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IMMIGRAZIONE INTEGRAZIONE E POLITICHE DI RIENTRO: FORLANI(DG.MIN.LAVORO):"NON DRAMMATIZZIAMO"- LOY(SEGR.CONF UIL) A ITALIALAVOROTV:"FENOMENO COMPLESSO MA STRAORDINARIIO STRUMENTO DI RELAZIONE CON I PAESI CHE SI AFFACCIANO A DEMOCRAZIA"

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  "Far incontrare la buona immigrazione con la realtà sociale, occupazionale e le politiche che il nostro Paese deve mettere in campo" Lo afferma Guglielmo Loy, Segretario Generale della UIL intervistato da Italialavorotv/Italiannetwork a margine del l workshop “Democrazia tra immigrazione, cooperazione e sviluppo: scenari presenti e futuri per l’Africa e l’Europa”, promosso dalla UIL, oggi, a Roma  (vedi:  http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=28450  ).

Per il sindacalista della UIL l'immigrazione è uno straordinario veicolo per le relazioni con i Paesi che si stanno affacciando alla democrazia nel Mediterraneo.

  Per un Paese che ha conosciuto bene le dinamiche dei flussi migratori,e da cui riceviamo una "grande lezione", vi è una ricca letteratura  in proposito sul come sono stati trattati i nostri connazionali all'estero nel primo novecento ma anche successivamente, è dunque importante capire la realtà nella quale si inserisce l'immigrazione sia in Italia che nel resto del mondo ed accompagnarla e governarla con regole semplici e trasparenti in modo tale che i diritti e doveri siano veicolo di integrazione...."

Quanto all'impegno del sindacato "deve essere molto realista. Capire che l'immigrazione è un fenomeno molto complesso, in cui c'è il rischio del rigetto da parte della comunità italiana. Per questo noi facciamo operazioni di carattere culturale e dal punto di vista strettamente sindacale una regola da rispettare assolutamente "parità di trattamento". Il lavoratore deve essere retribuito e deve avere gli stessi diritti del lavoratore italiano. Non esiste un doppio mercato del lavoro" conclude il segretario confederale della UIL. " Esiste la lotta al lavoro sommerso ed al lavoro nero che riguarda tutti, anche i cittadini ed i lavoratori immigrati."

D'altra parte,  “Le politiche migratorie di un Paese sono l’altra faccia della medaglia delle iniziative di politica estera e di sviluppo”, ha affermato il Segretario Confederale della Uil, Anna Rea.    “Il caso più emblematico è sicuramente quello del Mediterraneo, in cui emerge la mancanza di una politica comune europea. Ma, ancora di più, i recenti episodi che hanno riguardato l’Africa settentrionale hanno dimostrato come ormai l’immigrazione presenti caratteristiche specifiche che sta a noi comprendere ed inserire in una politica complessiva e condivisa”.

“Si calcola che, dall’inizio del 2011, siano arrivati sulle coste italiane più di 52 mila persone provenienti dal Nord Africa, di cui oltre 30 mila migranti economici (tunisini), per buona parte in possesso di un permesso di protezione temporanea. Altre 22 mila persone, invece, sono arrivate dalla Libia, in qualità di profughi e potenziali richiedenti asilo. Un bacino lavorativo di cui l’Italia ha bisogno, in continua contraddizione con le politiche restrittive più volte annunciate ed in parte realizzate” secondo i dati ricordati dal Coordinatore Nazionale UIL Politiche Migratorie, Giuseppe Casucci, che ha sottolineato come dal  vertice del Consiglio Europeo, tenutosi il 23 e 24 giugno scorsi a Bruxelles, venga esplicitata la necessità di avviare un “dialogo per le migrazioni, la mobilità e la sicurezza”, da costruire e sviluppare con i Paesi del Mediterraneo meridionale.  In questa direzione il ruolo dei sindacati diventa fondamentale, come ha suggerito il Presidente di Progetto Sud, Bruno Bruni: “La Uil è da tempo impegnata in attività di sostegno nei Paesi dell’Africa Settentrionale, attraverso una serie di iniziative che hanno semplicemente anticipato la realtà con cui siamo chiamati a fare i conti.
Dunque, nessuna drammatizzazione ma interventi concreti, per il Direttore Generale dell'Immigrazione del Ministero del lavoro Natale Forlani  (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=28519 ).  "La logica che deve guidarci deve fondarsi su una programmazione a medio termine che ci aiuti a realizzare nel Mediterraneo una politica finalmente condivisa”.(06/07/2011-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2011-07-06 00:07)

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