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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEKEEND ITALIA - ALLA RISCOPERTA ABBAZIA BENEDETTINA ALTO MEDIEVALE DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO GRAZIE A INIZIATIVA MANN E SUOR ORSOLA BENINCASA

(2020-02-20)

  Nuova luce splende sul sito di San Vincenzo al Volturno, antica abbazia benedettina (la prima edificazione risale al 703), che rappresenta uno straordinario tesoro storico-artistico della provincia di Isernia: gioiello dell’architettura e dell’arte altomedievale (di pregevole fattura gli affreschi ritrovati al suo interno), l’abbazia testimonia la ricchezza dei territori cosiddetti “di confine”, che conobbero una fiorente attività culturale negli intermundia temporali tra le conquiste longobarde e franche in Italia.

Con la conclusione dello scavo del 2019 condotta dall’Università Suor Orsola Benincasa, con il sostegno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed in collaborazione con la Soprintendenza ABAP ed il Polo Museale del Molise, è emersa l'esistenza di un vero e proprio quartiere produttivo, dove erano conservati forni per vetri, laterizi e metalli, andava ben oltre il perimetro del chiostro centrale, grazie alle tecnologie avanzate (in particolare le immagini scattate da drone equipaggiato con fotocamera a infrarossi e termica, fornito dall'IMAA-CNR di Tito-PZ), che  ha permesso di accertare l’estensione verso Sud del complesso archeologico.

In particolare, si è capito che, nel corso della ricostruzione avvenuta tra la fine del X secolo e la prima metà del successivo, davanti ed ai piedi alla Basilica Maggiore, fu costruito un quadriportico, con funzioni di diaframma fra l'esterno e l'interno dello spazio monastico (forse si tratta di quello che il Chronicon Vulturnense chiama “chiostro esterno”, attribuito all'azione degli abati Ilario e Giovanni V).

Il sito archeologico di San Vincenzo al Volturno conferma, così, la sua importanza come luogo unico in Europa per la conoscenza del patrimonio storico-artistico altomedioevale, soprattutto grazie ai risultati messi in evidenza dagli scavi estensivi condotti in loco.

“Il sostegno del MANN a questo importante scavo rientra nella piattaforma di collaborazione  con l'Università Suor Orsola Beninacasa e le soprintendenze della Campania e del Molise. Un percorso iniziato con la mostra sui Longobardi e rivolto alla creazione, al MANN, di una  sezione dedicata al Tardo antico che raccoglierà  testimonianze  dal V al IX secolo d.C.”, ha dichiarato il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini. (20/02/2020 - ITL/ITNET)

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