Direttore responsabile Maria Ferrante − venerdì 19 aprile 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - IL FUTURO DELL'EUROPA : DA CESE E CNEL :E' TEMPO DI UNIRE L'EUROPA PER CAMBIARLA. DEMOCRAZIA E RIFORME FONDAMENTALI"

(2019-05-20)

  Democrazia e riforme istituzionali nell'appello lanciato da CESE E CNEL (- (vedi anticipazione: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=57804) ed oggi (http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=57971) ) :

Uno dei principali punti di debolezza dell’Unione è la grande distanza
aumentata tra attese dei cittadini e percezione diffusa dei benefici sulla
qualità di vita individuale. Come affermato in premessa, sono indubbi i
vantaggi economici e sociali che il progetto europeo ha assicurato a tutti i
cittadini. Ma è altrettanto evidente che la crisi di fiducia, alimentata dalla
crisi economica del 2008, sta mettendo in discussione le conquiste
raggiunte. L’intero progetto europeo sta attraversando la più grave crisi
di fiducia dal dopoguerra e i rischi connessi al prevalere di spinte
disgregatrici sono elevati, come dimostra la grave crisi della Brexit.

L’approccio intergovernativo ha dimostrato tutti i suoi limiti, da un lato
frenando processi di riforma delle politiche, dall’altro alimentando
tensioni tra gli Stati membri, con il paradosso di addossare alle Istituzioni
europee, agli occhi dell’opinione pubblica, anche colpe e responsabilità
non proprie. L’esito è stato un rallentamento del processo di sviluppo del
progetto dell’Unione e il diffondersi di sentimenti anti europei.

Per queste ragioni non è rinviabile un processo di riforma che sancisca in
Costituzione i principi fondanti dell’Unione che agisca su quattro fronti
principali: accelerazione dei processi di integrazione politica tra i paesi
disponibili rafforzamento delle funzioni del Parlamento Europeo; nuovi
meccanismi di partecipazione diretta dei cittadini e maggior ruolo dei
corpi intermedi nei processi decisionali; avvio del processo di fiscalità
comune per grandi progetti prioritari.
Sul primo fronte bisogna avere il coraggio di sostenere la convergenza
politica tra gli Stati che condividano un progetto di Unione più integrata
su materie fondamentali: politiche sociali, flussi migratori, difesa e
sicurezza Il superamento della competenza concorrente o esclusiva degli
Stati su alcune materie consentirebbe una maggiore efficacia delle
politiche e una più equa ripartizione delle responsabilità, in particolare
nella gestione dei flussi migratori.
Sul secondo fronte, il Parlamento europeo, unico organo eletto
direttamente dai cittadini, dovrebbe assumere maggiore centralità ad
iniziare dal riconoscimento del pieno potere legislativo almeno sulle
misure economiche e sulle principali misure sociali e da un maggior
potere di interazione con la Commissione e sui singoli Commissari.
Infine, per rafforzare la centralità del Parlamento è necessario
armonizzare i sistemi elettorali e costituire collegi europei per l’elezione
dei parlamentari.
Sul terzo fronte bisogna agire potenziando e strutturando le esperienze di
consultazione diretta dei cittadini e il loro potere di petizione nei
confronti delle istituzioni europee.

Valga in proposito quanto affermato dal CESE nel parere citato in
preambolo, secondo cui “È molto importante riconoscere le legittime
preoccupazioni dei cittadini e incoraggiare la loro partecipazione democratica,
specialmente in riferimento ai giovani. È fondamentale migliorare e riformare i
meccanismi partecipativi e i processi consultativi attualmente esistenti nell'UE.
Le questioni giovanili sono integrate, tra l'altro, nel pilastro europeo dei diritti
sociali, nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e nei
suoi obiettivi di sviluppo sostenibile.

Al contempo è essenziale dare maggior peso alle rappresentanze
produttive e sociali presenti in Europa con due tipi di interventi:
rafforzando il dialogo sociale, la contrattazione collettiva in ogni paese e
la contrattazione collettiva transnazionale con un quadro normativo di
sostegno, chiedendo agli Stati nazionali a dare attuazione a tale
contrattazione inserendo l’impegno nei PNR; prevedendo procedure di
approvazione qualificate da parte della Commissione delle misure in
materia sociale laddove tali misure contrastino con il parere espresso
dalle parti sociali.
Infine, sul fronte fiscale, occorre iniziare un processo di convergenza,
istituendo già una fiscalità comune dedicata al finanziamento, almeno in
parte, dei grandi progetti strategici riguardanti i programmi sociali per
l’istruzione, il contrasto alla disoccupazione e alle povertà, nonché gli
investimenti nei settori ricordati: ricerca, key enabling technologies,
intelligenza artificiale e infrastrutture. Il cofinanziamento degli Stati
andrebbe scomputato dal calcolo del deficit. In questo modo si otterrebbe
il duplice beneficio di indirizzare ingenti risorse verso pochi grandi
settori chiave per una comune crescita di qualità e al contempo
incentivare gli Stati membri a fare la propria parte con un approccio
collegiale e solidaristico.

Le elezioni del 23-26 maggio rappresentano un appuntamento
fondamentale dal cui esito può dipendere il futuro della democrazia,
dello sviluppo e del benessere di tutti i cittadini europei. Per questo è
importante recarsi alle urne per mandare alle forze politiche un segnale
chiaro: è tempo di unire l’Europa, per cambiarla. (20/05/2019-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07