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LAVORO - COVID-19 /LAVORO AGILE - SINDACATO USB A MIN.DADONE (P.A.): "CORRESPONSIONE BUONI PASTO SU LAVORO AGILE, NO FERIE PREGRESSE"

(2020-04-02)

  Il sindacato di Base USB ha scritto al Ministro Fabiana Dadone circa  la  corresponsione buoni pasto in lavoro agile e utilizzo obbligatorio delle ferie  nell'ambito della trasformazione del lavoro agile, che da lavoro emergenziale sembra essere diventata modalita' ordinaria di lavoro attraverso la Direttiva 2/2020

"In realtà, come lei stessa ha dichiarato, afferma la lettera dell'USB,  la dirigenza in moltissimi uffici ha posto ostacoli all’applicazione del lavoro agile e molte amministrazioni non sono attrezzate per questa modalità; in questo contesto la soluzione è spesso quella di imporre ai lavoratori l’utilizzo delle ferie pregresse. Una scelta più che discutibile - afferma il sindacato,  perché insiste su un istituto che è destinato al recupero psico-fisico dei lavoratori e non può essere utilizzato per fronteggiare l’emergenza. E proprio perché stiamo attraversando un’emergenza riteniamo assolutamente improprio chiedere ai lavoratori di farvi fronte con mezzi propri come le ferie."

Pertanto - afferma USB - " le chiediamo di tornare indietro rispetto a questa scelta: USB in ogni caso si è già attivata per avviare iniziative legali a tutela di un diritto irrinunciabile dei lavoratori"

"Tornando al lavoro agile, - stigmatizza Cristiano Fiorentini, dell'Esecutivo Nazionale USB - se di modalità ordinaria si tratta, deve rimanere inalterato il trattamento economico complessivamente inteso, compresa l’erogazione del buono pasto. Ciò è ancor più vero visto che nel decreto Cura Italia è invece specificato che, nel caso i lavoratori siano messi in assenza/esenzione dal servizio “Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge e l'amministrazione non corrisponde l'indennità sostitutiva di mensa, ove prevista.” Questa precisazione evidenzia in maniera inequivocabile la differenza sostanziale tra esenzione dal servizio, per cui non è previsto il buono pasto e una modalità di lavoro a distanza che nella fase emergenziale è stata resa ordinaria e pertanto come tale va considerata.

A fronte di una situazione che presenta trattamenti molto diversificati nelle varie amministrazioni, con una dirigenza che ha compreso poco e male l’introduzione del lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro, e in considerazione del fatto che lo stato di emergenza molto probabilmente si protrarrà ancora per un lungo periodo, chiediamo un suo intervento affinché sia corrisposta l’erogazione del buono pasto a tutto il personale collocato temporaneamente in lavoro agile, in modo che nessun lavoratore subisca decurtazioni, seppur indirette, al proprio salario." conclude il sindacato di base.(02/04/2020-ITL/ITNET)

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