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ECONOMIA ITALIANA...E NON SOLO - AL VIA ANTEPRIMA XXVma EDIZIONE FESTIVAL ECONOMIA: DOBBIAMO IMPARARE A COSTRUIRE PIANI DI EMERGENZA. AMBIENTE E CRESCITA BINOMIO SEMPRE PIU' ATTUALE

(2020-05-29)

  Si è inaugurata oggi,  online, la XVesima edizione del Festival dell’Economia con una videoconferenza alla quale sono intervenuti Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, Paolo Collini, rettore dell’Università degli Studi di Trento, il direttore del Festival Tito Boeri, l’editore Giuseppe Laterza, Innocenzo Cipolletta, coordinatore del Comitato Editoriale del Festival e Gregorio De Felice di Head of Research e Chief Economist di Intesa Sanpaolo. Gli interventi sono stati moderati dalla giornalista Eva Giovannini.

Nel corso dell'estate si susseguiranno una serie di appuntamento in streaming centrati sul tema di quest’anno, crescita e ambiente, e soprattutto sugli avvenimenti che in poche settimane hanno cambiato il mondo e i cui enormi effetti hanno già iniziato a manifestarsi sull'economia globale. A settembre-ottobre, infine, qualora fosse possibile, avrà luogo l’edizione “fisica” del Festival, con la presenza a Trento degli ospiti previsti e lo svolgimento, come di consueto, di incontri pubblici, eventualmente riadattati alle necessità poste dal Covid-19.

Questo pomeriggio si è parlato fra le altre cose dei nuovi strumenti messi in campo dall'Unione europea per rispondere alla crisi economica creata dall’emergenza Coronavirus, ma anche, naturalmente, del legame che in molti hanno iniziato fin da subito a percepire fra la pandemia e la grande questione ambientale. “Siamo molto contenti - ha detto non a caso Giovannini in apertura - che questo Festival si inauguri all’indomani dell’annuncio di un intervento straordinario della UE  per favorire fra le altre cose la ‘transizione verde’. Speriamo che gli Stati colgano questa opportunità”.

Siamo in guerra, si è detto spesso nel corso di questa pandemia. Ma è’ davvero così? E come vede il futuro dalla sua prospettiva il rettore Collini? “In passato, quando c’era una guerra, i giovani erano chiamati in causa, fino al sacrificio estremo, quello della vita. Anche oggi però  chiediamo loro di fare dei sacrifici, di cambiare delle abitudini Finora hanno risposto con pacatezza, serietà, senso di responsabilità. La sensazione che abbiamo è di stare attraversando una crisi epocale. L’economia ne è fortemente colpita, pensiamo a settori come il turismo, o l’agricoltura. Ma si potranno anche creare delle opportunità. Tutti noi viviamo di percezioni, e le percezioni in una situazione come questa si evolvono continuamente. Quando abbiamo iniziato a preoccuparci, a gennaio-febbraio, in realtà tutto era già successo, il contagio si era già diffuso. Ciò contiene un insegnamento importante, su come percepiamo e interpretiamo gli eventi”.

E gli eventi “eccezionali” si susseguono forse più regolarmente di quanto noi non percepiamo., come ha ricordato Cipolletta. “Se guardiamo agli ultimi 20 anni ci imbattiamo in almeno 5 grandi crisi: l’11 settembre, la crisi finanziaria del 2008, le primavere arabe, la Brexit, oggi il Covid-19. Se è così dobbiamo imparare a costruire dei piani di emergenza in grado di scattare al momento opportuno. Le famiglie solitamente lo fanno, accumulando risparmi che poi torneranno utili nei momenti di crisi. Non lo fanno gli Stati, che sono portati ad indebitarsi consumando risorse future, e al tempo stesso magari a tagliare servizi essenziali, come quelli della sanità, perché considerati degli sprechi. Noi economisti dobbiamo imparare a ragionare in questi termini: dobbiamo attrezzarci per non essere messi ogni volta di fronte all’evento imprevisto o all’emergenza come se fosse la prima volta”.

