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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - GIORNATA MEMORIA - DITTICO SACRALITA' MEMORIA COLLETTIVA DI FRANCA PISANI ALL'UNIVERSITA' DI PADOVA ALLA CERIMONIA SOLENNE DELL'ATENEO DI PADOVA

(2018-01-22)

  Quest’anno la giornata della Memoria verrà commemorata dall’Università di Padova in modo particolarmente solenne, conferendo al professor Charles S. Maier dell’Università di Harvard la laurea honoris causa in Studi Europei. La cerimonia, che si terrà venerdì 26 gennaio dalle ore 10 in Aula Magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo, prevede nella seconda parte della mattinata lo svelamento di un’opera d’arte, per l’occasione donata all’Università di Padova da Franca Pisani, artista toscana che mantiene da sempre un forte legame con la sacralità della memoria collettiva. Franca Pisani ha realizzato un dittico - due quadri di
dimensioni 150 x 100 centimetri ciascuno, su tela di Lione, realizzato con ossidi e lacca - sul tema della Shoah.

Se da un lato il tema proposto da Charles S. Maier nella sua lectio magistralis è quello di trasformare la memoria del genocidio da passiva e convenzionale in un’attiva strategia politica e culturale concretamente partecipativa e inclusiva, dall’altro Franca Pisani ha deciso di inserire un messaggio in più lingue nel suo dittico - la frase “Shoah, memoria collettiva” - per ribadire la forza del ricordo.

«Con l’intento di omogenizzare il racconto sospeso tra arte e pensiero – dice Franca Pisani – ho deciso di utilizzare una tecnica antica, ovvero quella dipingere su seta di Lione, fluttuante e trasparente oltre che raffinata, che evoca nel mio lavoro, vaghe visioni archeologiche dell'umanità. Inoltre inserirò nei dipinti la frase ‘Shoah, memoria collettiva’ scritta in italiano, in inglese e, naturalmente, in ebraico. In pratica – conclude l’artista - il mio è un percorso in onore di chi e di cosa è stato brutalmente distrutto, cancellato. Di fronte a ciò noi possiamo solo fare appello alla memoria, che trasforma quanto perduto in omaggio, in indagine della tradizione, e educa le generazioni. Sarà un viaggio emozionale».

L’opera, che troverà collocazione nelle aule dell’Ateneo patavino, rappresenta dunque una forte sintesi tra ricordo e arte.

Franca Pisani nasce a Grosseto nel 1956 da una famiglia di artiste: la nonna Margherita era disegnatrice di ricami per la regina Elena nella tenuta di San Rossore, in Toscana, mentre la mamma Lia è tuttora pittrice. A nove anni frequenta lo studio dello
scultore e pittore Alessio Sozzi. Dopo la maturità artistica si trasferisce a Bologna per approfondire gli studi d’arte alla facoltà di lettere D.A.M.S., diretta da Umberto Eco. Conosce e frequenta Ketty La Rocca, artista inserita nel panorama delle avanguardie artistiche internazionali, che la mette in contatto con Eugenio Miccini, fondatore del Movimento “Poesia Visiva”.

Questi porta nei musei e nelle università di tutto il mondo la creazione di Franca Pisani del 1976 Album Operozio. Nel 1977 è invitata all’inaugurazione del Centre Pompidou dal direttore Pontus Hulten, all’interno del programma su larga scala di scambio
artistico culturale, come esporre negli spazi del museo il Salotto di Geltrude Stein, film, poster, performance e Poesia Visiva cioè Album Operozio. Da quel momento prenderà il via un lungo percorso di esposizioni, tuttora in continua evoluzione, sulla spinta dell’urgenza di sperimentare il suo coerente indirizzo concettuale.

Franca Pisani così espone nel Museo Marino Marini (2008), due volte alla Biennale di Venezia (2009 e 2011), nel Museo Hamburger Bahnhof di Berlino (2013), nella mostra “Dietrofront” alle Reali Poste degli Uffizi (2014), nella mostra “Archeofuturo” nel Museo d'Arte Contemporanea di Palazzo Collicola a Spoleto (2014), partecipa a “Settantotto Ritratti” in pergamena per il libro donnArchitettura (2014), dona il proprio Autoritratto alla Galleria degli Uffizi che entra a far parte della relativa, unica collezione (2015), partecipa all’Expo Milano nel padiglione della Toscana e nel padiglione del Principato di Monaco (2015), espone alla mostra “Desdemona” nel Palazzo di Giustizia di Firenze (2015). Nel 2016 espone nello spazio culturale Marzia Spatafora di Brescia con la mostra “P.I.S.A.N.I.” e, nello stesso anno, decide di trasferirsi e di lavorare a Pietrasanta, in Versilia. Nel 2017 espone alla Mostra dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, alla personale nella Palazzina storica di Peschiera del Garda e partecipa per la terza volta alla Biennale d’arte di Venezia nella mostra “Viva Arte Viva” nel Padiglione della Repubblica di Siria, nella mostra-omaggio a Palmira; quindi il 5 agosto apre a Pietrasanta il suo Studio d’artista e alla fine di settembre inaugura la sua prima personale al MACRO Testaccio di Roma, dal titolo “Codice archeologico - Il recupero della
bellezza”. (22/01/2018-ITL/ITNET)

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