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ITALIANI ALL'ESTERO - POLITICHE 2018 - PROF. GAUDIO (SEGR.PD/ USA): "CAMBIARE VISIONE PARTITI SU ITALIANI ALL'ESTERO. PD ALL'ESTERO PUNTA A INTEGRARE AL MEGLIO POTENZIALITA' CONNAZIONALI NEL SISTEMA PAESE...PER M5S E LEGA...."

(2018-02-13)

  "Mi sembra assolutamente strumentale la posizione dei candidati all'estero dei 5S, della LEGA e di gran parte del centrodestra che in diverse occasioni, come durante la discussione in Parlamento della riforma costituzionale, hanno proposto l'eliminazione del voto all'estero, a cui il Pd si e' sempre opposto, e adesso ne tessono gli elogi e ci dicono quanto importante possa e debba essere il contributo degli italiani all'estero in Parlamento"

  Prof. Gaudio, in questa sorta di "pax augustea" sul voto all'estero, lei ha tenuto a sottolineare, oggi in un sintetico post,  la mancanza di conseguenzialita' nelle proposte avanzate  dai candidati rispetto alle politiche finora prospettate e soprattutto agite dai loro partiti di appartenenza...

  "Mi pare rientri un po' tutto nelle incredibili capacita' del Movimento 5 Stelle di dire tutto e il contrario di tutto.
Fino a ieri si affermava "dobbiamo eliminare le spese inutili", dove per inutili si consideravano la circoscrizione degli italiani all'estero, il CGIE, i patronati e cosi' via. Il tutto finche' poi non si arriva alle elezioni e si cambia registro"

  Potrebbe trattarsi di un'evoluzione politica a misura dei candidati, che - ricordiamo - vivono all'estero, anche se non sempre da lunga data all'estero ?

Me lo auguro ! Tuttavia le dichiarazioni dei parlamentari degli M5S contro la circoscrizione estero risalgono a poco tempo fa. Ricordo la polemica strumentale sul voto diretta proprio a questo !."

Ciò detto, probabilmente questa campagna elettorale trova, nonostante gli antefatti, delle posizioni piuttosto sfumate, rispetto alle precedenti. Nel 2013 si notavano posizioni piu' nette sui diversi argomenti al centro del dibattito. Come spiega questo appiattimento, tranne alcune eccezioni ?

"Sono d'accordo. Credo che alcune delle posizioni si siano modificate con il tempo. Penso, per esempio, alla posizione sull'IMU, penso alla questione del canone...."

Questo vuol dire che esistono delle esigenze immediate, che interessano tutti, ma si tratta di questioni che hanno poco a che vedere con il dibattito politico...

"Tuttavia, seppur si tratti di esigenze  legittime e totalmente in linea, credo che ci debba essere un ripensamento sulle politiche degli italiani all'estero. E lo ribadisco da tempo. A me pare che sia proprio questo il punto: certamente dobbiamo rispondere alle esigenze immediate, ma e' la visione degli italiani all'estero che deve cambiare."

Mi scusi, degli italiani all'estero o dei partiti italiani ?

  "Dei partiti italiani sugli italiani all'estero. Ed, in questo senso, vorrei sottolineare il fatto che il Partito Democratico è  l'unica struttura politica che ha dei circoli oltre confine. Come PD all'estero stiamo ragionando sul come dare piu' forza e integrare al meglio le potenzialita' degli italiani all'estero nel sistema del nostro Paese.
Io ne ho parlato in diverse occasioni, ad esempio nella conferenza programmatica, in cui Renzi ha voluto farmi intervenire prima del suo discorso finale. Ebbene, credo che sia stato importante per noi.
Nel programma del partito, degli italiani all'estero si parla in diversi punti. Io mi aspetto che questa attenzione permanga"

Voi come partito all'estero cosa potete e protrete fare in questa evoluzione politica ?

"Credo sia la prima volta che il PD estero partecipi concretamente alla scrittura del programma politico nazionale. Lo abbiamo fatto su diverse questioni, e non solo per cio' che riguarda le politiche degli italiani all'estero, ma anche riguardo alla discussione avviata sull'Universita' e la ricerca. Il PD USA ha contribuito notevolmente alla scrittura di quella parte  di programma, in termini di idee. E il contributo e' venuto da ripetute riunioni che si sono svolte con membri di diversi circoli, da Los Angeles a Boston.
Parlo ovviamente per la mia segreteria, perche' in precedenza ero in Italia. Siamo molto spesso riusciti ad interagire con la segreteria nazionale in modo aperto e costruttivo. Tante cose possono essere ovviamente migliorate, ma credo che ci si stia rendendo conto del potenziale che puo' arrivare anche dalle rappresentanze all'estero.
Con questo non voglio dire che c'e' bisogno di essere esterofili, ma che bisogna prendere coscienza di una realta' piu' larga che sarebbe bene non escludere."

In molti, inutile negarlo, si sono sentiti però esclusi, con evidenti conseguenze.  Pensa si sia trattato di incomprensione temporanea o di incompatibilita'  personale, o di altro... ?  Non dimentichiamo che su queste basi e' nata una nuova formazione politica e che nell'immediato ha presentato suoi candidati all'estero

  "La mia impressione e' che la complessita' del mondo degli italiani all'estero non sia compresa fino in fondo. Riguardo le fratture, voglio sperare, ed immagino sia cosi’, che ci siano ragioni politiche quando si prendono delle decisioni. Personalmente, mi addolora molto quando compagni di partito con cui ho condiviso parte del mio percorso politico abbandonano il progetto. Io, quando questo succede, do' in parte a me stesso delle colpe. Tuttavia, non c'e' dubbio che in alcuni casi, alcune situazioni siano assolutamente strumentali e di politico abbiano poco. Mi pare, comunque, che in questo momento sia molto piu’ importante che la nostra attenzione sia rivolta a sconfiggere politicamente il centrodestra e gli M5S." (13/02/2018-m.f.-ITL/ITNET)

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