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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - STATI UNITI - NATO A NEW YORK DA MADRE RUSSO POLACCA E PADRE SICILIANO SALVATORE SCARPITTA UN BIG DELL'ARTE USA SI E' ARTISTICAMENTE FORMATO IN ITALIA

(2014-07-17)

  "L'arte non ? un particolare luogo di riposo ... si viaggia dove ? necessario", ha detto Salvatore Scarpitta italo/russo nato a  New York City  nel 1919 ma si ? formato in Italia all'Accademia d'arte di  Roma iniziando una  carriera che lo ha visto attraversare l'Oceano Atlantico per pi? di mezzo secolo, passando da i circoli dell'avanguardia culturale del dopoguerra a Roma alle superstrade sopraelevate delle zone rurali Maryland e Pennsylvania.

Delle sue opere una mostra postuma - e' deceduto nel 2007 -  dal titolo  "Salvatore Scarpitta: Traveler" al Hirshhorn Museum della Smithsonian and Sculpture Garden da oggi fino all'11 gennaio 2015, in cui vengono  messe a fuoco 19 opere che esaminano l'ampia opera di un artista che sfugge alle  facili categorizzazioni per  "introdurre nella esperienza artistica l'esperienza di vita."

Anche se a volte ? visto come una figura di collegamento tra la  pop americana ed il movimento italiano di Arte Povera, Scarpitta ha tracciato un importante percorso attraverso il 20 ? secolo, come si vede nei suoi quattro corpi principali di lavoro: i cosiddetti Extramurals, i dipinti car-part, l'macchine da corsa e le slitte. Parte di una serie di mostre che in anni 40 ? anniversario di forza di evidenziazione del Hirshhorn della collezione del museo, tra cui le sue partecipazioni in profondit? di opere di figure storico-artistici chiave ", Salvatore Scarpitta: Traveler" ? costruito sulla recente acquisizione di cinque grandi lavori, inclusi gli unici due esempi di macchine da corsa full-size al di fuori dell'Europa, aumentata da una serie di prestiti.

"Questa sar? la prima presentazione solista dell'arte di Scarpitta ad un museo americano in oltre un decennio, e il primo sulla costa orientale", ha detto Hirshhorn assistente curatore Melissa Ho, curatore della mostra. "E si illumina per il pubblico i temi che unificano e animare un corpo eterogeneo eccezionalmente avventurosa di lavoro".

Cresciuto a Los Angeles, figlio di un padre siciliano scultore e madre russo polacca attrice, Scarpitta ha vissuto da bambino come in un film, facendo parte di un compagnia di danza flamenco e nel frattempo sviluppando un amore incredibile per le  corse automobilistiche. All'et? di 17 anni, ? arrivato in Italia per iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha ricevuto una formazione accademica tradizionale. Rimase in Europa per due decenni. Durante la seconda guerra mondiale, venne coinvolto dai partigiani italiani, dopo essere fuggito da un centro di internamento dopo 18 mesi di prigionia. In seguito si un? alla US Navy e finita la guerra divenne uno degli uomini incaricati di salvaguardare i tesori culturali europei. Dopo la sua dimissione in California, Scarpitta torn? a Roma, affermandosi sulla scena dell'avanguardia italiana che includeva figure come Alberto Burri, Piero Dorazio e Lucio Fontana. Nel 1950, espose a La Tartaruga, una galleria nota per il suo programma di arte avanzata, che successivamente ha contribuito a lanciare artisti dell'Arte Povera come Jannis Kounellis e Pino Pascali.

In parte in risposta al trauma della guerra, Scarpitta ha creato i suoi Extramurals, "quadri" tridimensionali bendati che violano l'integrit? del piano dell'immagine e offrono sia un'immagine che un oggetto. Il monumentale "Moby Dick (Extramural-Composizione n. 3)" (1958) ? composto da aggettante, falciato da SKINlike screziato di bianco. Opere di questo periodo sono state colorate con coloranti per uso domestico come t?, caff?, vino o iodio.

Una visita di studio a New York del gallerista Leo Castelli ha spinto Scarpitta al ritorno negli Stati Uniti nel 1958. Egli avrebbe mostrato le sue opere con Castelli, per 40 anni, al fianco di artisti come Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Lee Bontecou e Frank Stella. Eppure ? rimasto sempre un outsider, guidatoda lle proprie uniche passioni.

Tornato negli Stati Uniti, Scarpitta fu riacceso dalla sua ossessione infantile per le auto da corsa. La sua arte fu intensificata dal suo amore per la corsa, Scarpitta presto abbandon? l'astrazione per un radicale realismo volgare. Tra il 1964 e il 1969, ha creato sei veicoli su vasta scala nello stile delle vetture che adorava come bambino. "Sal Cragar" (1969) ? stata l'ultima di queste opere e l'unico che volutamente ha lasciato "non finita", un elegiaco, guscio austero di una macchina. Anche se ha realizzato alcune delle sue vetture completamente funzionali, l'intenzione di Scarpitta non era glorificare la macchina come una meraviglia tecnologica ma dare nuova vita ai piloti che avevano rischiato, e talvolta perso, tutto nella ricerca della vittoria.

Nel 1986, con il sostegno di Castelli, Scarpitta ha stabilito la sua squadra auto sprint competitiva. Per pi? di 15 anni, ha gareggiato in ben 60 gare a stagione. Racing ? "pura funzione", ha spiegato Scarpitta. "Quale pu? essere cos? pura che diventa molto simile ad arte, che non ? funzione. L'arte ? desiderio, si tratta di sogni, si tratta di fare di loro una sorta di realt?. E la corsa invece ? la realt? che diventa cos? reale che diventa un sogno appena viene dalla parte opposta. "

La mostra si chiude con quello che Scarpitta chiama "ricreazioni del concetto della slitta del Nord." Oggetti quasi-primitivisti come "Culla e Lock Passo n. 2 Cargo "(1989/2000), modellati a mano da oggetti trovati, come bastoni da hockey, sci e mobili rotti, rappresentano per l'artista solitario, viaggio nomade, in contrasto con il rough-and-tumble trambusto della superstrada.

"Salvatore Scarpitta: Traveler" ? organizzata dal Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. La mostra ? resa possibile in parte dal generoso sostegno della Tenuta di Frank B. Gettings in memoria di Nancy Kirkpatrick e Frank Gettings, CP Beler, il Holenia Trust, e dal Fondo Hirshhorn. La brochure della mostra ? generosamente sottoscritta da Kristin e Howard Johnson e dall'Istituto Italiano di Cultura, in occasione della Presidenza in Italia del Consiglio dell'Unione europea.(17/07/2014-ITL/ITNET)

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