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LAVORO - ITALIANI IN SVIZZERA - SUL RIGETTO RIFORMA PREVIDENZA PER LA VECCHIAIA 2020 "SINDACATO UNIA E USS RIAFFERMANO PROPRIO IMPEGNO CONTRO SMANTELLAMENTO PREVIDENZA"

(2017-10-09)

  Il sindacato Unia e l’Unione sindacale svizzera sono intervenuti attivamente in favore della Previdenza per la vecchiaia 2020. Pur innalzando l’età di pensionamento delle donne, la riforma avrebbe rafforzato l’AVS, garantito il livello delle rendite e introdotto miglioramenti per le occupate e gli occupati a tempo parziale e i disoccupati più anziani. Dopo il rigetto di questa soluzione di compresso, Unia lotterà contro ogni tentativo borghese volto a smantellare le prestazioni della previdenza per la vecchiaia e innalzare l’età di pensionamento, se necessario anche tramite referendum.

Ed affermano "Le ragioni che hanno portato al «NO» alla Previdenza per la vecchiaia 2020 sono molteplici. Numerosi voti contrari dipendono dall’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne e dal fatto che le pensionate e i pensionati odierni sarebbero rimasti a mani vuote. Una futura riforma della previdenza per la vecchiaia riuscirà ad avere successo solo se rinuncerà a misure di smantellamento e garantirà miglioramenti anche alle pensionate e ai pensionati odierni."

Dnque "Nessun «SÌ» ai piani di smantellamento borghesi
La massiccia controcampagna lanciata dall’Unione svizzera degli imprenditori, dall’Unione svizzera delle arti e mestieri, dal PLR e dall’UDC mirava e mira a impedire il rafforzamento dell’AVS finanziata in modo solidale. Vogliono trasformare la previdenza per la vecchiaia rafforzando il secondo pilastro privato, indebolire l’AVS e il suo finanziamento solidale e imporre un innalzamento generalizzato dell’età di pensionamento. L’odierno responso delle urne implica anche un chiaro «NO» a questi piani di smantellamento. Una parte degli elettori che hanno votato «NO» ritiene infatti che questa riforma contenga già uno smantellamento troppo grande. Anche per tale motivo il progetto non è stato in grado di ottenere la maggioranza dei consensi."

Per cui "Nessuna riforma pensionistica senza un rafforzamento dell’AVS.  Il sindacato Unia lotterà con determinazione contro ogni tentativo di smantellamento messo in atto dalla destra. L’aliquota di conversione non può essere ridotta in assenza di una compensazione. Un progetto di riforma che non prevede una vera parità tra donne e uomini non riuscirà ad ottenere la maggioranza necessaria a un innalzamento dell’età di pensionamento delle donne. Unia esclude categoricamente un innalzamento generalizzato dell’età di pensionamento a 67 anni. Se necessario lancerà un referendum per fermare i piani di smantellamento. La garanzia della previdenza per la vecchiaia deve avvenire tramite un rafforzamento dell’AVS quale pilastro più sicuro, solido, economico e solidale. (09/10/2017-ITL/ITNET)

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