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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - ARGENTINA - CON "ITALIA EN 24" SOSTEGNO AMBASCIATA D'ITALIA IMPRESE ITALIANE NELLE 24 PROVINCE ARGENTINE - GIOVANI CONFINDUSTRIA:TANTISSIMO POTENZIALE PIU' AMPIE SINERGIE

(2018-09-19)

  Imprenditori e personalità politiche e diplomatiche di Italia e Argentina si sono dati appuntamento all'ambasciata d'Italia a Buenos Aires per un nuovo capitolo dell'iniziativa del Programma 'Italia en 24', che intende stimolare lo sviluppo di iniziative imprenditoriali italiane nelle 24 province argentine.

In presenza del governatore Miguel Lifschitz, Faurie ha ricordato che "l'Italia ha avuto nell'industralizzazione del nostro Paese un ruolo di grande protagonismo, e ancora oggi abbiamo molto bisogno del 'know how' italiano".

Presente anche il Ministro degli Esteri Faurie che ha ricordato che Santa Fe, "provincia dove io sono nato, è terra di immigranti italiani, con una grande quantità di imprese familiari se si sono trasformate in promotrici dello sviluppo di numerosi centri urbani, piccoli e grandi".

Infine Faurie ha salutato la presenza in Argentina di una delegazione dei giovani della Confindustria, guidata dal vicepresidente, Alessio Rossi, che ha partecipato ad una sessione di lavoro italo-argentina sul tema 'Affari e Investimenti'.

Il Sottosegretario per le Relazioni economiche internazionali, Horacio Reyser, ha sostenuto che si è trattato di "una eccellente opportunità di esaminare affari e investimenti per poter continuare a rafforzare i vincoli fra Italia e Argentina". “Operano in Argentina 250 imprese italiane, con circa 50.000 dipendenti. Gli investimenti italiani hanno suoperato i 950 milioni di dollari e sono concentrati principalmente nei settori dell'automobile, energia e infrastrutture. L'import-export bilaterale è cresciuto nel 2017 raggiungendo i 2.700 milioni di dollari, Una cifra, ha concluso Reyser, che con adeguate politiche può crescere in modo significativo".

Prospettive e partenariati commerciali sul lungo termine, soprattutto nel settore agro-industriale, sono stati i principali temi al centro dei colloqui tra imprese italiane ed argentine promossi nell'ambito dell'iniziativa "Italia en Santa Fe" (L'Italia nella provincia di Santa Fe), organizzata dall'Ambasciata italiana a Buenos Aires.

Nell'occasione l'Ambasciatore italiano Giuseppe Manzo ha affermato che la presenza dei Gi insieme ai loro colleghi di imprese italiane gia' presenti in Argentina "da' conto dell'interesse nella creazione di partenariati soprattutto in settori dove il know how italiano puo' creare valore aggregato alle catene produttive locali". In questo senso Manzo ha ricordato che "gruppi imprenditoriali italiani hanno dato vita a investimenti di grande rilievo nella provincia di Santa Fe, come il gruppo Trevi e Arag Sa" cio' che "da' fede della fiducia italiana nelle potenzialita' argentine in un settore strategico come quello agro-industriale". "Questa fiducia e' rinnovata oggi qui dai nostri giovani imprenditori, portatori di una prospettiva che dev'essere di lungo termine, strategica" ha proseguito il rappresentante diplomatico italiano, sottolineando che si tratta inoltre di "un fattore che l'Argentina puo' approfittare in un momento difficile della sua economia".

Sulla stessa linea il vicepresidente dei giovani di Confindustria, Nicola Altobelli, ha sottolineato in dichiarazioni rilasciate ad "Agenzia Nova" le potenzialita' commerciali della relazione bilaterale, sin qui inesplorate. "Il potenziale c'e' ed e' tantissimo, e' una nazione ricca di materie prime che l'Italia non ha, quindi bisogna solo trovare la maniera migliore per far fiorire delle collaborazioni piu' proficue e durature", ha dichiarato. "Il fatto che la bilancia commerciale bilaterale sia piuttosto equilibrata significa che abbiamo bisogno gli uni degli altri e quindi puo' essere questa la leva da sfruttare per far crescere questa collaborazione" ha aggiunto il vicepresidente dei giovani industriali, che ha comunque ricordato che "la congiuntura attuale non e' favorevole e non siamo qui ad annunciare investimenti o campagne di particolare rilevanza pero' come giovani imprenditori anteponiamo sempre la conoscenza personale e culturale per cui si tratta di un primo passo per elaborare eventualmente piani successivi". (19/09/2018-ITL/ITNET)

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