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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEKEEND ITALIA - 40 SECOLI DI PREZIOSE OPERE D'ARTE RESTITUITI ALL'ATTENZIONE DEL PUBBLICO CON IL CONTRIBUTO DI INTESA SAN PAOLO

(2018-04-18)

  Alla Reggia di Venaria fino al 16 settembre prosegue l’esposizione conclusiva della XVIII edizione di Restituzioni, il programma  di salvaguardia e valorizzazione che Intesa Sanpaolo conduce da circa trent’anni a favore del patrimonio artistico del Paese.

La mostra La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, organizzata in collaborazione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, presenta 80 nuclei di opere,  per un totale di 212 manufatti restaurati grazie a Intesa Sanpaolo nel biennio 2016-2017. Le opere  appartengono a  17 regioni italiane: oltre a Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Liguria, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Puglia, già interessate nelle precedenti edizioni, per la prima volta sono state coinvolte Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata, Molise, Sardegna e si conta anche una presenza estera, proveniente da Dresda.

In questa edizione Intesa Sanpaolo ha collaborato con 44 enti di tutela (Soprintendenze, Poli Museali e Musei autonomi) e sono 63 gli enti proprietari. Un imponente lavoro di recupero, che ha coinvolto 205 professionisti del restauro in tutta Italia, incluso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” con cui Intesa Sanpaolo ha stabilito da tempo una collaborazione continuativa.

La mostra  copre  un arco  cronologico  di quasi  40 secoli, spaziando dall’antichità al contemporaneo fornendo così un ampio panorama del patrimonio artistico italiano. Tra le opere  esposte, gli affreschi della Tomba di Henib, dal Museo Egizio di Torino; la preziosa Testa di Basilea, dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; il Ritratto di Caterina Balbi Durazzo di Anton Van Dyck, da Palazzo Reale di Genova; San Girolamo penitente di Tiziano, dalla Pinacoteca di Brera; San Daniele nella fossa dei leoni di Pietro da Cortona, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, fino a opere di Morandi, Burri e Twombly. Nella grande varietà non mancano oggetti particolari come il Mantello Tupinambà, realizzato con  penne  e fibre di cotone, giunto tra XVI e XVII secolo  in Italia dal Brasile, oggi conservato alla Pinacoteca Ambrosiana, o il seicentesco  Clavicembalo  dipinto, dal Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma.

Il percorso espositivo è organizzato secondo una logica cronologico/tematica che ha come focus la fragilità del nostro  patrimonio.  Si conclude significativamente  con  una  sala  dedicata alle opere  danneggiate dal terremoto.

In occasione della mostra sono previsti un ciclo di incontri divulgativi sul restauro e una serie di laboratori didattici a cura dei Servizi Educativi de La Venaria Reale e del Centro Conservazione e Restauro. Sempre nell’ambito di Restituzioni, Intesa Sanpaolo sosterrà il simposio internazionale “Anche le statue muoiono”. Distruzione e conservazione nei tempi antichi e moderni che  si terrà il  28 e 29 maggio  prossimi a Torino per affrontare il  tema  della fragilità del patrimonio culturale con  studiosi  provenienti da  tutto  il  mondo. Il Simposio è organizzato da Museo Egizio di Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Musei Reali, in collaborazione con il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino.

Restituzioni è un programma promosso da Intesa Sanpaolo dal 1989 e si avvale della curatela scientifica di Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti. Da 29 anni la Banca, con cadenza biennale, collabora con gli Enti ministeriali preposti alla tutela (Soprintendenze, Poli Museali e Musei autonomi) per individuare opere appartenenti a musei pubblici, privati o ecclesiastici, siti archeologici e chiese di tutta Italia, bisognose di restauro e ne sostiene gli interventi. La scelta delle opere segue un unico criterio: ascoltare le esigenze dei territori per valorizzarne l’identità attraverso interventi che privilegino l’effettiva necessità e urgenza del restauro. L’obiettivo è sempre quello di recuperare beni rappresentativi della varietà del patrimonio storico-artistico italiano, sia in termini cronologici sia in termini di materiali e tecniche  - pittura su tavola e tela, affreschi, mosaici, scultura in marmo o pietra, in bronzo, manufatti tessili, oreficeria, etc.
- capolavori d’indubbia rilevanza, così come  opere  che sono  vicine a noi e contribuiscono a costruire  il vissuto del territorio. Al termine degli interventi di ciascuna edizione, le opere restaurate sono esposte in una mostra organizzata da Intesa Sanpaolo, dove il pubblico può apprezzare  il risultato del lavoro dei restauratori.

Dal 1989 ad oggi, sono ormai oltre 1300 le opere “restituite” alla collettività: una sorta di ideale museo, con  testimonianze che  spaziano dalle epoche proto-storiche fino all’età contemporanea, dall’archeologia all’oreficeria, alle arti plastiche e pittoriche. Sono più di 200 i musei, i siti archeologici, le chiese, garanti della destinazione pubblica dei propri tesori, che hanno beneficiato di questo programma, centinaia i laboratori di restauro qualificati, distribuiti da Nord a Sud, incaricati dei restauri ed altrettanti gli studiosi  coinvolti nella redazione  delle schede storico-critiche  per  i  cataloghi.  Un curriculum a cui si aggiungono gli interventi di restauro realizzati su opere di scala monumentale come, ad esempio,  i mosaici pavimentali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli affreschi di Altichiero e Avanzo nella Cappella di San Giacomo  nella Basilica del Santo  a Padova, gli affreschi di Lanfranco  della Cappella  di San  Gennaro  nel Duomo di Napoli, fino al recente restauro  della Casa  del Manzoni, a Milano, vero e proprio monumento “nazionale”. In quest’ambito inoltre, nel giugno 2009, in concomitanza col compiersi dei vent’anni di attività di Restituzioni, sono stati portati a conclusione i restauri degli affreschi trecenteschi di Stefano  Fiorentino nella chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano.

Oltre al progetto Restituzioni per la salvaguardia del patrimonio pubblico, Intesa Sanpaolo esprime il suo impegno in ambito culturale anche attraverso la valorizzazione a livello nazionale e internazionale del suo cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico, in particolare nelle tre sedi delle Gallerie d’Italia a Milano, Napoli e Vicenza, nell’intento di condividerlo con la collettività. Le iniziative in ambito culturale si concretizzano in un piano triennale di interventi denominato Progetto Cultura, che prevede mostre, incontri, attività didattiche e formative oltre ad attività sinergiche con altre importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali. (18/04/2018-ITL/ITNET)

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