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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - PROTEZIONE INTERNAZ. - MIN. ALFANO A NEW YORK: " CULTURA AL CENTRO AGENDA PACE E SICUREZZA INTERNAZIONALI"

(2017-09-22)

“Oggi da internet possiamo scaricare praticamente tutto, ma non i valori etici. Eppure proprio questi devono costituire il nostro “browser morale”, perché senza di essi siamo disconnessi e rischiamo di non essere in grado di rispondere adeguatamente ad atrocità su vasta scala”. Così il ministro degli  Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha aperto il suo intervento all’evento di alto livello “Protecting cultural heritage from terrorism and mass atrocities: links and common responsibilities”, side-event organizzato dall’Italia a margine della 72ma UNGA, alla presenza tra gli altri dell’alto rappresentante UE, Federica Mogherini, e dei direttori di UNESCO e UNODC.

“Oggi vediamo che in Siria, Iraq, Afghanistan e Mali, alla brutalità dei crimini contro l’umanità si affiancano crimini di “pulizia culturale”, terribili distruzioni di patrimoni culturali inestimabili. Anch’essi devono essere considerati crimini contro l’umanità: l’intenzionale distruzione del capitale culturale di un popolo costituisce un enorme ostacolo alla pace, impedendo il dialogo e la riconciliazione e fomentando odi che si perpetuano per generazioni”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.

“Per questo l’Italia ha posto la cultura al centro dell’agenda per la pace e la sicurezza internazionali, promuovendo insieme alla Francia la risoluzione 2347 del Consiglio di Sicurezza, la prima a difesa del patrimonio culturale in quanto fattore di sicurezza globale. Chiediamo che la protezione della cultura sia inclusa nei mandati delle operazioni internazionali di peacekeeping, secondo il modello già adottato in Mali”.

“Siamo convinti che la cultura debba unire, non dividere: è questo il messaggio di fondo dell’iniziativa UNESCO Unite4Heritage, di cui ci onoriamo di essere tra i più convinti sostenitori. La tragedia di Daesh ci ha insegnato che la cultura è più potente di una bomba, più forte del terrorismo: per questo abbiamo ospitato a Firenze il G7 della cultura, riproducendo per l’occasione una replica dell’arco di Palmira. E vogliamo tributare i giusti onori alla memoria di Khaled al-Asaad, custode dei tesori di Palmira trucidato da Daesh: spesso gli archeologi sono i nostri migliori diplomatici. Perché il legame tra cultura e pace va difeso. Non è solo un dovere morale, ma un imperativo politico e di sicurezza”, ha concluso il ministro.(22/09/2017-ITL/ITNET)

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