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LAVORO - COOPERATIVE - DA UECOOP: COOPERATIVE UNO DEI MOTORI RIPARTENZA PAESE : REALIZZARE SENZA TENTENNAMENTI MISSIONE ORIGINARIA CREAZIONE LAVORO SANO E SOLIDARIETA'

(2019-02-01)

Legalità e controlli sono strategici evitare il ricorrere di mala gestione e conseguenti scandali e far recuperare alle cooperative la fiducia degli italiani. E’ quanto afferma Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, in relazione all’ultimo intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte contro le false coop.

" E’ necessaria una diffusa opera educativa, ed un efficace controllo sul rispetto delle regole per stroncare fenomeni di sfruttamento del lavoro che non possono fare parte della storia del mondo cooperativo, ma sono purtroppo spesso rilevati a scapito della maggioranza delle cooperative che invece sono sane e contribuiscono alla crescita del Paese - afferma Uecoop - per questo è strategico creare un meccanismo di responsabilità solidale delle centrali cooperative sulle attività delle realtà associate in modo da garantire ancora di più il rispetto della legalità e la qualità dell’occupazione.

Bisogna realizzare senza tentennamenti la missione originaria delle cooperative di creazione di lavoro sano e di solidarietà – sottolinea Uecoop – salvando dallo sfruttamento i 3,3 milioni i lavoratori irregolari presenti nell’intero sistema produttivo italiano, che peraltro provoca una perdita per le casse dello Stato di oltre 107 miliardi tra evasione fiscale e contributiva (secondo gli ultimi dati Istat e Censis).

Le cooperative – spiega Uecoop – sono un formidabile motore di crescita del Paese con oltre 80mila realtà e più di 1 milione e 278mila addetti il 95% assunti in maniera stabile. Si tratta di un patrimonio di professionalità che non deve essere sprecato perchè rappresenta uno dei motori per la ripartenza dell’economia dell’Italia. Proprio per favorire il rispetto delle persone attraverso il rispetto delle regole l'assemblea di Uecoop, nel giugno scorso, ha eletto alla presidenza, all'unanimità, Gherardo Colombo, che nei trentatrè anni da magistrato ha investigato su poteri occulti, su enormi appropriazioni di denaro pubblico, sulle corruzioni di Tangentopoli.

Qual è il grado di diffusione del modello cooperativo in Europa? La domanda è di estremo interesse e la risposta aiuta a valutare il rendimento e la rilevanza di una forma d’impresa diversa da quella tipicamente capitalista, analizzando anche le prospettive future dell’intero movimento cooperativo.

    Secondo alcuni dati statistici del 2016 sono 176.461 le coop europee e 141.502.512 i soci, questo significa che più del 17% dei cittadini europei è socio di una coop.

Cooperatives Europe, l’organizzazione che unisce 83 associazioni di rappresentanza delle coop provenienti da 34 paesi europei, ha effettuato un report sulla cooperative-europacooperazione in Europa. Sono emersi una serie di dati interessanti che analizzeremo in questi giorni.

Sono 176.461 le coop europee e 141.502.512 i soci, questo significa che più del 17% dei cittadini europei è socio di una coop.
La diffusione del modello cooperativo, dunque, sembra essere di livello assoluto; a questo corrisponde un ottimo rendimento anche in termini di fatturato complessivo che è di 1.004,83 miliardi di euro, maggiore del Pil di Finlandia, Danimarca, Norvegia e Svezia messe insieme.

I numeri appena citati assumono un peso specifico maggiore se analizziamo anche le tendenze degli ultimi anni.
Come riporta Cooperatives Europe, infatti, dal 2009 ad oggi il numero di imprese cooperative è aumentato del 12% ed il numero di soci ha fatto registrare una variazione positiva del 14%.

Questi dati sono l’ennesima dimostrazione di come le coop siano resilienti alla crisi. Dal 2008 in avanti, infatti, sono riusciti a mantenere pressoché inalterati i livelli occupazionali, salvando in alcuni casi (vedi workers buyout) anche diversi posti di lavoro.
Rimangono e fanno riflettere gli esempi negativi, di matrice per lo più italiana, ma la strada intrapresa per debellare i fenomeni devianti pare quella giusta.

Proprio l’Italia è il primo paese in Europa per numero di cooperative, con 39.600 imprese sociali, davanti alla Turchia (33.857), alla Francia (22.517) e alla Spagna (20.050). La palma di nazione con la maggiore densità cooperativa va, invece, all’Olanda, dove addirittura ogni cittadino è socio di una coop.
È la Francia, invece, a possedere il maggior numero di occupati nelle coop, con 1.217.466 addetti, poi ci sono Italia (1.150.200) e Germania (860.000).(01/02/2019-ITL/ITNET)

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