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ITALIANI ALL'ESTERO - IMMIGRAZIONE - RAPPORTO ISTAT 2015 - 5 MILIONI DI STRANIERI IN ITALIA E NEL 2014 NUOVO PICCO DI EMIGRAZIONE ITALIANA(136.000 ISCRITTI AIRE) ALL'ESTERO

(2016-05-20)

  Dalla metà  degli anni Ottanta in Italia si registra un fenomeno nuovo per l’Italia: l’immigrazione da paesi meno sviluppati del nostro. “La dissoluzione del blocco sovietico e i conseguenti conflitti contribuiscono ad accelerare la trasformazione dell’Italia da terra di emigrazione in terra di immigrazione”. E’ quanto si legge oggi nel Rapporto 2015 dell’Istat.

  Nel documento, presentato dal presidente dell’Istituto di Statistica Giorgio Alleva, “simbolo di questo passaggio storico” è l’arrivo, nell’agosto del 1991, della nave Vlora nel porto di Bari con a bordo oltre 20 mila albanesi.

Secondo i dati Istat gli stranieri residenti in Italia erano nel 2015 più di 5 milioni; nel 1993, due anni dopo l’arrivo della Vlora, erano meno di 630 mila. Ormai – si legge nel rapporto – sono molti anche i giovanissimi di seconda generazione”. Negli anni la presenza straniera si è trasformata, assumendo caratteristiche diverse per cittadinanze di origine, motivi della presenza, età, ma anche comportamenti e bisogni sociali”.

“L’Italia- si legge ancora nel testo -  è ormai stabilmente terra di immigrazione, ma negli ultimi anni hanno ripreso a crescere le emigrazioni”. Le giovani generazioni di oggi sono a “pieno titolo cosmopolite: si sentono parte di una società accomunata dagli stili di vita e dai movimenti culturali; hanno spesso vissuto esperienze di studio e di lavoro all’estero; sono ricchi di competenze e di meta competenze. Anche per questo motivo sono disponibili a emigrare, magari temporaneamente”.

  Nel 2014 si è registrato il picco massimo di emigrazioni negli ultimi dieci anni (136 mila cancellati dall’anagrafe, più della metà tra i 15 e i 39 anni). Sia tra i ragazzi di origine straniera (che hanno quindi già vissuto uno spostamento, anche solo della famiglia), sia tra gli italiani sono tanti quelli che da grandi vogliono vivere all’estero: rispettivamente il 46,5 e il 42,6 per cento. Si tratta – spiega l’Istat - di quote molto elevate che confermano come queste generazioni “percepiscano l’idea dello spostamento all’estero in maniera diversa da quelle del passato: la generazione delle reti è anche la generazione globale”.

Sempre secondo i dati forniti oggi in Italia la vita si allunga, tanto che su 100mila residenti ci sono 31,4 persone di oltre 100 anni, perlopiù donne (83,8% al 1° gennaio 2015), e tra questi il 4,6% supera i 105 anni. Sono però meno numerose le nuove generazioni. Infatti meno del 25% della popolazione italiana è sotto i 24 anni, una quota dimezzata tra il 1926 e il 2016. La presenza di ragazzi stranieri immigrati o nati in Italia ha bilanciato in parte quello che l’Istat chiama il “degiovanimento”, cioè la progressiva diminuzione delle nuove generazioni per il calo delle nascite.

  Dal 1993 al 2014 in Italia sono nati quasi 971mila bambini stranieri, con un trend di crescita invertito solo negli ultimi due anni. Ai ragazzi nati in Italia (il 72,7% degli stranieri sotto i 18 anni, si aggiungono i giovanissimi arrivati insieme ai genitori o per congiungimento familiari). Tra gli stranieri sotto i 18 anni circa il 38% si sente italiano, il 33% si sente straniero, il 29% indeciso. Questa “sospensione dell’identità” è una caratteristica che interessa un numero consistente di ragazzi con background migratorio che vivono in Italia.(20/05/2016-ITL/ITNET)

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