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SPECIALE: PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - BILANCIO INCA 2017 - VIDEO ON LINE: PRESENTATI DA CLAUDIO DI BERARDINO (COLLEGIO DI PRESIDENZA INCA) I PUNTI CARATTERIZZANTI EDIZIONE 2017

  Un'edizione 2017 del Bilancio Sociale INCA CGIL "che guarda al futuro" così Claudio di Berardino, esponente del Collegio di Presidenza del Patronato INCA CGIL, ha definito l'edizione 2017 del lavoro di sintesi dell'attività del Patronato della CGIL presentato alle istituzioni italiane, al mondo del lavoro ed alla società civile.

Un patrimonio di esperienze che nasce per iniziativa della CGIL nel 1945, un ente privato che opera nei servizi di pubblica utilita'  nell'ambito del lavoro, salute, cittadinanza, assistenza sociale ed economica, previdenza pubblica, immigrazione, assistenza nei luoghi di lavoro, nei confronti dei lavoratori attivi e dei pensionati perassicurare assieme al sindacato tutela collettiva e tutela individuale salvaguardando al meglio i diritti delle persone. L'equita' , la solidarietà, la sicurezza sociale, la partecipazione attiva ne sono i valori fondanti.

L’Inca negli anni si è affermato come il primo Patronato in Italia per volume di attività e per capacità di intercettare il maggior numero di utenti, con oltre tre milioni di pratiche aperte ogni anno e un numero di contatti di circa 5 milioni di persone.

In Italia si avvale di 1.831 in Italia (dipendenti delle strutture Cgil comandati all’Inca), 146 nel mondo (dipendenti delle Associazioni convenzionale con l'INCA); 295 medici, 325 legali..

Un punto essenziale, da rimarcare, è che per le prestazioni in convenzione, l’attività di patrocinio resta inalterata sotto il profilo della universalità, ma deroga rispetto al principio della gratuità. Trattandosi di prestazioni tabellate, lo schema di convenzione deve contenere gli stessi vincoli che la legge impone per lo svolgimento delle attività istituzionali del Patronato in tema di personale, orario di lavoro e mandato.

Oltre al tema del convenzionamento delle attività a punteggio telematico, il decreto si occupa anche di quella parte della normativa che prevede la possibilità per i Patronati di svolgere attività in materia di mercato del lavoro.

Gli ambiti sono molteplici e vanno dalla raccolta dei curricula alla costituzione della banca dati, dalla promozione e gestione dell’incontro tra domanda e offerta all’orientamento e alla formazione professionale. Nel decreto è espressamente previsto che l’espletamento di queste attività deve avvenire all’interno dei locali del Patronato, per un numero di ore settimanali non inferiore a 6 e al di fuori dell’orario di lavoro, previsto in base alla tipologia della sede (provinciale o zonale).

Nessuna indicazione viene fornita per quanto riguarda il finanziamento di questa attività: a chi fa capo (imprese, singoli cittadini), che tipo di corrispettivo (rimborso spese, contributo, tariffa), con quali criteri si determina l’importo.

La scelta dell'INCA : Partendo dal principio intangibile della universalità delle prestazioni, le scelte operate dall’Inca si collocano all’interno di un disegno che mira a preservare i tratti distintivi della “mission” del Patronato. È in questa logica che va letta le decisione assunta in merito al decreto sul contributo a carico dell’utente in alternativa al punteggio telematico (0,25) per le prestazioni non finanziate. Al riguardo, delle 41 prestazioni tabellate, l’Inca ne ha inserite solo 8 in convenzione stabilendo per ciascuna di esse un importo massimo di  (VEDI http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=47513 .(10/07/2017-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2017-07-10 00:07)

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