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CULTURA ITALIANA NEL MONDO- FRANCIA - L'WEST DI FRANCESCO JODICE RACCONTA LA CRISI DEL MODELLO LIBERISTA ALLA GALERIE LE CHATEAU D'EAU DI TOLOSA

(2023-02-01)

L'WEST di Francesco Jodice a Tolosa , dal 1 febbraio al 2 aprile al Polo fotografico di Tolosa, punta l'obiettivo sugli Stati Uniti, in particolare su Los Angeles e la California in un progetto realizzato dal Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo in collaborazione con Galerie le Château d’Eau (Toulouse) e finanziato dall'Italian Council nel 2011.

WEST è l’ultimo progetto di ricerca di Francesco Jodice, rientrato dagli USA nel 2022 per raccontare il sorgere e il declino del secolo americano, indagando le origini della crisi attuale del modello liberista e più in generale dell’Occidente in un arco di tempo compreso tra l’inizio della Gold Rush (1848) e il fallimento della Lehman Brothers (2008).

La mostra, a cura di Matteo Balduzzi e Francesco Zanot, è parte del Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021) dal Museo di Fotografia Contemporanea in collaborazione con Galerie le Château d’Eau di Tolosa ed è accompagnata dal libro AFTER THE WEST pubblicato da Lamaindonne in doppia edizione francese e inglese.

WEST, di Francesco Jodice, è stato selezionato tra i vincitori della decima edizione dell’Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto è presentato dal Museo di Fotografia Contemporanea insieme a Galerie le Château d’Eau – Pôle photographique Toulouse, in collaborazione con Arc en rêve centre d’architecture di Bordeaux.

Avviato nel 2014, WEST si compone di tre lunghi viaggi attraverso alcuni degli stati dove ebbe luogo la corsa all’oro: California, Nevada, Utah, Wyoming, Arizona, Colorado, New Mexico, Nebraska, Texas, con l’inclusione delle aree contigue messicane.
Il fulcro dell’intero lavoro si ritrova nel crocevia tra la peculiare geologia di quest’area (una delle più antiche strutture geologiche del pianeta) e i ruderi archeologici (miniere, ghost town, utopie, complessi e infrastrutture abbandonate) di quella stagione animata da una irrefrenabile ricerca di ricchezze immediate.

Le fotografie di Jodice sono intervallate da una serie di immagini d’archivio, “minerali e detriti culturali” relativi alla storia economica, geologica, politica e culturale del secolo americano, catalogati come manufatti di un’epoca che sembra giungere al suo compimento, archeologia del presente che è già passato.

Nel suo percorso Francesco Jodice è arrivato a Sutter’s Mill, 45 miglia a nord est di Sacramento in California, dove venne ritrovata la prima pepita d’oro che battezzò l’inizio della Gold Rush e lo ha terminato a Madrid, una ghost town situata 30 miglia a sud ovest di Santa Fe in New Mexico, arrivando a un totale di circa 35 tappe tra California, Nevada, Arizona, New Mexico, Utah, Wyoming e Colorado.

Il viaggio accompagnato da una “performance per immagini” a cura dell’artista, ha permesso  un inedito dialogo con il pubblico attraverso il proprio profilo Instagram. Giorno dopo giorno, Jodice ha pubblicato, commentandole, immagini relative alle geografie, i luoghi, i testi, gli incontri, le interviste, i reperti ed infine le opere del progetto e del viaggio.
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Francesco Jodice (Napoli, 1967) Vive a Milano.

La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile.

Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

È tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder. Ha partecipato a grandi mostre collettive come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la seconda Biennale di Yinchuan, e ha esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid).

Tra i suoi progetti principali si citano l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings, WEST e Rivoluzioni – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente.

Il 31 ottobre, a conclusione dell’ultimo viaggio dell’autore nell’Ovest, si è svolto presso l’arc en rêve centre d’architecture di Bordeaux un seminario di studi curato da Francesco Zanot. In quell' occasione, le immagini realizzate da Francesco Jodice e i materiali raccolti durante la sua ricerca sono stati condivisi con un gruppo di esperti internazionali al fine di discuterne i contenuti, i significati, le letture e le interpretazioni sotto diversi punti di vista: storico, geografico, filosofico, politico, ecologico.

Ne hanno discusso con l’artista, Francesco Zanot (curatore), Matteo Balduzzi (curatore Mufoco), Fabrizio Gallanti (direttore di arc en reve), Martha Sandweiss (professore emerito, Università di Princeton), Simon Njami (curatore e ricercatore) e il collettivo Postcommodity.

Progetto realizzato grazie al sostegno della DGCC del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council 2021, promosso dal Museo di Fotografia Contemporanea, in collaborazione con Galerie le Château d’Eau – Pôle photographique a Tolosa. (01/02/2023-ITL/ITNET).

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