Direttore responsabile Maria Ferrante − giovedì 25 aprile 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

ITALIANI ALL'ESTERO - TASSA CITTADINANZA - GAZZOLA (MAIE/CGIE AMERICA LATINA) :"IPOCRISIA POLITICA: NON PORTERA' NESSUNA SOLUZIONE AL PROBLEMA DELLE FILE IN SUD AMERICA"

(2017-07-20)

  "Un monumento all’ipocrisia politica che non porterà nessuna soluzione al problema delle file in Sudamerica" titola Gazzola, esponente del MAIE e componente del CGIE in America Latina, in riferimento alla 'tassa" sulla  cittadinanza introdotta dal Governo.

" A metà giugno 2014, con il voto di fiducia,  ricorda Gazzola, la Camera dei Deputati approvò la conversione definitiva in legge del decreto 66/2014: “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, che tra altre cose introduceva la “tassa di cittadinanza” a carico dei discendenti di italiani che vivono all’estero e chiedono il riconoscimento della cittadinanza italiana.
Padre di quella tassa è stato il PD che l’ha introdotta con un emendamento presentato in commissione, argomentando che: “In America latina, ci sono liste d'attesa molto lunghe di persone che hanno chiesto la cittadinanza perchè discendenti di italiani.
Finora la pratica era gratis e passa a 300 euro. L'intenzione è quella di utilizzare queste risorse per aumentare il personale a contratto in loco per smaltire le pratiche arretrate".

Oggi,  continua Gazzola, tre anni dopo quel decreto, chiamato "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale", l'arretrato è smaltito? No. Le file sono sparite? No.
Il personale dei Consolati è aumentato? No.
Chi è il responsabile del fatto che questo non sia accaduto, nonostante gli italiani all’estero abbiano pagato una tassa di 300 euro, mentre un inmigrante extracomunitario in Italia paga solo 200 per lo stesso servizio?

Però - prosegue l'esponente del CGIE, qualcosa si è mosso.
Dicembre 2016: in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio 2017, il Parlamento appr ovò l’emendamento dell’on. Porta che dispone che i proventi, derivanti dal versamento di 300 euro a corredo della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana, siano riassegnati ai Consolati nella misura del 30%.  Sì, avete letto bene, “nella misura del 30%”: l’utente paga 300 euro ai Consolati per il servizio del riconoscimento della cittadinanza, il Consolato manda tutti i 300 euro alla Tesoreria a Roma, e da Roma inviano 90 euro, ossia il 30%  ai Consolati per poter fornire i servizi consolari.

Il MAIE, argomenta ancora  Gazzola, aveva presentato un emendamento che destinava il 100% di quella tassa ai Consolati. Bocciato dal Pd e dai suoi alleati..
Bella vittoria quella del PD, destinare il 30%  della tassa ai consolati. E il 70% restante? Confiscato!
In questi giorni, abbiamo scoperto però che il Governo non si è dimenticato di questo tema.
Nella Relazione di Governo presentata la settimana scorsa al Consiglio di Presidenza del CGIE si legge "lo scorso 15 giugno il MAECI (Ministero degli Esteri -ndr-) ha chiesto al Ministero dell'Economia e delle Finanze la riassegnazione, nell'esercizio finanziario 2017, dei proventi riscossi dalle Sedi all'estero nell'intero anno 2016.”
Avete capito?
Sembra Macondo del famoso "Cent'anni di solitudine" di  Garcia Marquez, ma invece è il Governo PD, in cui c’è un Ministero degli esteri (MAECI) che chiede - ma solo a metà anno (il 15 giugno 2017)  ad un altro Ministero (il MEF, Ministero dell’Economia e Finanze), la "devolution" dei soldi che le sue sedi all'estero (i Consolati) hanno riscosso l'anno precedente (2016) e inviato proprio a quell'altro (il MEF), e quest'altro (il MEF) gli risponde "Aspetta un attimo!"

Peggio che Macondo... commenta l'esponente del CGIE.

Proviamo a mettere in ordine i fatti: il  Governo introduce nel 2014 una tassa di 300 euro per poter riconoscere un diritto umano fondamentale (la cittadinanza); incassa la tassa per due anni, senza modificare minimamente le condizioni del servizio consolare e, solo quando la situazione diventa insostenibile, approva un intervento correttivo parziale, “destinando” una parte (sì, solo una parte) del ricavato di quella tassa alla finalità per cui era nata, confermando così definitivamente la confisca del 100% degli incassi dei due anni precedenti e, dal 2016 in avanti, del 70% della tassa che ciascun utente versa per un servizio… negato!

Poi afferma "E che cosa fa il Presidente del Comitato per gli italiani nel Mondo? Quel Comitato della Camera dei Deputati creato per occuparsi delle problematiche degli italiani nel Mondo?
Protesta? No! Applaude!
Sì, applaude! E ringrazia – anche - il Governo per aver inserito in un decreto di "Misure urgenti" del 2014 una tassa che  farà arrivare un po'di soldi ai Consolati, ma solo a partire dal 2018!"

