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ITALIANI ALL'ESTERO - ON.GARAVINI (PD/ESTERO): DA MARCINELLE (BELGIO) AD ALBONA (CROAZIA) "LUOGHI DIVERSI MA CON LO STESSO FILO CONDUTTORE: INCURIA SFRUTTAMENTO DEL LAVORO E MANCATO RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA"

(2017-08-10)

  "L’altro ieri ero a Marcinelle, sul luogo della strage mineraria del 1956". Ad intervenire sulla cerimonia in memoria delle vittime di Marcinelle è l'on. Laura Garavini, parlamentare eletta nelle fila del PD dalla Circoscrizione Estero, che afferma " Ho potuto toccare con mano la gratitudine dei tanti connazionali presenti, nell’ascoltare le parole del Presidente Mattarella che, nel suo messaggio di saluto, ha ricordato come questa tragedia sia motivo di riflessione nei confronti di tutti coloro che oggi cercano in Italia quelle opportunità che noi trovammo per decenni in altri Paesi".

Ed è  proprio così: Marcinelle ci aiuta a ricordare che gli emigrati eravamo noi. Le stragi dei migranti, di ieri e di oggi sono un monito, a noi e all’Europa

. Ed è vergognoso - commenta inoltre la parlamentare - che al termine della celebrazione il Segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, abbia offeso il Presidente della Repubblica per queste sue belle parole. Usare la strage di Marcinelle, in cui morirono 262 uomini, 136 dei quali italiani, per strumentali polemiche xenofobe, è un atteggiamento del tutto inqualificabile"

  L'on. Garavini sarà nei giorni prossimi anche in Croazia, ad Albona, un’altra località, protagonista di una tragedia simile a quella di Marcinelle" fa presente nell'ultima newsletter prima delle ferie estive. " Il 18 agosto presenteremo il pezzo teatrale ispirato alla strage di Marcinelle, „262 vestiti appesi“, scritto dal giovane regista Alessandro Idonea.

Lo sfruttamento del lavoro ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza sono una grave violazione dei diritti umani. È il messaggio che porteremo insieme ad Alessandro ed alla sua compagnia teatrale. Ad Albona, nella stessa miniera di carbone che, nel 1940, subì uno scoppio così lacerante da provocare la morte di 185 minatori. Luoghi diversi, ma con lo stesso filo conduttore: incuria, sfruttamento, mancato rispetto delle norme di sicurezza. Storie da ricordare, per evitare che si ripetano." conclude la parlamentare.(10/08/2017-ITL/ITNET)

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