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IMPRENDITORIA FEMMINILE - XII EDIZ. GIRO DONNE CHE FANNO IMPRESA - COMITATI IMPRENDITORIA FEMMINILE CCIAA ITALIANE A CONFRONTO CON LE SFIDE DEL FUTURO DI UN 1.300.000 IMPRESE IN ROSA

(2020-12-16)

  Si è svolta oggi 16 dicembre in streaming la tappa conclusiva del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa 2020”, il road show virtuale - giunto alla XII edizione - organizzato da Unioncamere insieme alle Camere di commercio e ai Comitati per l'imprenditoria femminile. Articolata in 10 tappe, la XII edizione del roadshow ha gli obiettivi di informare le imprenditrici e offrire strumenti formativi a chi aspira a diventarlo, dare visibilità alle dinamiche che riguardano l'occupazione femminile e creare consenso sul tema delle pari opportunità.

L’evento reca il titolo “L’Italia che vogliamo è più donna” ed è stato organizzato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi in collaborazione con Unioncamere e con il locale Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile (CIF). Nella seduta di oggi 16 dicembre 2020 il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile costituito presso la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha confermato alla Presidenza per il prossimo triennio la dott.ssa Marzia Maiorano.

Da Agenda 2030 ai progetti per un futuro sostenibile, dalle nuove forme del lavoro e dell’occupazione all’innovazione per le città e le comunità; questi alcuni dei temi che sono stati affrontati nel corso della mattinata di oggi, con gli interventi del Presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi Carlo Sangalli e della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Le conclusioni sono state affidate al Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella.

Ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Le imprese guidate da donne sono molto spesso più socialmente responsabili, più attente alla sostenibilità ambientale e hanno grandi margini di crescita. E questo è certamente un importante motore su cui puntare per uno sviluppo equilibrato e innovativo dei nostri territori, come ci indica anche l’Unione Europea con il Recovery Fund. Il periodo che stiamo vivendo richiede quindi che siano messe in campo tutte le migliori intelligenze. Non possiamo lasciare che una parte così rilevante e qualificante di energie continui a rimanere inespressa, dobbiamo invece impegnarci perché questo potenziale sia posto al centro della ripartenza del Paese”.

Ha dichiarato la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti: “L’Italia ha bisogno oggi delle donne, del loro protagonismo, che è già presente ma non sufficientemente riconosciuto. Le donne nelle imprese sono capaci di responsabilità sociale, di attenzione a temi importanti, come l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Dobbiamo mettere in campo politiche più incisive nell’ambito dell’imprenditoria femminile, che è uno dei temi strategici per il piano della ripartenza. E’ vero che le imprese femminili hanno risentito maggiormente della crisi, perché sono imprese spesso più legate alle realtà territoriali, ma proprio per questo potranno diventare laboratori di sviluppo e di una nuova organizzazione delle comunità”.

“L'imprenditoria femminile è uno dei temi di fronte al nostro Paese. Sono ancora troppo poche le donne che fanno impresa. Ed è una perdita per la nostra economia e per la nostra società: quantitativa e qualitativa. Abbiamo cominciato in legge di bilancio con un nuovo  fondo. E continueremo con NextGenerationEU. Iniziative come il “Giro d'Italia delle donne che fanno impresa” organizzato da UnionCamere vanno nella giusta direzione. Perché aiutano il cambiamento” - ha dichiarato Gian Piero Manzella, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico.

Ha commentato Marzia Maiorano, Presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile costituito dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi:
“Il supporto e l’attenzione allo sviluppo dell’imprenditoria femminile è un’iniezione di fiducia molto importante, un messaggio chiaro che l’inclusione è un valore etico ed economico. Sono certa che le imprenditrici sono pronte a fare la loro parte in uno scenario economico difficile certo, ma non impossibile da far evolvere verso un futuro migliore”.

Il Panorama imprese femminili in Italia.
I dati relativi al terzo trimestre di quest’anno indicano in 1,3 milioni le imprese femminili nel nostro Paese, pari al 22% del totale.
Quasi 890 mila operano nel settore dei servizi (66,5% del totale femminili), oltre 151 mila in quello dell’industria (11,3%) e circa 208 mila nel settore primario (15,6%). Il 96,8% sono micro imprese con meno di 10 addetti (circa 1 milione e 293mila), 39 mila sono piccole imprese con 10-49 addetti (il 2,9%), mentre le medio-grandi imprese sono poco più di 3mila, pari allo 0,3% del totale delle imprese femminili.
Al Centro-Nord si trovano circa i due terzi dell’universo femminile dell’impresa (849 mila imprese, pari al 63,6%). Circa 487 mila (il 36,4%) hanno sede invece nel Mezzogiorno. Poco più del 10% delle imprese femminili sono guidate da donne di meno di 35 anni di età (150 mila, l’11,3%), e quasi altrettante da donne straniere (oltre 151 mila).

Dopo anni in cui in ogni trimestre le imprese femminili segnavano crescite superiori alle imprese maschili, tra aprile e settembre questa maggiore velocità si è praticamente annullata, soprattutto per effetto di una caduta più marcata della nascita di nuove imprese nel secondo trimestre (-42,3% per le femminili contro il -35,2% delle maschili), che si è protratta anche nei tre mesi successivi (-4,8% contro +0,8% del terzo trimestre).

L’imprenditoria femminile a Milano Monza Brianza Lodi, quadrilatero dell'imprenditoria italiana
Secondo i dati del Registro Imprese elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi le imprese femminili nei territori di Milano, Monza e Lodi sono complessivamente pari a 69.211 unità, che corrispondono al 18,1% del totale delle imprese attive (382.919). Si tratta di un dato leggermente inferiore alla quota italiana (22% del totale). In particolare l’imprenditoria femminile conta su 54.561 imprese a Milano (17,9% del totale), su 11.838 imprese a Monza (18,5%) e su 2.812 imprese a Lodi (19,5%).

Con riferimento ai settori economici, il 25% delle imprese in rosa è afferente al commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 13% ad attività di servizi, il 10% ad attività immobiliari e il 9% alle attività professionali, scientifiche e tecniche.

La reazione delle imprese femminili alla crisi.

Una indagine condotta da Unioncamere nel mese di ottobre su un campione di 2.000 imprese manifatturiere e dei servizi mostra chiaramente che anche la risposta alla crisi, da parte delle imprenditrici, è stata in qualche maniera diversa da quella dei colleghi uomini. Se il calo della domanda è l’elemento critico più segnalato in entrambi i casi, le donne d’impresa mostrano di avere maggiori problemi di liquidità (lo dichiarano il 38% delle imprenditrici a fronte del 33% degli imprenditori) e di approvvigionamento delle forniture (30% contro 23%).
Le imprenditrici lamentano poi maggiori difficoltà legate al calo dell’occupazione (23% contro 17%), più vincoli nell’accesso al credito (18% contro 15%) e problematiche di carattere tecnologico (16% a fronte del 12%). Il non semplice rapporto con il credito e i problemi di liquidità generati dall’emergenza sanitaria si riflettono sul maggior utilizzo, da parte delle imprenditrici, di tutte le misure di sostegno messe a disposizione in questi mesi. (16/12/2020-ITL/ITNET)

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