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ECONOMIA ITALIANA - COVID-19 / EUROPA - MIN. AMENDOLA: "RECOVERY PLAN:..OLTRE AD AIUTI DI STATO E UTILIZZO FONDI COESIONE, 'SOSTEGNO A IMPRESE' TRAMITE BEI E ASSICURAZIONE UE CONTRO DISOCCUPAZIONE"

(2020-03-31)

  Il 7 aprile l`EurogrUppo tornerà a riunirsi dopo lo strappo di giovedì scorso, ma di schiarite all`orizzonte non se ne vedono. Stavolta tuttavia l`Italia giocherà all`attacco perché «di tempo da perdere non ce n`è più», avverte il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola. «Ora bisogna negoziare: non ci alzeremo dal tavolo finché l`intesa non sarà raggiunta. Ne va del progetto europeo».  Lo afferma in una intervista odierna a La Repubblica della giornalista Giovanna Vitale

Quanto ai Coronabond "sono stramontati" chiede la giornalista.
«Io penso di no. C`è diversità di vedute, ma sono convinto che se anziché partire dagli strumenti, partiamo dagli obiettivi – da ciò di cui l`Unione ha assoluto bisogno per sopravvivere a questa crisi: comuni meccanismi per proteggere il lavoro, il reddito e le imprese – un accordo lo troveremo. E mi fa piacere che la von der Leyen abbia precisato che tutte le opzioni sono ancora sul tavolo».

Ed ancora..." Conte è stato duro, sollecitando scelte immediate. E non dimentichiamo che nell`arco di una sola settimana la Bce ha lanciato un poderoso programma di acquisto titoli e la Commissione ha sospeso il Patto di stabilità: misure mesi fa impensabili. Adesso c`è da fare l’ultimo passo con una politica fiscale coordinata dei 27. In cui potrebbero rientrare anche gli strumenti finanziati a debito, emessi a condizioni e obiettivi specifici».

Gentiloni ha detto che serve un piano di rinascita europeo. Non sarà troppo ambizioso viste le divisioni?

«Il “Recovery plan”, piano di rinascita, richiama il Piano Marshall o il Recovery act di Obama. L`orizzonte è unire i vari strumenti di politica economica in un unico indirizzo a partire dalla lotta al Covid 19. Oltre alle regole sugli aiuti di Stato e l`utilizzo dei fondi coesione, credo che le direttrici siano due: sostegno alle imprese tramite la Bei e un`assicurazione europea contro la disoccupazione. Saranno proposte sul tavolo dell`Eurogruppo. Così come sarà necessario riprendere il negoziato sul bilancio europeo 2021-27 su soluzioni nuove».

Lei parla di Bei, ma il Mes non avrebbe più potenza di fuoco?

«Il Mes come concepito nel 2012 non ha senso e forza per reggere ai bisogni della crisi odierna. Va cambiato e potenziato, altrimenti è inutilizzabile. Ma il fronte dei rigoristi ha detto no».....Noi non chiediamo forme di mutualizzazione del debito, né autorizzazione alla spesa, già concessa dalla Commissione. Piuttosto spingiamo per una condivisione dei rischi che toccano tutti i paesi. Dobbiamo ragionare su nuovi strumenti che tutelino le imprese esposte ai rischi di scalate dei paesi terzi, proteggano i più deboli e chi ha perso il lavoro. Non abbiamo molto tempo».

Il Fondo monetario prevede una caduta del Pil del 3% per ogni mese di stop dei servizi essenziali, qual è il progetto del governo italiano per non affondare?

«Da questa crisi si esce soltanto insieme, con un grande sforzo internazionale. Nessun Paese può salvarsi da solo. Il G7, il G20 e l`UE hanno già messo sul tavolo le prime iniziative, che mirano a mantenere la fiducia degli operatori economici. Pochi mesi fa discutevamo della fine del multilateralismo e c`era pure chi ci credeva davvero».... afferma il Ministro alle Politiche Europee  Enzo Amendola alla giornalista de La Repubblica. (31/03/2020- ITL/ITNET)

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