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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - LAVORO, DIRITTI, MIGRAZIONI AL CENTRO CONFRONTO PROMOSSO DA INCA BRUXELLES CON ESPONENTI COMUNITA' MAROCCHINE E ROMENE

(2018-06-14)

Si è tenuta il 7 giugno, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, una manifestazione per promuovere un dialogo aperto intorno ai temi del lavoro, dei diritti e della migrazione. Un confronto aperto fra la comunità italiana, romena e marocchina. Ad illustrare l'incontro Eleonora Medda, responsabile Patronato INCA Belgio sul WEB SITE dell'Associazione  ITACA (https://itacaonline.org/blog/bruxelles-inca-comunita-migranti/) , "Associazione senza scopo di lucro che lavora affinché tutte le comunità migranti si sentano a casa, nel mondo" (https://itacaonline.org/ ) in sinergia con il Patronato INCA CGIL.

La serata si è aperta con la proiezione del film-documentario « Un giorno all’INCA » realizzato dal giovane regista Marco Perri e girato proprio negli uffici INCA di Bruxelles. Il film, attraverso il racconto diretto di diversi italiani immigrati, ripercorre le principali fasi dell’immigrazione italiana in Belgio e l’apporto che il Patronato INCA CGIL ha potuto dare a sostegno della comunità.

Ne emerge una vera e propria fotografia della migrazione brussellese: il filmato parte dal racconto di alcuni minatori e delle condizioni di lavoro dell’epoca, il ruolo svolto dall’INCA negli anni Settanta per la corretta applicazione dei Regolamenti Comunitari, le molteplici voci di nuovi migranti e, per finire, il racconto di una ragazza vittima della sindrome del burn-out. Una sindrome effetto dello stress da lavoro, fenomeno sempre più diffuso in una città come Bruxelles dove i ritmi di lavoro sono sempre più incalzanti.

Eleonora Medda, coordinatrice INCA Belgio, ha aperto la discussione spiegando la missione propria del Patronato – una struttura unica del sistema italiano che non ha repliche negli altri Paesi – e ricordando i numeri dell’attività dell’INCA all’estero: la presenza strutturata con uffici riconosciuti dal Ministero del lavoro in 25 paesi nel mondo ed in altri 10 paesi nei quali l’INCA è presente attraverso permanenze e relazioni consolari. I numeri dell’attività registrano che circa 400.000 connazionali transitano negli uffici INCA all’estero ogni anno.

Nonostante negli ultimi anni la Commissione Europea abbia più volte sollevato il problema del basso livello di mobilità intra-comunitaria (riguardante ancora soltanto il 3% della forza lavoro dell’UE) e abbia cercato di mettere in luce i vantaggi della libera circolazione dei lavoratori, molte problematiche sono presenti.

La realtà è che, malgrado principi e vantaggi, molti ostacoli si frappongono tuttora ai lavoratori europei che intendono – o più spesso debbono – cambiare la loro residenza o cercare lavoro in un altro stato membro. E questi ostacoli sono cresciuti ulteriormente durante la crisi.
I lavoratori mobili sono infatti spesso sottoposti a discriminazioni e trattamento iniquo in settori come la sicurezza sociale, le condizioni di lavoro, il salario, l’accesso al welfare, la formazione, la tassazione.

Queste problematiche sono comuni alle diverse comunità di cittadini mobili e di comunità immigrate.

Ne abbiamo inizialmente discusso con diversi attori istituzionali : Andrea Esteban Samà, Primo Consigliere dell’Ambasciata italiana in Belgio e Fatima Skalante, Vice-Console del Consolato marocchino di Bruxelles in Belgio. Presente anche Sahid Aghzinnay, capo di gabinetto di Mohamed Ouriaghli – assessore per l’uguaglianza di genere e la solidarietà internazionale del Comune di Bruxelles.

Andrea Malpassi e Claudio Piccinini, coordinatori dell’Area Migrazioni e Mobilità Internazionali INCA-CGIL, hanno illlustrato il lavoro dell’INCA rispettivamente per gli italiani all’estero e per gli stranieri in Italia.

A seguito dei numeri e della situazione delle comunità presentata dalle Istituzioni la parola è andata ai rappresentanti delle associazioni.
Nel panel hanno partecipato Carmen Leliana Draghici, coordinatrice di Arthis – maison culturelle Belgo-Roumaine; Abderrahmane Abderrahim, in rappresentanza della comunità italo-marocchina in Belgio ; Marius Livanu, Presidente del Consiglio dei Romeni all’estero e Silvino Candeloro in rappresentanza della Presidenza INCA-CGIL.

I temi toccati e gli spunti di riflessione sono stati molteplici : integrazione politica, dumping sociale, revisione delle direttiva europea sul distacco dei lavoratori, la problematica dei lavoratori « falsi indipendenti », gli ordini di lasciare il territorio notificati ai cittadini europei da parte del Regno del Belgio.

Si è parlato quindi di diritti, di tutele e di rispetto. Rispetto dei diritti, della dignità, delle culture. In particolare, come ed in quale direzione far evolvere il diritto comunitario in materia di diritti sociali e di libertà di circolazione.

Questioni aperte quindi sulle quali ci attendono sfide comuni, da affrontare uniti come nel confronto reciproco che abbiamo strutturato attraverso questo primo incontro. (14/06/2018-ITL/ITNET)


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