Direttore responsabile Maria Ferrante − lunedì 8 luglio 2024 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - PENSIONI REGNO UNITO - CALDARINI(OSSERVATORIO INCA): DAL 6 APRILE NUOVE REGOLE PENSIONI PUBBLICHE DI VECCHIAIA. DOPO 35 ANNI SENZA PENALIZZAZIONE. SOTTO SOGLIA POVERTA'

(2016-04-13)

  Dal 6 aprile 2016, cambiano nel Regno Unito le regole della pensione di vecchiaia. Il nuovo regime, entrato in vigore in questi giorni, riguarda tutte le persone che raggiungeranno l'età legale di pensionamento dopo il 6 aprile 2016. Età di pensionamento che, ricordiamolo, nel Regno Unito è attualmente di 65 anni per gli uomini e di 63 anni per le donne. In pratica, quindi, la riforma riguarda tutti gli uomini nati dopo il 6 aprile 1951 e tutte le donne nate dopo il 6 aprile 1953." Lo fa presente Carlo Caldarini dell'Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in Europa.

"Il sistema pensionistico britannico è diverso da quello italiano, ma altrettanto complesso. Per semplificare, spiega Caldarini, possiamo dire che è costituito da due dispositivi principali: il regime pensionistico privato e il regime pensionistico pubblico. Il regime pubblico è a sua volta articolato in due ambiti di applicazione, entrambi però di natura obbligatoria: una pensione pubblica di base forfettaria, indipendente dal reddito, chiamata Basic State Pension, e una pensione complementare legata al reddito percepito, detta Additional State Pension (o anche State Second Pension, o semplicemente S2P).

I lavoratori tutti, autonomi e salariati, dei settori privato e pubblico, che non desiderano aderire a un regime complementare obbligatorio possono a loro volta abbandonarlo (contract out) per aderire a un regime complementare privato, professionale o personale. Per i lavoratori dipendenti esiste, infine, la possibilità di aderire a uno dei sistemi di previdenza complementare aziendali legati al salario.

Con questa ultima riforma, i due pilastri obbligatori, Basic State Pension e  Additional State Pension, vengono combinati e sostituiti da un unico nuovo regime, sempre statale, denominato New State Pension. Questo nuovo dispositivo unico, quindi, fonde e sostituisce i due principali componenti della ex pensione di base, abolendo la pensione integrativa obbligatoria che, essendo legata al reddito, era – secondo i sostenitori della riforma – generatrice di maggiori disuguaglianze.

In altre parole, la pensione complementare detta State Second Pension è soppressa, mentre la vecchia  pensione di base è sostituita da una nuova pensione forfettaria, più generosa, sempre forfettaria, le cui condizioni saranno identiche per tutti i lavoratori assicurati.

Con il nuovo regime, i nuovi assicurati, ossia coloro che cominceranno a versare contributi previdenziali dal 6 aprile 2016, potranno acquisire il diritto ad una pensione senza penalizzazioni dopo 35 anni di contributi, e non più 30 come era fino al 5 aprile 2016. I lavoratori,  con un’anzianità contributiva inferiore, invece, avranno una pensione di importo proporzionalmente ridotto. In ogni caso, una volta raggiunta l’età di vecchiaia, per acquisire il diritto alla pensione sarà, d’ora in poi,  necessario aver maturato un minimo di 10 anni di contributi.
Per il periodo 2016/2017, l’importo della nuova pensione di base senza penalizzazioni è stato fissato a 155,65 £ alla settimana (circa 200 €).

L’importo della ex Basic State Pension era invece di 119,30 £ (circa 154 €), cui si sommava poi la pensione complementare, il cui importo era variabile in funzione dei redditi percepiti. Dei meccanismi progressivi di transizione tra il vecchio e il nuovo sistema sono stati previsti ai fini del calcolo della pensione.

La nuova pensione statale completa sarà comunque ancora al di sotto della soglia di povertà. I  sindacati britannici raccomandano, quindi, ai loro affiliati di non lasciare il loro regime pensionistico complementare professionale.

Tuttavia, spiega Caldarini, "La pensione statale di base continuerà ad essere indicizzata ogni anno nel mese di aprile per tutti i pensionati residenti sul suolo britannico o nei paesi che hanno con il Regno Unito un accordo di sicurezza sociale che include l’indicizzazione (tutti i paesi dell’Unione europea sono automaticamente compresi in questo elenco).

  I pensionati, invece, che vivono in paesi senza un accordo di sicurezza sociale con il Regno Unito, o il cui accordo non prevede l’indicizzazione, continueranno ad avere le loro pensioni congelate al tasso in vigore alla data in cui hanno lasciato il Regno Unito, o alla data in cui hanno fatto domanda per una pensione, se posteriore." (13/04/2016-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07