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FISCO E TRIBUTI - RIFORMA FISCO - PRES. CNEL TREU: "RIFORMA URGENTE. RECUPERARE EQUITA' E PROGRESSIVITA' "

(2021-03-01)

  “Serve una minore pressione fiscale su imprese e lavoratori e l’adozione, previo confronto con le parti sociali, di un sistema per ridisegnare un prelievo che, sulla nuova e più ampia base imponibile, recuperi l’allontanamento realizzato negli anni rispetto ai principi costituzionali di equità e progressività”.

Lo ha affermato il Presidente del CNEL Tiziano Treu oggi in audizione davanti alle Commissioni congiunte Finanze di Camera e Senato nell'ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario.

“La riforma del fisco, resasi necessaria a causa della frammentarietà di un sistema di fatto iniquo, diviene più che mai urgente per via del ruolo svolto dal fisco rispetto alla pandemia in corso, come ricordato nel discorso di insediamento del presidente Draghi. Nell’attuale contesto non dobbiamo dimenticare che l’allentamento del vincolo di bilancio, consentito dalla crisi Covid, ha già prodotto un debito che genererà, in una sorta di circolo vizioso, la necessità di farsi carico del finanziamento di una spesa pubblica accresciuta dai maggiori oneri per interessi e dai maggiori bisogni per il welfare. Per questo il Cnel ha, in più sedi, espresso disappunto per la procrastinazione al 2022 della riforma. È con questo spirito che nel novembre 2020 abbiamo costituito un gruppo di lavoro presieduto dal professor Franco Gallo che si avvale di accademici e magistrati esperti in materia e procede, nel prospettare soluzioni alternative all’attuale sistema dei prelievi fiscali”, ha aggiunto Treu.

“Alcune delle idee elaborate dai sottogruppi hanno già trovato collocazione normativa o la stanno trovando in questi giorni. Ciò dimostra la validità delle analisi svolte e l'esistenza di un concorde orientamento con il Governo su molti aspetti. Del resto, l'obiettivo principale dei lavori è quello di contribuire al miglioramento dei decreti legislativi e se, del caso, all'ampliamento delle deleghe. Dalle prime analisi emerge una logica comune: rendere socialmente accettabile ed economicamente più produttivo il sistema fiscale; ridare fiducia nell'operato dell’Amministrazione finanziaria; favorire la ripresa produttiva e l'interscambio; eliminare tentazioni elusive; portare chiarezza e semplicità nell'applicazione delle norme; rianimare il settore edilizio e favorire la circolazione delle abitazioni; diminuire gli oneri di dichiarazione in capo ai contribuenti”, ha continuato Treu.

Tra gli obiettivi della riforma fiscale, il CNEL “sottolinea la crescente esigenza di attenuare la pressione fiscale complessiva, con particolare attenzione al fattore lavoro e alla famiglia; condivide lo sforzo di ricerca di neutralità rispetto alle differenti tipologie di investimento e di omogeneizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie; apprezza l'impegno governativo nel trovare soluzioni valide al difficile problema della semplificazione e del miglioramento dei rapporti tra Fisco e contribuenti, pur rilevando che in queste due aree la strada da percorrere è ancora molto lunga e irta di difficoltà”.

“Purtroppo il problema della riorganizzazione dell'Amministrazione finanziaria è ancora nella fase iniziale. Serve un forte e diffuso impegno in questa direzione richiamando l'attenzione sulla grande attualità di quanto nel 1957 ebbe ad affermare l'allora Ministro delle Finanze Ezio Vanoni il quale esplicitamente disse che sino a quando la disastrata Amministrazione Finanziaria non fosse stata posta nelle condizioni di operare, nessuna riforma avrebbe potuto avere esito positivo”, si legge nel testo depositato dal CNEL in Parlamento.  (01/03/2021-ITL/ITNET)

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