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IMMIGRAZIONE - CITTADINANZA - PICCININI(PATRONATO INCA CGIL):""DIFFICILE SUPPORTARE IMMIGRATI DOPO 18 GIUGNO SENZA DIALOGO CON MININTERNO"

Quanto è cambiata la platea dei cittadini immigrati e degli immigrati in generale, al di là del drammatico fenomeno dei flussi migratori provenienti dalle aree di crisi politica e da situazioni di guerra, rispetto al recente passato in un periodo storico, qual è quello attuale, in cui la crisi economico-occupazionale  ha inciso profondamente sia sugli autoctoni che sulla popolazione immigrata e le procedure amministrative che riguardano la popolazione immigrata sono in costante evoluzione. Come le procedure per la richiesta della cittadinanza, che imporra’ agli immigrati di avvalersi direttamente delle procedure informatiche, senza peraltro potersi rivolgere ai servizi di Patronato,  fino a ieri non coinvolti dal Ministero dell’Interno, come per altre pratiche. 
Una situazione dche metterà in difficoltà non pochi immigrati e sulla quale è intervenuta nei giorni scorsi anche la Presidente dell’INCA CGIL, Morena Piccinini, nel corso della Giornata per il 70.mo anniversario di Fondazione del Patronato della CGIL.
Sulla questione Italialavorotv/Italiannetwork ha interpellato il coordinatore dell’Area Immigrazione del Patronato INCA CGIL, Claudio Piccinini, che ha approfondito  lo statu quo in materia.

Tuttavia, rispetto all’intervista che segue, è doveroso premettere che in queste ore sembra essersi aperta una finestra di dialogo tra i Patronati del CEPA ed il Ministero dell’Interno. Un primo spiraglio, in un incontro interlocutorio, che ha permesso, pero’, ai Patronati di evidenziare gli effetti che potrebbero derivare da una limitata capacità di relazione di migliaia di immigrati nei confronti di procedure che spesso si rivelano complesse anche per gli addetti ai lavori. Un aspetto che emerge con chiarezza dall’intervista che segue al Coordinatore dell’Area Immigrazione dell’INCA CGIL., Claudio Piccini.

Per  quanto riguarda le richieste delle procedure di cittadinanza stanno cambiando. Qual è la situazione ?

“Come INCA  e con le altre strutture sindacali ci siano sempre impegnati nel supportare questo momento particolare sul piano dell’integrazione per la vita  dei lavoratori stranieri che trovano, attraverso la richiesta della cittadinanza,  la possibilità di far parte della società civile e di poterla rappresentarla a pieno. Quindi, si tratta dei compimento di un percorso di integrazione molto delicato. Per questo abbiamo sempre scelto di supportarlo con la nostra rete di assistenza, tant'è che nel tempo le domande che abbiamo inviato, o meglio istruito dopo un percorso di informazione e  di istruzione delle pratiche in modo dettagliato e di qualità, facendole poi inviare dagli immigrati alle prefetture,  sono la maggioranza delle istanze presentate. 
Abbiamo avuto  un’attenzione particolare nel fare in modo che la pubblica amministrazione fosse supportata al meglio attraverso domande complete e soprattutto con requisiti precisi per poter ottenere la concessione della cittadinanza.
Dal 18 giugno prossimo, pero', quando l'unica modalità prevista per le domande di cittadinanza sarà solo telematica, noi cominceremo ad avere seri problemi per poter supportare questo processo che ricadrà a pieno sul personale delle Prefetture che dovranno dare le informazioni, dovranno consigliare sui requisiti per istruire la pratica ecc... Quindi ci sarà un aggravio per queste aree che già sono gravate per il carico pregresso delle domande che giacciono, per esempio, sia nel caricamento per l'inoltro del processo informatico sia in coda al processo informatico quando ricevono i decreti sulla cittadinanza che devono modificare agli stranieri perchè vadano a giurare in Comune.
Ebbene, questo processo, che è già delicato di per sè, nel momento in cui viene caricato delle funzioni che in questo momento noi carichiamo potrebbe creare un ulteriore problema alla macchina dell'Amministrazione. Quindi ci chiediamo “ma perché quando noi svolgiamo un servizio, fra l’altro, sotto un cappello normativo che tutela la pubblica amministrazione. Parliamo delle legge 152 di riforma dei Patronati, che ci affida un ruolo di tutela e assistenza anche per gli immigrati, oltre che per l’emigrazione, garantisce la qualità ed una vigilanza da parte del Ministero del Lavoro, perché la stessa Pubblica Amministrazione si toglie questa possibilità di migliorare il processo amministrativo e e mettere a rischio l’efficienza di un processo che in un sistema, siapur innovativo, che invece andrebbe sostenuto. Quindi, questa è la prima parte, che riguarda il ruolo del Patronato. Poi ci sono altre questioni, che riguardano la gratuità, il fatto che siamo presenti sul territorio, ecc…(22/05/2015-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2015-05-22 00:05)

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