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SICUREZZA SOCIALE - NON AUTOSUFFICIENTI - DA REGIONE VENETO : CASE DI RIPOSO E STRUTTURE PROTETTE SI CAMBIA: NUOVI ACCORDI CONTRATTUALI PER SERVIZI DI QUALITA'

(2017-09-14)

  L'argomento interessa sia gli italiani che gli italiani all'estero. Aumenta sempre piu' il numero di coloro che lasciano l'Italia e con essa i familiari spesso anziani e con il trascorrere del tempo aumentano i problemi della non autosufficienza, non sempre risolvibili con con l'aiuto di personale di sostegno nell'abitazione degli anziani. Di qui il ricorso a strutture residenziali protette e case di riposo che soddisfino i requisiti richiesti
 
A tal proposito, la Regione Veneto, su proposta dell’assessore al Sociale, ha aggiornato gli accordi contrattuali, cioè lo schema di impegni reciproci che regola i rapporti tra Regione, Ulss e strutture residenziali, vincolando il pagamento delle rette ad uno specifico piano di prestazioni e servizi. Un’operazione di revisione delle ‘regole’ che riguarda, in Veneto, oltre 400 strutture accreditate, che ospitano 32 mila persone anziane (il 90% non autosufficienti), accuditi da oltre 16 mila operatori, tra medici, infermieri, addetti all’assistenza, personale tecnico-amministrativo.

“Cresce la domanda assistenziale nelle case di riposo e nelle strutture per disabili – spiega l’assessore al Sociale della Regione Veneto – Gli ospiti sono sempre più anziani, sempre più affetti da patologie croniche e degenerative come demenze e Alzheimer. I servizi delle strutture residenziali devono essere di qualità, in grado di fornire anche prestazioni specialistiche, in collegamento diretto con le aziende sanitarie. I centri di servizi devono diventare ‘poli’ della salute, in grado di assistere e curare i loro ospiti con professionalità ed efficienza”.

I nuovi schemi di accordo contrattuale, che le strutture accreditate saranno chiamate a sottoscrivere, prevedono un potenziamento della presenza medica, che dovrà essere garantita per tutta la settimana (domenica esclusa) e coordinata da un dirigente medico incaricato dall’Ulss: i medici di medicina generale dovranno assicurare una presenza nelle strutture di almeno 22 ore settimanali ogni 60 ospiti. Il medico coordinatore sarà affiancato da un infermieristico (novità) che dovrà collaborare con il medico anche nella gestione degli aspetti organizzativi, nella programmazione della presenza dei medici specialisti e delle prestazioni diagnostiche strumentali che le aziende sanitarie dovranno garantire nelle strutture protette. “L’obiettivo è qualificare l’assistenza sanitaria, ridurre le liste di attesa facilitando gli ospiti e le famiglie e contenendo il numero di accessi impropri al Pronto Soccorso”, sottolinea l’assessore. E, sempre in materia di assistenza specialistica, i nuovi accordi contrattuali prevedono che agli ospiti sia garantita la presenza periodica del medico odontoiatra e siano assicurate in loco le prestazioni di igiene dentale e di cura (altra novità).

Novità sono previste anche per l’attività riabilitativa: la presenza del fisioterapista verrà potenziata rispetto ai programmi di riabilitazione personalizzati che dovranno essere monitorati e modificati in relazione alle esigenze della persona assistita.

Infine, cambia anche l’assistenza farmaceutica, che ora dovrà essere estesa anche agli ospiti privi di impegnativa: così si qualifica il servizio residenziale e si garantisce un sicuro risparmio – sottolinea l’assessore - sia alle famiglie e agli ospiti, sia al servizio sanitario regionale.(14/09/2017-ITL/ITNET)

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