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ITALIANI ALL'ESTERO - MARINO(PD/IT MONDO):"CESSIONE DI SOVRANITA'" OVVERO "STARE IN UN PARTITO E CON QUESTO ARRIVARE IN PARLAMENTO SIGNIFICA GUARDARE PRIMA ALL'ITALIA POI AL PARTITO ED ALLE SINGOLE OPINIONI"

(2013-04-30)

  Italialavorotv /italiannetwork: ""Sono state settimane difficili e decisive, per l?Italia e per il PD, anche perch? i destini del Paese e del nostro Partito sono direttamente incrociati. Lo sono e lo saranno perch? il PD ?, nonostante tutti i suoi problemi di identit?, visione politica e organizzazione interna, la principale forza politica del Paese in termini di radicamento, responsabilit?, rappresentanza delle fasce sociali pi? deboli ed espressione di governo." Lo sottolinea Eugenio Marino, responsabile per gli Italiani nel Mondo del PD.

Afferma Marino "Abbiamo ridato al Paese, nonostante una serie di errori, un Presidente della Repubblica amato, autorevole e capace di rappresentare l?unit? nazionale. Abbiamo insediato un Governo con una larga maggioranza in un momento storico nel quale non si poteva pi? rinviare n? continuare a inseguire quei grillini che hanno rifiutato ogni possibilit? di ragionamento e accordi su un Governo del cambiamento.

Il Governo Letta, quindi, frutto di un compromesso alto imposto dalla situazione politica, dai numeri in Parlamento e dal
volere del Presidente della Repubblica, ? oggi l?unica strada possibile per l?immediato futuro dell?Italia. Letta a parte, che ? il nostro vicesegretario, questo Governo non ? ci? che avremmo desiderato, ma ? ci? di cui oggi ha bisogno il Paese nelle condizioni date.

Il cammino che ci ha condotto fin qui, ? costato molto al PD: il Segretario Bersani si ? dimesso e, con lui, tutta la Segreteria del Partito, che ora dovr? darsi un reggente e una reggenza fino al Congresso nazionale; abbiamo dovuto fare un Governo con il PDL e constatare come nel PD vi siano dei problemi di fondo seri, quelli di ?anarchismo, feudalizzazione e perdita di autonomia?, come li ha descritti lo stesso Bersani, ricordando che ?se vogliamo essere un partito dobbiamo concedere sovranit? a una comunit? a cui si ? aderito, altrimenti si ? un autobus o un ascensore?.

E, aggiungo io, si deve rispettare la volont? di tutti, compreso il dissenso, ma poi si devono accettare e sostenere le decisioni prese a maggioranza nel Partito, anche se non le si ? condivise. Un principio che altro non ? che ci? che tutti noi abbiamo sostenuto e accettato firmando la Carta d?intenti, votando alle primarie e iscrivendoci al PD. E che hanno accettato e sottoscritto anche quei candidati e parlamentari che hanno votato contro Marini e Prodi in Aula dopo che c?era stato un voto e una discussione nel Partito.

In questo metodo democratico, in questo accettare e sostenere all?esterno anche le posizioni dei compagni e amici (cio? del Partito) che non abbiamo condiviso (o che non condividiamo), c?? proprio quel senso di comunit?, di appartenenza, che ci spinge a sentirci parte di un qualcosa pi? grande delle nostre singole ambizioni (pur legittime), dei nostri singoli interessi, delle nostre singole idee.

C?? quella ?cessione di sovranit?? cui accennava Bersani e che ognuno di noi accetta ogni giorno nei piccoli atti quotidiani. E che accetta definitivamente persino quando decide di sposarsi e rinunciare a molta parte della propria autonomia e libert? personale.

Stare in un Partito e con questo arrivare in Parlamento, dunque, significa guardare prima all?Italia, poi al Partito e poi alle proprie singole opinioni, aspirazioni o ruoli personali.
E nel nostro Partito si riesce a stare insieme e a reggere come comunit? ideale solo se si rispetta il metodo democratico e si guarda all?obiettivo collettivo, poich? noi non abbiamo ?proprietari? o ?padroni? n?, se vogliamo usare termini politically correct, leader forti e capaci di imporre scelte non condivise, come avviene con Berlusconi nel PDL o negli altri partitini ?personali?.
Perch? ci? sia possibile, dobbiamo sempre tener bene in mente le splendide parole di Antoine de Saint Exup?ry, quando dice: ?Se vuoi costruire una nave non affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro.
Ma prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sar? risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave?.
Quindi il PD che entra in questo Governo e, soprattutto quello che verr? dal Congresso, dovr? guardare prima di tutto a come risvegliare nel nostro popolo la ?nostalgia del mare?.(30/04/2013-ITL/ITNET)

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