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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - BRASILE - A SAN PAOLO PRESSO SEDE INCA CGIL INAUGURATO "ESPACO MIGRANTES" DEDICATO A SOSTEGNO E PROMOZIONE DIRITTI DEI MIGRANTI"

(2017-10-20)

Nella sede del Patronato INCA CGIL di São Paulo in Brasile, è stato inaugurato “Espaço Migrantes”, uno spazio dedicato al sostegno e alla promozione dei diritti dei migranti. All’inaugurazione hanno partecipato sindacalisti brasiliani e dirigenti della Confederazione della Americhe (CSA), militanti e dirigenti di associazioni impegnate sul fronte dell’assistenza ai migranti.

Espaço Migrantes è il risultato di un progetto di cooperazione tra l’INCA CGIL e la Centrale Unica dei Lavoratori del Brasile (CUT), con la partecipazione del “Centro dei Diritti Umani e Cittadinanza dei Migranti” (CDHIC). Il progetto è stato strutturato attraverso, da un lato, la realizzazione di seminari di formazione e, dall’altro, tramite un’attività capillare di divulgazione di opuscoli informativi sul tema dell’immigrazione in Brasile, con la partecipazione di sindacalisti ed operatori dei diritti umani, nonché di centri di prima accoglienza per i migranti.

Espaço Migrantes si pone l’obiettivo di offrire servizi integrati ai migranti in Brasile, su più fronti: dall’assistenza sui temi dei diritti sociali, previdenziali e del lavoro, all’educazione sull’organizzazione del sindacato, fino – e non ultimo – al supporto sugli aspetti giuridici relativi alla legalizzazione delle residenze. Il filo rosso, naturalmente, resta il contrasto ad ogni forma di discriminazione e razzismo nei confronti del migrante.

L’apertura dell’Espaço Migrantes e dei relativi servizi che esso offre, è il risultato dello scambio e dell’interazione tra diverse esperienze di lavoro: il “modello italiano” – di INCA e CGIL – di integrazione dei servizi ai migranti, da un lato, ed il lavoro in rete con le diverse capacità e competenze delle filiere associative sul territorio, dall’altro.

Il Brasile vive, in questi ultimi anni, una congiuntura politica e sociale negativa con conseguenze drammatiche non solo sul piano economico e dei diritti sociali, ma anche sul versante dei diritti umani. La nuova legge sull’immigrazione approvata dal congresso ha subito notevoli peggioramenti in seguito ai molti veti posti dal Presidente della Repubblica, a partire dal veto sulla possibilità di regolarizzazione per i lavoratori che sono entrati in Brasile prima del luglio 2016.
Tali misure hanno come conseguenza logica e pratica la negazione di una serie di libertà e diritti di cittadinanza – civili e politici – per i migranti, diritti che sono direttamente connessi al loro status nel Paese. Questa situazione non è che una nuova conferma della deriva autoritaria in cui versa al giorno d’oggi il Brasile e che guida e pervade ogni atto e decisione dell’attuale – illegittimo – governo.

Nonostante la grave crisi economica e politica, il Brasile è ancora interessato da flussi migratori importanti – parliamo di migranti economici e di richiedenti asilo – provenienti sia dalla regione dell’America Latina (in particolare dalla regione andina e da quella caraibica), che dagli altri continenti. Inoltre, a partire dal 2010 e fino al 2014 vi è stato, anche a seguito della crisi economica europea, un aumento del flusso di migranti provenienti dall’Europa, costituito in parte anche da un’emigrazione di ritorno in Brasile di quei cittadini che erano emigrati in Europa nei decenni precedenti.

Questa complessa congiuntura sociale che caratterizza il Brasile – e che coinvolge buona parte di quello che fu il Mercosul – richiede dunque un impegno straordinario di ciascuno dei soggetti attivi sui temi della migrazione e dei diritti di mobilità e che oggi compongono la sperimentazione dell’ Espaço Migrantes. Il carattere sempre più transnazionale dei flussi migratori rende quanto mai necessario creare – e rafforzare, laddove già esistono – reti di comunicazione e cooperazione ampie e permanenti, che supportino ed orientino l’organizzazione dei migranti-lavoratori nella difesa dei propri diritti.

Il Patronato INCA in Brasile è stato protagonista, grazie al proprio radicamento storico nel paese, dello sviluppo di attività “non tradizionali”, che è stato possibile realizzare anche attraverso la promozione di una cooperazione stabile con soggetti diversi, con l’obiettivo di individuare possibili strade future di apertura e rinnovamento, a fronte dei mutamenti strutturali che sono avvenuti nelle politiche di governo brasiliane, e, quindi, nei processi sociali. Pertanto, la collaborazione con ITACA risponde esattamente a questo obiettivo: quello di aprire una pagina nuova nella sfera sociale transnazionale, attraverso la partecipazione ad una rete di supporto a tutti quei soggetti che nei diversi Paesi operano per i diritti sociali, del lavoro, di cittadinanza, di tutte e di tutti, in qualsiasi parte del mondo.

Risulta difatti evidente come detti processi producano nuovi bisogni e nuove domande, che emergono specialmente nella sfera sociale, dei diritti e del lavoro, alle quali occorre fornire nuove risposte. Si pone pertanto l’esigenza, affinché questo sia possibile, di sviluppare nuove pratiche di inclusione sociale attraverso nuovi strumenti. Se, ad esempio, l’attività tradizionale di Patronato ci rende capaci di riunificare i contributi previdenziali in conformità con eventuali accordi e convenzioni internazionali, oggi, rispetto a queste più ampie esigenze, è necessario promuovere nuove attività di studio e di orientamento specifiche rispetto alle diverse realtà regionali e locali, che affrontino i temi della mobilità, del lavoro e dei diritti con un approccio nuovo e che, passando anche attraverso la costruzione di relazioni con altri soggetti sociali che operano sul territorio, promuovano l’inclusione di tutti e di tutte nell’organizzazione sociale dei diversi Paesi.(20/10/2017-ITL/ITNET)

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