"I Consolati italiani nel mondo, prosegue  Gazxzola , e soprattutto in Sud America - continente di teorica residenza dell’Onorevole Presidente di quel Comitato - sono oggi sotto organico.
Per colpa della Legge di stabilità e del blocco delle assunzioni, tutti i Consolati dell’Area sudamericana hanno una carenza di personale che non consente loro di fornire  servizi consolari nei tempi e nelle modalità adeguati.

La situazione degli impiegati si è aggravata negli ultimi anni, perché l’ indennità di servizio all’estero non si adegua al costo di vita nel continente sudamericano: questa cosa comporta che le posizioni vacanti,  che si producono nei Consolati del Sud America, non vengono coperte per mancanza di candidati. Problemi, tutti questi, che sono all’origine del problema dell’aumento delle file per il riconoscimento della cittadinanza, che il Governo sembra non voler affrontare.
E’ un’ illusione pensare che il semplice trasferimento di una parte dei fondi della tassa di cittadinanza sia una panacea. "

Perchè sostiene Gazzola "Se, nelle prossime settimane, si conferma che una parte della tassa verrà “devoluta” ai Consolati, che cosa potranno fare i Consoli con tale ammontare? Potranno coprire i posti vacanti dell’organico dei loro Consolati? No.
I Consoli non hanno la facoltà di contrattare nuovo personale in loco, né di fare venire dall’Italia funzionari con le mansioni necessarie per risolvere le pratiche dei richiedenti cittadinanza.
Al massimo potranno contrattare i cosiddetti “digitatori”: personale temporaneo esterno alla struttura, incaricato solo di inserire dati e niente più.
Con il ricevimento di più pratiche e la mancanza di personale di ruolo con le mansioni adeguate a esperirle,  si produrrà un effetto a collo di bottiglia, e le file per le  pratiche di cittadinanza continueranno ad allungarsi davanti agli  uffici Consolari".

Poi, l'eponente del MAIE sottolinea "Dopo un’intera legislatura in cui è stato al Governo, il PD oggi promette che le cose miglioreranno,sì, ma “ nella prossima legislatura”, cioè dopo un’altra elezione che probabilmente non vincerà; anzi, dall’opposizione potrà  addirittura criticare lo stato disastroso della rete Consolare, pur essendo l’unico responsabile del suo peggioramento nei 5 anni in cui ha governato.
Un monumento all’ipocrisia politica.

Se il Governo intende affrontare seriamente il tema dei servizi consolari, occorre che intervenga come responsabile per fornire i servizi essenziali senza aggiungere nuove tasse, con provvedimenti precisi che consent ano l’invio di un maggior numero di funzionari di ruolo all’estero, con l’ adeguamento dell’ indennità di Servizio, con la contrattazione di più personale in loco (e non solo “digitatori”) e con la destinazione di maggiori fondi per il funzionamento di una rete consolare che sia adeguata al numero di cittadini italiani all’estero e alla necessità di una maggior presenza di Italia nel mondo. Cioè una funzione naturale che dovrebbe svolgere lo STATO ITALIANO". conclude l'esponente del MAIE e componente del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.
----------------------------------------------------------------

IMPUESTO A LA CIUDADANIA PD

Gazzola (CGIE America Latina): “Un monumento a la hipocresía política que no traerá ninguna solución al problema de los turnos y demàs problemas Consulares ”

A mediados de junio de 2014, con el voto de confianza, la Cámara de Diputados aprobó la conversión final en ley del Decreto 66/2014 que, entre otras cosas, introdujo el "impuesto a la ciudadanía" pagado por los descendientes de italianos que viven en el extranjero que buscan el reconocimiento de la ciudadanía italiana.
El padre del impuesto fue el PD, que introdujo una enmienda en comisión argumentando que: "En América Latina, existen largas listas de personas en espera que solicitaron la ciudadanía . Hasta hoy el trámite era gratis y ahora pasa a costar 300 euros. La intención es utilizar estos recursos para aumentar el personal contratado en el lugar para terminar con los trámites atrasados".
Hoy, tres años después de aquel decreto, llamado "Medidas urgentes para la competitividad y la justicia social", la demora de los turnos mejorò ? No. Los servicios Consulares mejoraron? No.
El personal de los Cons ulados aumentó? No.
¿Quién es responsable del hecho de que esto no sucedió, a pesar de que los italianos en el extranjero han pagado un Impuesto de 300 euros, mientras que un inmigrante extracomunitario en Italia paga 200 por el mismo servicio?
Sin embargo, hubo algo peor.
Diciembre de 2016: al momento de la votación sobre la Ley de Presupuesto 2017, el Parlamento aprobó la enmienda que establece que las recaudaciónes  del pago de 300 euros, para acompañar a la solicitud de la ciudadanía italiana, se reasignarán a los Consulados solo el 30%.
Sí, ha leído bien, "el  30%": el usuario paga 300 euros al Consulado por el servicio de reconocimiento de la ciudadanía, el consulado envía esos 300 euros al Tesoro en Roma, y ??desde Roma envian 90 euros, es decir, 30% a los Consulados para proporcionar servicios consulares.
Destacamos que el MAIE, al mismo tiempo, había presentado una enmienda para asignar el 100% de esa tasa a los Consulados. Rechazada por el PD y sus aliados.