“Il tema ambiente e crescita – ha ricordato De Felice – è oggi ancora più attuale alla luce della pandemia e dei suoi effetti. L’Europa ci ricorda che le strade per il rilancio vanno in due direzioni: la digitalizzazione ma anche la trasformazione dell’economia in un’economia ambientalmente sostenibile. Stiamo mettendo davvero al centro dell’agenda economica i temi ambientali? La mia impressione è che ancora questo tema venga visto come un vincolo, un paletto. E questo è un grandissimo errore. Andiamo incontro ad una enorme crescita della domanda di beni e servizi sostenibili. Dobbiamo essere capaci di soddisfarla. Questa può essere per noi una sorta di nuova rivoluzione industriale. Togliamoci dalla testa che le richieste dell’Europa siano solo condizionalità. Sono invece una occasione da cogliere”.

Laterza ha illustrato le caratteristiche che il Festival assume quest’anno. “Da 15 anni ci incontriamo in un luogo accogliente come Trento – ha detto – assieme alle decine di migliaia di persone che seguono questo evento. Il Festival è stato fin dall’inizio un grande successo, per la sua capacità di coniugare ricorre scientifico e accessibilità. Abbiamo deciso di continuare, nonostante questa emergenza, perché abbiamo sentito l’urgenza di farlo. Questo è un grande esperimento di democrazia , un esperimento che si prolungherà fino a settembre e che non ha molti precedenti.  Noi ci crediamo molto, anche alla luce delle scelte che la politica dovrà fare di qui in poi, perché le grandi scelte vanno dibattute in pubblico”.

“E’ bello ritrovarci anche se per ora solo virtualmente – ha riconosciuto a sua volta Boeri – anche se mi mancano i passaggi per le strade di Trento, con le persone che ci fermavano per discutere. Quindi guardo anche con una forte aspettativa a settembre. Ma non potevamo non iniziare ora. All’inizio della pandemia tutte le energie si sono concentrate nell’appiattimento della curva dei contagi. Adesso dobbiamo affrontare un’altra emergenza, quella economica, che provoca una drammatica perdita di posti di lavoro. C’è bisogno come non mai di idee e stimoli concreti. Oggi ne parleremo con il commissario europeo Gentiloni, poi avremo il ministro Gualtieri e molti altri. Mancherà purtroppo il contributo di Alberto Alesina, che a questo evento ha dato moltissimo. Rivedremo alcuni dei suoi interventi negli archivi del Festival che apriremo nei prossimi giorni, sperando che soprattutto molti giovani decidano di accedervi”.

Infine il presidente della Provincia autonoma Fugatti, che nel dare il benvenuto a tutti coloro che animeranno il Festival trentino nei prossimi mesi, ha sottolineato come “sia un motivo di orgoglio per la nostra terra ospitare ancora una volta questo evento. L’anno scorso avevamo parlato di globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza. A ben guardare c’è una sorta di continuità con ciò di cui ci occupiamo quest’anno, anche alla luce della grande popolarità che il tema ambientale ha conosciuto nel frattempo grazie a GretaThunberg e ai movimenti giovanili.  Nell’ultima edizione avevamo analizzato questi temi anche alla luce del loro impatto sui territori, dei loro effetti sulla dimensione locale. Il Coronavirus è nato in un luogo geografico ben preciso, dalla forte caratterizzazione simbolica: la Cina, che oggi è leader mondiale della globalizzazione, ma in un mercato, una estensione quindi del mondo rurale. Anche questo deve farci riflettere. Avremo con noi quest’anno molti ospiti illustri per tornare a ragionare su questi temi, fra gli altri di nuovo l’ex-ministro Tremonti. Il confronto ospitato a Trento sarà senza dubbio molto stimolante e molto utile. Il Trentino darà di nuovo il suo contributo alla sua dimensione nazionale e internazionale”.(29/05/2020-ITL/ITNET)

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