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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PREVIDENZA FRA SERVIZI E TUTELE - PICCININI (INCA /CEPA):"LA PREVIDENZA DI DOMANI SI COSTRUISCE OGGI: DIALOGO E SINERGIE. ATTENDIAMO DA MESI..."

  Gran parte della politica italiana pensa che quel che si doveva fare in termini di sicurezza sociale è stato gia' fatto...nel corso di un'intervista con Italialavorotv/Italiannetwork, che prelude alla imminente Giornata Nazionale della Previdenza,  la presidente del Patronato INCA CGIL, Morena Piccinini, coordinatrice pro tempore del CEPA, il coordinamento dei maggiori patronati Italiani - ACLI, INAS CISL, INCA CGIL e ITAL UIL approfondisce lo statu quo del rapporto fra Patronati e Ministero del Lavoro e non solo, a cominciare dall'attuazione dei decreti sulla riforma dei Patronati, del 2015.

"Ormai da novembre 2015 non c'è stata alcuna ulteriore precisazione interpretativa e applicativa dei decreti" precisa la Presidente dell'INCA CGIL. “Da parte nostra, come Patronati del CEPA - lavoriamo molto bene insieme da tanti mesi - stiamo approfondendo l'interpretazione di questi decreti, e dallo scorso febbraio abbiamo inviato al Ministero del lavoro una  richiesta di chiarimento su alcuni punti, a nostro parere, molto importanti, per dare, poi, applicazione ai decreti. Non avendo, però, avuto alcuna risposta fino ad ora, abbiamo predisposto un'ipotesi di possibile convenzione per verificare se potrà essere questa interpretazione pertinente, e quindi accolta, rispetto alla indicazione della legislazione in atto"

"Ebbene, commenta l'esponente dei Patronati del CEPA, è proprio questo il paradosso: in un momento di così profondo cambiamento nel quale sarebbe importante avere una continuità di rapporti, per svolgere ognuno di noi al meglio le proprie funzioni, in realtà non abbiamo convocazioni da tanto tempo."

Poi aggiunge "Ho visto che ci sono patronati che parlano di rapporti fluidi con il ministero. io non mi sento di dare questa definizione. Voglio usare altri aggettivi ! Ma certamente il fatto che da maggio 2015 non ci sia stata nessuna occasione di incontro sui cambiamenti in atto con la Direzione generale del Ministero del lavoro deputata alle questioni dei patronati, ovviamente a noi qualche problema lo pone".

"Grandi sacrifici, come INCA, ma ho visto anche gli altri patronati, per mantenere la stessa dimensione  della tutela Eppure,  paradossalmente,  ancora una volta sono state ridotte le risorse e Contemporaneamente ci sono stati attribuiti nuovi incarichi. Da ultimo, quanto riguarda le procedure delle dimissioni on line !
La legge dice esplicitamente che le persone si possono rivolgere ai patronati e ci fa piacere se si rivolgono a noi perché significa che si mettono in mani sicure dal punto di vista della professionalità che noi sappiamo di avere, però contemporaneamente il ministero ha fatto un'operazione per la quale scarica sul cittadino gli oneri e dice al patronato mettiti a disposizione, senza alcuna compensazione.  Da un lato c'è il taglio di risorse, dall'altro lato nuove responsabilità. Questo è il segno di questi tempi !

Noi stiamo reggendo con tanta fatica ma stiamo facendo dell'esercizio della tutela  l'affermazione della civiltà di questo paese.  Non ci arrendiamo. E non ci arrendiamo al tentativo di mercatizzare la tutela;  di ridurre, attraverso l'indebolimento dei patronati, anche le condizioni di difesa dei diritti delle persone che lavorano, che sono in pensione,  che chiedono prestazioni sociali. ...

Patronati alla Giornata Naz. della Previdenza...
E' particolarmente importante dal punto di vista politico, culturale, sociale ed anche economico riaffermare il cosiddetto principio a ripartizione, solidaristico, che ci deve essere all'interno di qualsiasi sistema previdenziale. Deve essere consapevolezza delle generazioni più anziane che le pensioni che stanno riscuotendo sono pagate da giovani, spesso precari, o da immigrati, che lavorano, pagano i contributi, le tasse, stanno pagando di più di quello che loro ricevono ora, ma che avranno diritto al pagamento della loro pensione quando matureranno i requisiti, e noi rivendichiamo che abbiano questo diritto a maturare i requisiti. Però ci deve essere consapevolezza e certezza, in questo senso, anche per le giovani generazioni che i contributi che stanno pagando servono non solo a pagare le vecchie pensioni, ma anche a costruire le vere e certe aspettative per il loro futuro.

Quello che è successo in questi anni ha profondamente incrinato questo legame, dal punto di vista politico, sociale, e culturale, troppo spesso il giovani si stanno chiedendo a che serve la contribuzione che sto versando ? Serve solo per pagare altre pensioni o serve anche per me stesso ?  E non aiuta l'atteggiamento,  come è stato rappresentato anche dai media, di chi dice stai attento perché avrai la pensione a 75 anni e non sarà più attualizzata all'oggi in 700 euro. Bisogna costruire degli strumenti per evitare che ciò accada ! E gli strumenti sono la certezza sul lavoro, una equità e certezza  retributiva, una contribuzione che non venga intaccata ad ogni minuto da fattori esterni. La certezza dell'oggi per costruire anche le certezze del futuro...(vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=38853 ((12/05/2016-ITL/ITNET)   

(Data di inserimento online 2016-05-12 00:05)

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