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ITALIANI ALL'ESTERO - DALLA SVIZZERA NARDI(UIM/CGIE):"LA CASA IN ITALIA ? DA FELICIT? AD ANGOSCIA !" DALLA TASSAZIONE IN ITALIA ALLA PERDITA DI PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI E PREVIDENZIALI LOCALI

(2013-04-18)

  "Si proprio cos?! La casa in Italia, costata tanto sudore ed immensi sacrifici agli emigrati italiani e che ? stata sempre motivo di soddisfazione e felicit? , si sta sempre pi? trasformando per loro in un motivo di angoscia." Lo afferma da Zurigo Dino Nardi, coordinatore UIM Europa e membro Cgie.

"Gi? in passato, sottolinea l'esponente della comunita' italiana in Svizzera - ai tempi dell?introduzione dell? ICI e poi della sua sostituzione con l? IMU, avevo definito con l?espressione ?Casa dolce casa, ma quanto mi costi!? la spesa per l?abitazione in Italia degli emigrati italiani iscritti all?AIRE, tenendo conto che oltre all? ICI/IMU vi erano pure da pagare ogni anno anche le varie utenze per acqua, gas, luce, immondizie ed abbonamento allaTv.

Adesso, dopo che il 2012 aveva portato l?IMU in regalo agli italiani (che comunque era stata prevista dal governo Berlusconi per il 2014), il 2013 porter? in regalo la Tassa sui rifiuti e sui servizi, cio? la TARES, che sostituir? l?attuale Tassa sui rifiuti solidi urbani, cio? la TARSU, con un notevole aggravio per i contribuenti (infatti secondo uno studio della UIL, a fronte di un costo medio della TARSU di 225 euro per famiglia che si sono pagati nel 2012, la TARES ammonter? ad 305 euro).

Naturalmente - prosegue Nardi -  il costo della casa in Italia ? diventato pesante per tutti i proprietari di un?abitazione e non solo per gli emigrati. Tuttavia non si pu? non sottolineare e non denunciare la discriminazione che colpisce gli italiani all?estero per la loro casa in Italia (non affittata) che viene tenuta a propria disposizione non certamente come casa delle vacanze bens? come rifugio sicuro in caso di un forzoso rimpatrio per motivi familiari o per circostanze avverse nei Paesi in cui sono emigrati. Una doppia discriminazione. La prima poich? per la loro abitazione, debbono pagare l?IMU come seconda casa quindi con un?aliquota maggiore, la seconda per la TARES poich? non viene prevista alcuna riduzione tenendo conto che gli emigrati italiani, abitando in Italia solo per dei brevi periodi nel corso dell?anno, producono ovviamente pochissimi rifiuti ed utilizzano minimamente ogni altro servizio pubblico locale.

Senza dimenticare - aggiunge il sindacalista della UIL - che, per tanti emigrati anziani che hanno deciso di finire i loro giorni nei rispettivi Paesi d?immigrazione e che devono vivere della sola pensione, la propriet? di una casa in Italia, oltre che essere diventata addirittura insopportabile finanziariamente, non di rado, impedisce perfino di aver diritto a determinate prestazioni sociali da parte delle istituzioni assistenziali e previdenziali locali dei Paesi dove vivono come, per esempio, in Svizzera. Pertanto sono sempre di pi? gli emigrati italiani che stanno pensando di disfarsi di questa loro propriet? che, in genere, non interessa pi? di tanto neppure ai propri figli.

Il problema - fa presente Nardi - ? che, di questi tempi, ? molto difficile trovare da vendere una casa in Italia. Infatti il mercato immobiliare ? praticamente fermo e, per di pi?, le abitazioni degli emigrati si trovano quasi sempre nei loro luoghi di origine, ovvero in localit? poco appetibili se non per coloro che gi? vi risiedono. D?altra parte ? certamente interesse di tutti (amministratori locali in primis) che gli emigrati non si liberino di queste loro propriet? poich? sono comunque dei cordoni ombelicali che li legano, compreso familiari e discendenti, ai luoghi di origine ?costringendoli? a frequentarli periodicamente e quindi a spenderci denaro portando ricchezza in quei territori.

Allora se tutto questo ? vero, e certamente lo ?, per la TARES il parlamento italiano deve fissare nella legge nazionale il pagamento di una quota ridotta per le abitazioni di propriet? degli iscritti all?AIRE senza limitarsi a delegare i comuni a prevederlo, eventualmente, nei loro regolamenti come ? avvenuto per l?IMU. Poich? le Amministrazioni comunali, a scarso di risorse finanziarie come sono, gi? con l?IMU hanno raramente riconosciuto come prima casa quella degli emigrati, lo stesso avverrebbe sicuramente anche nel caso della TARES.

Per questo sconto fiscale della casa degli iscritti all?AIRE, ? pertanto auspicabile che si attivino gli stessi deputati e senatori italiani eletti all?estero convincendo, innanzitutto, i loro rispettivi Gruppi parlamentari del buon senso di una tale norma. conclude affermando "Ai posteri l?ardua sentenza!"(18/04/2013-ITL/ITNET)

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