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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEKEEND ITALIA - L'OBIETTIVO DI ELIO DI CIOL RIVELA LA STORIA CHE LE PIETRE DELL'ANTICA AQUILEIA CI TRASMETTONO -

(2019-11-08)

Le fotografie di Elio Ciol di cui il Museo dell'altare dell'Ara Pacis offre fino al 1 dicembre 2919 una piccola ma significativa raccolta dedicata all'antica città di Aquileia nell'incipiente anniversario dei suoi 2200 anni offrono l'opportunità di un approccio all'importante lavoro fotografico che Di Ciol ci ha regalato.

Sono vere rivelazioni, non semplici documenti, questi scatti in bianco e nero con i qualii quarant’anni fa, il fotografo friulano Elio Ciol seppe intercettare – con poetica analoga a quella del neorealismo cinematografico – la radiazione di mistero e grandezza che ad Aquileia pietre, viali, colonne, iscrizioni, oggetti, architetture, sculture, mosaici ed affreschi
emanano da 2200 anni a questa parte. Proprio perché il fotografo artista s’accorse che quando guardi e tocchi certe materie impregnate di storia sono esse a guardarti e toccarti, in ciascuno di quegli scatti Ciol riesce a trasmetterci una rivelazione sul destino di Aquileia, sul fascino dell’archeologia e sulla missione della fotografia.

Le fotografie di Elio Ciol narrano che il destino di Aquileia è scritto nella pietra. Sta scritto nelle pietre grandi del Foro o del porto fluviale come in Basilica nelle pietre minuscole e policrome del mosaico paleocristiano più vasto al mondo; nella lapide fondativa della colonia romana, istituita nel 181 a.C., come nel solco dell’aratura dei buoi; nei colonnati e nelle statue di una metropoli connotata da un rango e da una vitalità tipici di una vera e propria altra Roma, rivolta all’Adriatico e al mondo nordafricano, ai Balcani ed all’Oriente; nella fioritura impressionante di una Chiesa culturalmente e teologicamente originalissima, tra le più missionarie di quelle seminate in età subapostolica; nelle tracce
lasciate da devastazioni e spoliazioni e migrazioni e rinascite lungo l’epoca tardoantica e altomedioevale, per culminare nella singolare istituzione dello stato patriarcale aquileiese tra il 1077 e il 1420. Tutto ciò che attraversò Aquileia e che da essa si irradiò, cultura, arti, fede, scambi di merci preziose, connessioni politiche e vicissitudini militari, segnò profondamente il cuore dell’Europa e l’identità di diversi popoli che oggi possono comprendersi anche perché conservano nel proprio patrimonio genetico qualche tratto di quella comune madre.

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ELIO CIOL nasce a Casarsa della Delizia (Pordenone) nel 1929.
Inizia giovanissimo a lavorare nel laboratorio del padre, acquisisce esperienza tecnica ed elabora un personale modo di esprimersi attraverso la fotografia, soprattutto riguardo al paesaggio. È sempre alla ricerca di nuove dimensioni espressive. Dal 1955 al 1960 è attivo nel circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Nel 1962 partecipa come fotografo di scena al film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e Padre David Maria Turoldo. L'anno dopo, 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla realizzazione della Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e il linguaggio delle immagini. Ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all'estero. Sue fotografie sono presenti in collezioni private e in istituzioni pubbliche, in Italia e all'estero. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti nella sua lunga attività.

Nel dicembre 2001 il New York Times gli ha dedicato uno spazio nella sezione Arts and Leisure. Collabora con importanti case editrici. Ha contribuito alla realizzazione di oltre duecento volumi. Da sessant'anni Elio Ciol scrive con la luce, tracciando un lungo e affascinante itinerario fotografico. È autore di numerosi libri fotografici. (08/11/2019-ITL/ITNET)

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