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ECONOMIA ITALIANA - COMMERCIO ACCIAIO USA/UE - PRES CONSIGLIO EUROPEO TUSK "PROPENDO PER CAUTO OTTIMISMO COLLOQUI COMMERCIALI CON USA"

(2018-03-21)

  Al centro della odierna riunione del Consiglio Europeo anche il dibattito sul commercio.

"Con il nostro pieno sostegno, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, la Commissione sta lavorando duramente per garantire che l'UE sia esentata dalle tariffe statunitensi per l'acciaio e l'alluminio. Le esportazioni europee non costituiscono una minaccia alla sicurezza per l'America. Come amici stretti, alleati e partner degli Stati Uniti, stiamo portando avanti la causa dell'esenzione e continuando il nostro dialogo con gli americani.

La scorsa settimana ho fatto appello al presidente Trump per i colloqui commerciali invece della guerra commerciale. Spero ancora una risposta positiva da Washington e propendo per un cauto ottimista.

Nel frattempo, i leader discuteranno su come rispondere all'approccio globale del presidente Trump al commercio globale, che potrebbe influire negativamente sui posti di lavoro in tutto il mondo.

Se gli Stati Uniti diventassero protezionisti per sempre, il mondo intero avrebbe un grosso problema. Non siamo ancora arrivati, e c'è ancora tempo per agire in modo sensato. A nostro avviso, dobbiamo concentrarci su soluzioni multilaterali che affrontino pratiche commerciali sleali. Condividiamo la preoccupazione americana per la sovracapacità globale. In effetti, lo condividiamo da anni. Questo è il motivo per cui l'anno scorso abbiamo concordato - insieme con gli Stati Uniti, la Cina e gli altri partner del G20 - di risolvere il problema insieme. Se questo lavoro non è abbastanza ambizioso, sono d'accordo sul fatto che si potrebbe fare di più, discutiamo allora su come migliorarlo. L'obiettivo è chiaro: risolvere il problema della sovraccapacità a livello globale quest'anno. La nostra sfida collettiva è di evitare l'interruzione delle relazioni transatlantiche e l'ordine commerciale internazionale basato su regole. La posta in gioco è molto alta.

Ma quali sarebbero i riflessi  in Italia ed in Europa ?

L' l’Italia  nella partita internazionale non ha perso terreno nei confronti dei principali produttori mondiali di acciaio e riesce a confermarsi al decimo posto assoluto, mantenendo le distanze da Taiwan e Ucraina." scrive "Il sole 24 ore"  L’anno scorso, secondo i dati di Worldsteel, i produttori nazionali hanno messo a terra 24 milioni di tonnellate, circa 600mila tonnellate in più rispetto al 2017 (+2,9%), riportando l’output su livelli che non si vedevano dal 2013. Un risultato significativo, soprattutto se si considera che dal mercato mancano ancora, in linea teorica, alcuni milioni di tonnellate dell’Ilva, impianto che oggi viaggia largamente al di sotto delle sue potenzialità.

Il mini-rimbalzo italiano viaggia in parallelo con la parziale ripresa del mercato europeo che, anche grazie al muro di dazi eretto contro le importazioni dalla Cina e da altri paesi di pratiche commerciali scorrette, ha chiusoe l’anno con una crescita del 4,1% a quota 168,7 milioni di tonnellate, con la Spagna in crescita del 6,1%. la Francia oltre quota 15 milioni di tonnellate e la Germania in recupero del 3,5 per cento.

La quota europea, però, vale solo il dieci per cento della produzione mondiale, pari a 1.691,2 milioni di tonnellate (+5,3%), afferma un altro quotidiana- La Cina da sola, produce oggi il 49,2% dell’acciaio mondiale (era il 49% nel 2016), con una produzione di 831,7 milioni di tonnellate, contro le 786,9 milioni dell’anno prima. C’è il Giappone, prima potenza mondiale dell’acciaio che nel 2017 è stata l’unica nazione siderurgica a non crescere (-0,1%, per un output di 104,7 milioni di tonnellate). È in forte accelerazione invece l’India, che l’anno scorso ha superato il muro delle 100 milioni di tonnellate, con un aumento del 6,2 per cento. Al quarto posto del ranking ci sono gli Stati Uniti, con 81,6 milioni di tonnellate prodotte (+4,1%), seguiti al quinto posto dalla Russia, che l’anno scorso ha aumentato dell’1,3% il proprio output (la macroarea dell’ex Csi è l’unica che non è cresciuta nel 2017) chiudendo a quota 71,3 milioni di tonnellate, e al sesto dalla Corea del Sud, che «vale» oggi 71,1 milioni di tonnellate, il 3,7% in più rispetto all’anno precedente.(21/03/ 2018- ITL/ITNET)

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