Hermosa victoria del PD, asignar el 30% de la cuota a los consulados. ¿Y el 70% restante? Confiscado!
En estos días, sin embargo, descubrimos que el Gobierno no se olvidó de este asunto.
El informe del Gobierno presentado la semana pasada en el Consejo de Presidencia CGIE dice lo siguiente: "El 15 de junio, el MAECI (Ministerio de Asuntos Exteriores) ha pedido al Ministerio de Economía y Finanzas la reasignación, en el ejercicio 2017 , de los ingresos recibidos de oficinas en el exterior del año 2016. "
Increìble....
Parece el Macondo del famoso "Cien años de soledad" de García Marquez, pero en su lugar es el Gobierno PD, donde hay un Ministerio de Asuntos Exteriores (MAECI) pidiendo - pero sólo a mitad de año (15 de junio, 2017) a o tro Ministerio de Economía y Finanzas (MEF), la "devolución" del dinero que sus oficinas en el exterior (Consulados) han recaudado el año anterior (2016) a su vez enviado a la otra MEF), y tal (MEF) respondiò "Espera un minuto!"
Peor que Macondo ...
Vamos a poner los hechos en orden: el gobierno introdujo en 2014 un impuesto de 300 euros para poder reconocer un derecho humano fundamental (la ciudadanía); recoge la cuota durante dos años, sin modificar las condiciones del servicio consular, sólo cuando la situación se vuelve insostenible, se aprueba una acción correctiva parcial, “destinando” una parte (sí, solo una parte) del producto de ese impuesto para los fines que en realidad  nació, por lo que confirma definitivamente la confiscación de 100% de los impuestos de los dos años anteriores y, a partir de 2016, de 70% de la cuota que cada usuario paga por un servic io que deberìa proveer a un costo simbòlico el ESTADO!
¿Y qué hace el Presidente del Comité de Italianos en el Mundo? Ese comité que la Cámara de Diputados creó para hacer frente a los problemas de los Italianos en el Mundo...
¿Protestar? ¡No! Aplaudir!
¡Sí, saludos! Y gracias, también, al Gobierno por haber puesto en un decreto de "Medidas urgentes" de 2014 un impuesto que va a conseguir un poco de dinero a los Consulados, pero sólo a partir de 2018!
Los Consulados italianos en el mundo, y especialmente en América del Sur - el continente de residencia teórica del Honorable Presidente de ese Comité - están faltos de personal.
Por culpa de la ley de estabilidad y de la congelación de contratación, todos los consulados del area Sudamericana tienen una carencia del personal que no permite proporcionar servicios consulare s a tiempo y de manera adecuada.
La situacion de los empleados se agravó en los últimos años por que la provisión de servicios en el extranjero no mide el costo de vida en América del Sur: esto significa que los puestos vacantes que se producen en el Consulado de Sud America, no son cubiertos por la falta de candidatos.
Problemas, todos estos, que el Gobierno parece ignorar.
Es una ilusión pensar que la simple transferencia de una parte de los fondos de la tasa de ciudadania sea una panacéa.
Si, en las proximas semanas, se confirma que una parte de la tasa sera asignada a los Consulados, que podrán hacer los consules con tal monto?. Podrán cubrir los puestos vacantes de los consulados? No.
Los consules no tienen la facultad de contratar nuevo personal transitorio, ni de hacer venir desde Italia a funcionarios con las tareas necesarias practicas para resolver las solicitudes de ciudadan ia.
Al máximo podrán contratar los llamados Digitadores, personal temporal externo a la estructura, encargado de insertar datos y nada mas.
Siguendo asì, con el recibimiento de mas solicitudes y la falta de personal permanente con las tareas adecuadas, se producira un efecto de cuello de botella, y las colas para las solicitudes de ciudadania continuarán alargandose frente a las oficinas consulares.
Verdaderamente una farsa.
Después de 5 anos de  gobierno, el PD hoy promete que las cosas van a mejorar, sí, pero "en la próxima legislatura": es decir, después de otra elección, que probablemente no va a ganar; de hecho, desde la oposición el PD podrà incluso criticar al desastroso estado de la red consular, a pesar de ser  el principal  responsable de su deterioro durante los 5 años en los que gobernó.
Un monumento a la hipocresía políti ca.
Si el gobierno tiene la intención de abordar seriamente la cuestión de los servicios consulares, debe intervenir como responsable y proporcionar servicios esenciales sin añadir nuevos impuestos, con medidas específicas para permitir el envío al extranjero de un mayor número de funcionarios con asignaciones de tareas,  contratar más personal en el lugar (y no sólo 'mecanógrafos') y asignar más fondos para el funcionamiento de una red consular que sea adecuada para el número de ciudadanos italianos en el extranjero y la necesidad de una mayor presencia de Italia en el mundo. O sea una funciòn bàsica que deberìa cumplir el ESTADO ITALIANO. (20/07/2017-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07