulle risorse idriche: riduzione qualità dell’acqua; riduzione disponibilità dell’acqua in regioni meridionali ed isole, ma potrebbero causare un’alterazione del regime idro-geologico con aumento del rischio di alluvioni frequenti nella valle del Po; aumento del rischio di alluvioni lampo nelle aree alpine e appenniniche; aumento del rischio di frane, flussi di fango e crolli di roccia. I cambiamenti climatici potrebbero incidere sul degrado del suolo: rischio di erosione del terreno; rischio desertificazione del terreno in particolare nelle zone del sud del Paese ed in alcune regioni del nord. Gli stessi cambiamenti causerebbero un aumento del rischio di incendi boschivi e siccità che potrebbero interessare la zona alpina e le regioni Sicilia e Sardegna.

Inondazione ed erosione della zona costiera: aumento di eventi meteorologici estremi; innalzamento del livello del mare; subsidenza naturale o antropica.  Sempre i cambiamenti climatici potrebbero portare ad una riduzione della produttività agricola ed alla costrizione ad adattarsi alle mutevoli condizioni meteorologiche. (15/06/2017-ITL/ITNET)





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Audizione del ministro Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del Maeci, al Comitato per le questioni degli Italiani all’estero
GIOVEDÌ, 15 GIUGNO, 2017 IN NOTIZIE INFORM
SENATO DELLA REPUBBLICA

Brexit: la tutela della collettività italiana residente nel Regno Unito rappresenta un’assoluta priorità politica del Governo italiano



ROMA – “Si è svolta questa mattina presso il Comitato per le questioni degli Italiani all’estero del Senato l’audizione del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali sulle Conseguenze della Brexit per la collettività italiana residente nel Regno Unito (atto n. 969).

Si tratta del prima audizione in Parlamento del Ministro Vignali, nominato Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie lo scorso 31 maggio 2017.

Durante l’audizione, il Direttore Generale ha sottolineato come il tema della tutela dei cittadini italiani residenti nel Regno Unito rappresenti un’assoluta priorità politica del governo italiano, anche in termini di calendario negoziale. Nel corso di una recente visita a Londra e Manchester il Direttore Generale ha potuto direttamente verificare quali siano i timori dei nostri connazionali nel Regno Unito e ha potuto trarre indicazioni preziose per il futuro del negoziato sui diritti dei connazionali.

Tale audizione fa seguito a quelle del Sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Amendola e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Europei, Sandro Gozi, sentiti sullo stesso argomento il 16 maggio e 31 maggio scorso. (Inform)

ere il/in confino. Scritture femminili del Novecento europeo”
GIOVEDÌ, 15 GIUGNO, 2017 IN NOTIZIE INFORM
CONVEGNI

L’8 settembre all’Università di Messina



MESSINA – Il prossimo 8 settembre  si terrà all’Università di Messina il convegno “Scrivere il/in confino – Scritture femminili del Novecento Europeo”, il cui tema portante sarà il tema dell’Esilio nella Letteratura femminile europea del XX secolo. Il convegno è promosso dai Club Soroptimist International di Messina e di Spadafora Gallo-Niceto.

“Se tutta la letteratura – spiegano gli organizzatori  – porta con sé un esilio, indifferentemente se chi scrive è stato sradicato a vent’anni o è rimasto sempre sotto lo stesso tetto, in un momento in cui i flussi migratori ci interpellano sempre più, e in un’ottica sempre più europea, e in cui la categoria di frontiera è in via di profonda ridefinizione, il pensiero di coloro che hanno conosciuto/raccontato l’esilio è un supporto prezioso alle nostre riflessioni più attuali”.

Due le direzioni di base del convegno : “l’esperienza esistenziale di autrici di testi letterari di qualsiasi genere che hanno vissuto in prima personale la fuga e il confino, attraverso i loro scritti personali e autobiografici; le storie di finzione (romanzi, poesie, racconti, radiodrammi, …) pubblicate da autrici che hanno affrontato tali tematiche senza per questo aver vissuto necessariamente sulla propria pelle l’erranza e l’estradizione”.

“Malgrado la prassi letteraria abbia permesso una produzione maschile segnata da un agire pubblico e una femminile prevalentemente confinata tra le mura domestiche, molte sono le autrici che hanno sviluppato in sordina, anche grazie allo scollamento dalla società/comunità d’origine, forme di insubordinazione e di resistenza non solo rispetto ai totalitarismi sovente origine dello sradicamento, ma anche rispetto al “discorso” prettamente maschile. Non di rado con il paravento della storia di finzione e attraverso procedimenti narrativi capaci di ridiscutere il canone e insinuare nuovi temi, le scrittrici in esilio e coloro che si sono cimentate con tale motivo hanno propugnato una messa in discussione di ruoli, modelli, credenze, modalità di stare al mondo”.

Il convegno intende proporre, tra le altre, le seguenti riflessioni: “l’esilio/migrazione e la scrittura come minacce all’ordine stabilito; vivere sulla soglia: il legame intimo fra l’individuo e la sua comunità d’origine e la relazione con il nuovo contesto;  lo sradicamento come conquista di nuovi paesaggi fisici, sociali, mentali e linguistici e come opportunità di emancipazione; la scrittura come fuga nella fuga o come supporto nell’accettazione/elaborazione dell’esperienza dell’esilio e come necessità di denuncia/condivisione/trasmissione”. (Inform)
BREXIT: VIGNALI (DGIEPM) AL COMITATO DEL SENATO
15/06/2017 - 12.16
BREXIT: VIGNALI (DGIEPM) AL COMITATO DEL SENATO
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ROMA\ aise\ - Si è svolta questa mattina presso il Comitato per le questioni degli Italiani all'estero del Senato l’audizione del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Maria Vignali sulle Conseguenze della Brexit per la collettività italiana residente nel Regno Unito (atto n. 969).
Si tratta della prima audizione in Parlamento del Ministro Vignali, nominato Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie lo scorso 31 maggio 2017.
Durante l’audizione, il Direttore Generale ha sottolineato come il tema della tutela dei cittadini italiani residenti nel Regno Unito rappresenti un’assoluta priorità politica del governo italiano, anche in termini di calendario negoziale. Nel corso di una recente visita a Londra e Manchester, il Direttore Generale ha potuto direttamente verificare quali siano i timori dei nostri connazionali nel Regno Unito e ha potuto trarre indicazioni preziose per il futuro del negoziato sui diritti dei connazionali.
L’audizione di Vignali fa seguito a quelle dei Sottosegretari Amendola e Gozi, svolte il 16 maggio e 31 maggio scorsi. (aise)

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